Cie- Apre lo sportello e fugge

02 giugno 2012
Milano – Ieri 1 giugno ci arriva notizia di un detenuto che riesce a scappare dal Cie di via Corelli a Milano.
Il ragazzo tenta prima il suicidio, preparando la corda per impiccarsi. Viene quindi portato all’ospedale Niguarda dove viene visitato e curato. Una pattuglia lo sta riportando al Cie di Corelli quando, nel momento in cui gli sbirri si fermano a pagare il casello della tangenziale, lui semplicemente apre lo sportello della macchina e si dà alla fuga. Speriamo che la libertà così ottenuta gli sorrida ancora a lungo. Hurria!

Tratto da informa-azione

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Evade durante il lavoro negli uliveti

31 maggio 2011
Ancona – Detenuto modello evade dal carcere durante l’orario di lavoro, approfittando di un buco nella sorveglianza mentre si trovava ad accudire gli ulivi nelle campagne attorno alla struttura penitenziaria di Barcaglione. L’uomo, un marocchino di 48 anni finito in carcere per spaccio di droga, sarebbe uscito a fine 2015 e da quando era entrato in carcere aveva sempre mantenuto un comportamento rispettoso delle regole, tanto che gli erano stati concessi benefici come appunto il permesso di lavoro fuori dal carcere. Da tempo il 48enne usciva ogni mattina alle 9 insieme agli altri detenuti, nell’ambito di un progetto per la coltivazione e la cura di un uliveto sulle colline dietro il carcere di Barcaglione. Il regime di lavoro sorvegliato prevedeva il rientro nel penitenziario alle 13, per consumare il pranzo, poi i detenuti uscivano di nuovo per il turno del pomeriggio, dalle 15 alle 19.
Ieri mattina, dopo settimane di lavoro portato avanti con impegno, ha invece deciso di evadere, scappando dall’uliveto sotto gli occhi degli altri detenuti. L’uomo, dopo aver firmato per l’uscita delle 9 del mattino ed aver raggiunto l’uliveto, era rientrato in carcere attorno alle 10.30 per prendere una carriola ed alcuni attrezzi, poi però una volta lasciati gli arnesi nell’uliveto si è allontanato di corsa, approfittando di una distrazione degli agenti di polizia penitenziaria. A quanto pare gli altri detenuti l’hanno visto scappare per i campi, ma solo alle 13 gli addetti alla vigilanza del carcere di Barcaglione si sono accorti che l’uomo mancava all’appello, perché non aveva firmato il rientro sul registro. E’ stato a quel punto che è scattato l’allarme ed è stata lanciata la richiesta alle forze dell’ordine di organizzare una ricerca su vasta scala. Alle operazioni per rintracciare il fuggitivo hanno partecipato i carabinieri del Norm e la polizia, ma l’uomo si era ormai volatilizzato. Forse, come confidato ad alcuni detenuti, il 48enne temeva che, una volta scontata la sua pena, sarebbe dovuto tornare in Marocco, dato che su di lui pendeva anche un decreto di espulsione. L’uomo, grazie alla buona condotta, aveva ottenuto il permesso di lavorare in base al regime del cosiddetto ‘articolo 21’ in base al quale il tribunale di sorveglianza può concedere il permesso di lavorare fuori dal carcere ai detenuti più meritevoli.

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Cie- Altri 60 fuggono da Trapani

30 maggio 2012
Trapani – A quanto pare, dopo quella tra domenica e lunedì, un’altra grande fuga ha scosso le gabbie di Trapani-Milo giusto la notte successiva. Non abbiamo alcun dettaglio adesso come adesso, se non un numero che si vocifera: altri sessanta evasi.

Tratto da Macerie

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Cie- In due si lanciano oltre il muro

28 maggio 2012
Gradisca – Due marocchini trattenuti al Cie di Gradisca d’Isonzo sono riusciti ad evadere. È accaduto sabato pomeriggio, ma si è appreso soltanto oggi. Sei immigrati hanno dato il via alla sommossa, salendo tutti sul tetto delle camerate nella zona blu. Poi sono scesi da sei punti differenti. I due marocchini sono balzati su una camionetta dell’esercito e dal tetto del mezzo si sono lanciati oltre il muro di recinzione, riuscendo a dileguarsi nei campi limitrofi.

