Articoli con tag polizia antisommossa

Cie- Fuga in massa

7 settembre 2011
Lampedusa – Un centinaio di migranti tunisini è fuggito dal centro di accoglienza di Lampedusa attraverso la collina e ha raggiunto il molo Favaloro. Qui è iniziata una protesta, gli extracomunitari chiedono di non essere rimpatriati in Tunisia e di essere trasferiti.
La fuga è avvenuta dopo che una decina di ragazzi saliti sul tetto del centro di accoglienza avevano minacciato di buttarsi di sotto, mentre la polizia in tenuta antisommossa effettuava un cordone davanti il cancello. Proteste simili si erano ripetute nei giorni scorsi.

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Cie- Chi la dura la vince!

24 agosto 2011
Milo (Tr) – Succede ogni notte. Il copione è sempre lo stesso. I reclusi si lanciano in massa contro i cancelli della gabbia, la polizia carica, e nel caos che ne segue, i più agili tentano la fuga scavalcando le recinzioni di ferro e il muro di cinta. A due mesi dalla sua inaugurazione, il centro di identificazione e espulsione (Cie) di Milo, a Trapani, continua a essere teatro di proteste e tentate evasioni. L’ultima volta è accaduto lunedì scorso, 22 agosto 2011, intorno all’una di notte. Due detenuti tunisini sono riusciti a arrivare fino all’ultima recinzione e a buttarsi dall’altra parte del muro di cinta. Mentre nella gabbia le forze dell’ordine in tenuta antisommossa tentavano di raffreddare gli animi sparando l’acqua dell’idrante sui rivoltosi. Dei due fuggitivi però, soltanto uno sarebbe riuscito a dileguarsi, mentre l’altro sarebbe rimasto bloccato sotto il muro con una gamba fratturata, prontamente ripreso dalle forze dell’ordine, medicato e riportato al Cie. Due giorni fa era successa la stessa cosa. Con la differenza che a fuggire c’erano riusciti in cinque. La rivolta e la fuga sempre più spesso sembrano le uniche vie d’uscita rimaste ai reclusi, in un Cie, quello di Milo, dove la tensione con le forze dell’ordine è sempre più alta.
Ne sanno qualcosa i reclusi che cinque giorni fa si sono visti sparare addosso nel cortile della sezione un candelotto di gas lacrimogeno, durante l’ennesima rivolta. La polizia aveva già impiegato una volta i lacrimogeni per reprimere una sommossa nel Cie di Santa Maria Capua Vetere, a Caserta, lo scorso 8 giugno. L’operazione però si rivelò come un clamoroso boomerang, visto che i candelotti sparati finirono per incendiare la tendopoli del Cie, che da allora è stato chiuso e posto sotto sequestro dalla magistratura. Prosegui la lettura »

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Cie- Giornata “calda” a Torino

20 agosto 2011
Torino – ore 3.24 am – In questo momento è in corso una sommossa nel Cie di Torino in corso Brunelleschi
Intorno all’una di notte i reclusi del Cie di Torino hanno iniziato una sommossa. La situazione è confusa e in evoluzione: di sicuro sono stati bruciati alcuni materassi in diverse aree del Centro e ci sono almeno due feriti a terra. A quanto pare si tratta di un ragazzo che si è tagliato e di un altro che ha tentato di impiccarsi. Nonostante le forti proteste dei loro compagni di cella la polizia rifiuta di far entrare le ambulanze nel Centro. Intanto il cortile si è riempito di polizia e militari armati di caschi e maganelli, ma le guardie non sono ancora entrate nelle gabbie.