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Cie- Evasione di massa

28 maggio 2012
Trapani, Milo – Ancora un’evasione di massa dal Cie di Trapani Milo, la terza dell’anno – per quanto ne sappiamo – dopo quella di febbraio e le due di aprile. In attesa di racconti più dettagliati o di conferme ufficiali, riportiamo quello che ci hanno raccontato alcuni degli evasi. Nella notte tra domenica e lunedì, dopo aver tagliato le prime reti, i reclusi hanno dato vita ad una sommossa. Il copione è sempre più o meno lo stesso, con decine di uomini che cercano di scappare e travolgono tutto quello che si trovano davanti. Questa volta ne hanno fatto le spese diversi poliziotti feriti, di cui uno abbastanza seriamente, e un’auto della polizia, pesantemente danneggiata. Alla fine sembra che almeno sessanta siano di nuovo liberi.

Tratto da Macerie

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Un libro sulle evasioni che hanno fatto la storia

Un libro, pubblicato nel 2011, che non ho ancora letto: “La fuga dal carcere” di Lanfranco Caminiti, ed. Derive Approdi.

Questo libro narra le appassionanti e coinvolgenti avventure di chi ha tentato la fuga dal carcere, uno dei temi in assoluto più classici e ricorrenti della letteratura di tutti i tempi. L’anelito di libertà, la fantasia, l’arguzia, la pazienza, la costanza, la perizia, il coraggio sono gli ingredienti essenziali che il prigioniero oculatamente dosa nel suo piano di fuga. E indipendentemente dal successo che esso può avere riesce comunque sempre a suscitare i sentimenti forti dell’emozione, della partecipazione, della simpatia. A partire da questi presupposti il libro colleziona le più mirabolanti e spettacolari fughe dal carcere – maschile, femminile, minorile, psichiatrico – sia fallite che riuscite, realizzate nella storia carceraria di diversi paesi, compreso ovviamente il nostro. Storie di fughe divenute celeberrime che hanno ispirato poeti, romanzieri, sceneggiatori e registi cinematografici e teatrali, insieme a fughe altrettanto straordinarie ma rimaste ai più sconosciute. Fughe sagaci compiute senza colpo ferire e fughe violente sfociate in tragedia. E’ una carrellata che inizia da Guglielmo d’Ockham dalle segrete del palazzo dei papi di Avignone nel 1328, passando per Giacomo Casanova, fughe durante la II guerra mondiale, l’Italia degli anni ’80,. . Oltre ai racconti e alle cronache, il libro raccoglie anche testimonianze dirette narrate dai protagonisti di alcune fughe carcerarie. A corredo un importante repertorio di immagini sul tema della storia della fuga dal carcere.

L’AUTORE – Prosegui la lettura »

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Cie- Evasione..a sprangate!

22 maggio 2012
Modena – Nella tarda serata di ieri e nella notte, si è verificata un’evasione violenta di gruppo al Centro identificazione ed espulsione di Modena. 26 clandestini sono riusciti a fuggire malmenando con delle spranghe improvvisate i militari che erano di guardia. Tre i militari contusi. Metà degli stranieri che si erano allontanati sono stati ripresi e riaccompagnati al Cie. Sull’accaduto interviene il consigliere comunale del Pd Maurizio Dori: «Due uomini della Guardia di Finanza e un militare dell’Esercito presi a sprangate (uno dei finanzieri ha avuto punti di sutura al capo) una ventina di internati fuggiti, alcuni dei quali ripresi, poche ore dopo. Ancora episodi di violenza al Cie, il Centro di identificazione ed espulsione di via La Marmora. Una ventina di giovani uomini hanno usato l’intelaiatura del letto per trasformarla in oggetti contundenti e hanno affrontato così armati gli uomini di guardia alla struttura. E’ un episodio gravissimo, la vita di chi è deputato al controllo del Cie è stata messa a rischio. Questi uomini, tra l’altro, eseguono i loro compiti senza essere armati. Hanno cercato di riportare la situazione sotto controllo, ma sono stati malmenati con violenza. Così proprio non va…

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Cie- Rivolta ed un tentativo di evasione a Gradisca

20 maggio 2012
Gradisca – Clandestini “globetrotter”, anzi, “Italytrotter”, dalla Sicilia al Friuli Venezia Giulia: tanto paga Pantalone. E nuovi disordini al Cie di Gradisca d’Isonzo. Inizia sotto i migliori auspici il ripopolamento dell’ex caserma Polonio, dopo mesi di calma piatta. Dalle analoghe strutture di Trapani e Caltanissetta sono arrivati venerdì mattina con un charter altri 47 immigrati, in prevalenza provenienti dal Maghreb, che hanno rimpolpato lo sparuto manipolo di trattenuti (26 in tutto nella zona rossa fino a giovedì).
I sindacati di polizia lanciano l’allarme: urgono rinforzi per la vigilanza, per scongiurare altre sommosse e danneggiamenti della struttura, come già successe nel febbraio del 2011. «Serve – puntualizza il segretario provinciale del Sap Angelo Obit – una squadra aggiuntiva della mobile di dieci uomini per turno. Gli operatori della Connecting people a contatto con gli immigrati sono, oltretutto, solo due». Giornata di fuoco al Cie, quella di giovedì scorso. Il clima si è infiammato già di primo mattino. Un trattenuto ha tentato la fuga arrampicandosi sul tetto, inseguito da un poliziotto. L’evasione è stata sventata, ma l’agente, mentre cercava di acchiappare il fuggitivo, è scivolato, facendosi male a un ginocchio e finendo, così al pronto soccorso: cinque giorni di prognosi. Prosegui la lettura »

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Cie- Lenzuola annodate e seghetti a Modena

19 maggio 2012
Modena – Dieci metri di lenzuola di carta annodate e quattro seghetti. Un pacco nascosti dentro l’impianto di aerazione. Tutto pronto, insomma, per una fuga da ordire durante i disordini avvenuti tra il 12 e il 13 maggio. Questa l’ipotesi altamente probabile che gli investigatori della Questura stanno affrontando a proposito di una inattesa scoperta avvenuta dentro il Cie nel corso di un controllo accurato dopo la violenza. Giovedì la polizia ha mandato una squadra di venti agenti del Reparto Mobile per controllare a tappeto la struttura modenese. Durante le verifiche è stato aperto un bocchettone dell’aria e dietro la grata è stato trovato il pacco pronto per l’uso: i seghetti di ferro e le lenzuola, secondo il più classico dei metodi di evasione. Ora la polizia non esclude che i disordini stessi fossero una prova per simulare l’evasione. Oppure che l’evasione fosse stata pensata proprio da realizzare durante i disordini. In ogni caso, la perquisizione è terminata con cinque denunce per danneggiamento ai danni di “ospiti”: due tunisini, due algerini e un marocchino. Prosegui la lettura »

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Prove di evasione

16 maggio 2012
Genova – La Polizia Penitenziaria ha sventato nel carcere di Genova Pontedecimo il tentativo di evasione di un detenuto. Il giovane, che avrebbe avuto il fine pena provvisorio nel 2017, si muoveva in maniera sospetta nell’area vicino il muro di cinta. Un sovrintendente dopo averlo seguito, lo ha scoperto mentre tentava di occultare un rampino, ricavato da una branda e collegato ad un cavo elettrico, molto probabilmente sottratto dal cantiere adiacente l’istituto. Tra gli accertamenti al vaglio delle indagini interne della Polizia Penitenziaria vi è anche quella di accertare se il rampino doveva essere usato dal detenuto o preparato per la fuga di altri detenuti. «Questo grave episodio conferma ancora una volta le gravi criticità del sistema carcere» è quanto ha dichiarato Roberto Martinelli, segretario generale aggiunto del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe. «La situazione penitenziaria è sempre più incandescente» sottolinea. «A Pontedecimo oggi ci sono detenuti 91 uomini e 84 donne oltre ad un bimbo in tenera età in cella con la mamma. La forza prevista del Reparto di Polizia Penitenziaria è di 161 unità mentre quella effettiva è di sole 111 unità».

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Vietato uscire

11 maggio 2012
Salerno – Nella serata di ieri i Carabinieri hanno arrestato un 29enne per evasione. Il ragazzo era stato arrestato per furto aggravato la notte dell’8 maggio scorso. Il giorno seguente si era svolto il processo con rito direttissimo ed era stato sottoposto agli arresti domiciliari. Nella tarda serata di ieri è stato sorpreso da una pattuglia di Carabinieri mentre rientrava nella propria abitazione dalla quale si era allontanato senza giustificato motivo in mattinata. Pertanto il 29enne è stato arrestato dai militari con l’accusa di evasione e risottoposto agli arresti domiciliari nella propria abitazione, in attesa del processo con rito direttissimo che si svolgerà nella giornata odierna davanti al Tribunale di Salerno.