Verso le 4.30 la protesta volge al termine dopo l’intervento dell’antisommossa nei cortili delle sezioni; i due ragazzi dell’area bianca il cui mancato soccorso aveva scatenato la prtoesta alla fine vengono portati in ospedale, ma del primo non si sa in quali condizioni in quanto pareva particolarmente grave perchè ha fatto la corda (nessuno dimentica la morte di Fatih nel 2008) la protesta, avvenuta per lo più nelle aree bianca e viola, a quanto pare è stata sedata anche con la minaccia dei cani e con l’uso di spray urticante da parte dei poliziotti nel contempo sempre intorno alle 4,30 due ragazzi sono stati prelevati dall’area viola per il rimpatrio in Tunisia

ore 12.30 – Rappresaglia per la sommossa di ieri: un recluso dell’area bianca riferisce che i due ragazzi che si sono fatti male ieri non sono stati condotti in ospedale ma nelle celle d’isolamento, qui privati dei vestiti e bagnati con acqua (idranti?)
Questa mattina la croce rossa ha detto ai reclusi dell’area bianca che non verrà loro portato da mangiare nè da bere
Ieri un detenuto moldavo dell’area blu è stato scarcerato dopo la non proroga del trattenimento oltre i sei mesi

Tratto da Indymedia Piemonte

I giornali parlano anche di un tentativo di evasione e, come al solito, descrivono la notizia raccontando menzogne!

20 agosto 2011
Torino – Intorno all’una di questa notte un centinaio di extracomunitari hanno inscenato una protesta al Centro di Identificazione ed espulsione di Torino: due hanno simulato un malore mentre altri hanno tentato di evadere dai cancelli. Sul posto sono intervenuti gli uomini della Polizia che, dopo circa un’ora, hanno riportato la situazione alla calma. Durante la protesta, senza feriti, e’ stato danneggiato il locale della mensa nell’area Bianca della struttura. A quanto si apprende sarebbero stati anche bruciati alcuni materassi e rotti diversi vetri. E poco prima delle 21, riferiscono le forze dell’ordine, un gruppo di giovani appartenenti ai centri sociali, tutti identificati, aveva esploso alcuni petardi e lanciato all’interno del Cie di corso Brunelleschi palline da tennis contenenti volantini.

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Cie- Tentata fuga nel Cie di Torino

30 marzo 2011
Torino – Dopo una giornata che ha visto la visita di un funzionario del consolato del Marocco inviato al Centro per mettere un po’ di timbri sui fogli delle doportazioni, una serata di casino. Poco fa (intorno a mezzanotte e un quarto) è partito un tentativo di evasione di massa dal Centro, non sappiamo se fallito o riuscito per lo meno in parte. Ora la polizia sta circondando minacciosa tre delle aree dove sono confinati i reclusi, e i prigionieri stanno protestando rumorosamente.
Aggiornamento ore 1,30. Volanti e moto della polizia pattugliano il perimetro esterno del Centro: segno probabilmente che qualcuno è riuscito superare le reti e che lo stanno cercando.
Aggiornamento 31 marzo, ore 10. Le voci che filtrano da dentro sono contraddittorie: alcuni sostengono che in tre sarebbero riusciti a scavalcare il muro e ad eclissarsi, altri che ci avrebbero provato in cinque ma che nessuno ci sarebbe riuscito. Quello che è sicuro è che questo tentativo di fuga, partito da uno spingi-spingi di una ventina di persone contro le porte delle gabbie, ha fatto riemergere la voglia di libertà che percorre il Centro: ieri sera la polizia, per evitare scontri, ha scelto di non entrare nelle aree e il casino delle porte e delle sbarre sbattute era infernale. «Da adesso non torneremo indietro, non smetteremo di rivoltarci», dicono da dentro.
Ore 19.00. Le voci sugli evasi, da dentro, continuano ad essere nebulose: tre persone nelle gabbie mancano, ma pare che siano stati ripresi dalla polizia fuori dal perimetro. Oggi è stato pure portato via uno dei ragazzi “riconosciuti” ieri dal Console che in questi giorni aveva ingoiato delle batterie per protesta. Intanto, le agenzie di stampa, che non fanno cenno ad evasioni, parlano di un modulo abitativo danneggiato.
Ore 22,30. Piccola vendetta della polizia per i disordini di ieri sera: alle 21,30 la polizia in assetto antisommossa circonda l’area blu e quella rossa, con i cani. È una grossa perquisizione, che dura una mezz’oretta.

Tratto da Macerie

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