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Breve viaggio

8 maggio 2012
Forlì – Arrestato, dagli uomini del Posto Polfer di Forlì, per il reato di evasione. Si tratta di un cittadino marocchino 21enne, pluripregiudicato, residente a Sassuolo (MO), ove era stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Domenica mattina scorsa, a Forlì, nel corso di un controllo di polizia effettuato a bordo di un treno regionale, è stato sorpreso mentre tranquillamente stava viaggiando come un normale passeggero. Lo straniero, non nuovo al reato di evasione, è stato pertanto arrestato e, processato, è stato condannato alla pena di anni 1, mesi 1 e giorni 20 di reclusione, da scontarsi in carcere.

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Cie- In 6 riescono a fuggire

7 maggio 2012
Bologna – Sei immigrati sono riusciti a fuggire ieri dal Cie di Bologna. I sei (quattro algerini, un tunisino e un marocchino) si sono allontanati attorno alle 14.15 scavalcando una recinzione. Un altro immigrato, un marocchino, e’ stato invece bloccato dalla forze dell’ordine durante il tentativo di allontanarsi. E’ l’ultimo di una serie di ‘evasioni’ tentate e riuscite negli ultimi giorni: venerdi’ due tunisini avevano cercato di allontanarsi, mentre il primo maggio erano riusciti a fuggire in cinque.»

Tratto da Macerie

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Evade dai domiciliari e va a rubare in ospedale

5 maggio 2012
Eboli – E’ evaso dal regime degli arresti domiciliari, che stava scontando ad Eboli (SA), per  rubare  all’interno dell’ospedale pediatrico Santobono ma, subito dopo il “colpo”, è stato arrestato dalla polizia. L’uomo, P. I., pregiudicato di 33anni, fingendosi parente di un piccolo degente, si è introdotto in una stanza dell’ospedale e, approfittando di un attimo di distrazione, si è impossessato del portafoglio di una mamma che stava assistendo il figlio dopo un delicatissimo intervento chirurgico. I poliziotti, intervenuti su richiesta delle guardie giurate in servizio all’interno della struttura ospedaliera, in quanto avevano fermato il 33enne mentre si aggirava nei pressi degli spogliatoi del personale medico, ove si erano registrati vari furti, hanno proceduto ad un controllo. Indosso al 33enne, sono stati rinvenuti documenti ed effetti personali dell’ignara vittima che, nel frattempo, si era accorta della sparizione del suo portafoglio, ma non si era resa conto che le era stato sottratto da quello che credeva fosse un parente di un piccolo ricoverato. Gli agenti hanno accertato che l’uomo era sottoposto, dal 24 aprile scorso, data in cui era stato arrestato perché responsabile dei reati di furto e furto aggravato,al regime degli arresti domiciliari in Eboli (SA). Il 33enne è stato arrestato dai poliziotti perché responsabile del reato di furto aggravato ed evasione.

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Partita di calcetto

5 maggio 2012
Napoli – Era agli arresti domiciliari per aver rapinato un Rolex ma non ha resistito alla tentazione di andare a giocare a calcetto: è successo a Napoli, nel quartiere San Carlo all’Arena, dove i carabinieri hanno arrestato per evasione C.S., detto “Carletto ‘a trasferta”, 24 anni. Il giovane è stato notato dai militari dell’Arma, in abiti civili e liberi dal servizio, in un campo sportivo di via Ponti Rossi mentre partecipava, con altri giovani, a un incontro di calcetto. L’uomo è stato subito bloccato e arrestato.
Lo scorso 16 febbraio fu fermato con l’accusa di rapina dagli stessi carabinieri che lo hanno arrestato ieri sera: era gravemente indiziato di aver scippato un Rolex del valore di 50mila euro a un imprenditore 44enne di Macerata. L’orologio – trovato dai militari sul polso del 24enne – fu recuperato e restituito al proprietario. Ora è in attesa del giudizio con rito direttissimo.

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