Articoli con tag decreto di espulsione

Cie – Novità da Corelli

12giugno – una persona tenta il suicidio, lo portano in infermeria e poi di nuovo in sezione, è troppo rischioso portarlo all’ospedale potrebbe scappare, com’è avvenuto alcuni mesi addietro.
13giugno – Tutta la sezione B porta i materassi fuori all’aria e non vogliono più rientrare, il controllo avviene tramite idranti. Le altre sezioni sono chiuse senza la possibilità di uscire all’aria. Tutti bagnati, delusi, intimoriti dagli antisommossa ritornano dentro la sezione.
01luglio – In occasione delle finali europee dove giocava l’italia, 15reclusi pensano sia il momento favorevole per tentare l’evasione, purtroppo nonostante
le situazioni, le condizioni di quelle mura, gli infami sono presenti, difatti con sorpresa arrivati sul tetto si ritrovano gli antisommossa già pronti e l’ispettore con in mano la corda preparata per fuggire, così ritornano in sezione. Speriamo alla prossima e all’insaputa degli infami!
                 “Il diritto di vivere non si mendica, si prende” Alexander Marius Jacob
03luglio – Un ragazzino di 19anni è all’interno del cie da qualche giorno, 5sbirri si presentano davanti a lui intimandolo di preparare la sua borsa per essere espulso, lui disperato non vuole, sperando di rinviare la situazione, si riempie la bocca di vetri e lamette, risolvono tutto 15 sbirri che lo picchiano pesantemente poi lo ammanettano e lo portano a Malpensa per rimpatriarlo. Durante il pestaggio un recluso riesce a rubare il telefono cellulare ad uno sbirro, che quando si accorge chiama l’ispettore che minaccia tutta la sezione C di ammazzarli di botte da una squadra di 120sbirri, così il telefono viene restituito.
04luglio – I reclusi si accorgono che ultimamente stanno mettendo psicofarmaci, probabilmente il Rivoltril nel cibo, chi è fortunato ad avere altre provviste evita il cibo della mensa, altri cercano di mangiare il meno possibile, altri preferiscono addormentare il cervello per smorzare la rabbia e la disperazione.
La sezione E, rimasta inagibile dalla rivolta del 15gennaio, purtroppo è ritornata in funzionamento da una settimana e già capiente di nuovi reclusi. Tra i nuovi uno si taglia nella speranza della libertà, invece lo portano all’ospedale per le medicazioni e poi di nuovo al cie.
08luglio  – Fuga dal Cie di via Corelli, è caccia a due nordafricani
Sabato sera, due reclusi, utilizzando delle lenzuola, sono  riusciti a salire sul tetto della struttura e a superare il muro di cinta. Sono stati visti dalle telecamere ed è scattato l’allarme, le indagini sono affidate alla Polizia. Purtroppo per tre il tentativo è fallito e sono stati costretti a scendere. Per i due Horria!
“Fuoco alle galere, lotta dura senza paura, evasione!”

Tratto da informa-azione

, , , , , , , ,

Nessun commento

Evade durante il lavoro negli uliveti

31 maggio 2011
Ancona – Detenuto modello evade dal carcere durante l’orario di lavoro, approfittando di un buco nella sorveglianza mentre si trovava ad accudire gli ulivi nelle campagne attorno alla struttura penitenziaria di Barcaglione. L’uomo, un marocchino di 48 anni finito in carcere per spaccio di droga, sarebbe uscito a fine 2015 e da quando era entrato in carcere aveva sempre mantenuto un comportamento rispettoso delle regole, tanto che gli erano stati concessi benefici come appunto il permesso di lavoro fuori dal carcere. Da tempo il 48enne usciva ogni mattina alle 9 insieme agli altri detenuti, nell’ambito di un progetto per la coltivazione e la cura di un uliveto sulle colline dietro il carcere di Barcaglione. Il regime di lavoro sorvegliato prevedeva il rientro nel penitenziario alle 13, per consumare il pranzo, poi i detenuti uscivano di nuovo per il turno del pomeriggio, dalle 15 alle 19.
Ieri mattina, dopo settimane di lavoro portato avanti con impegno, ha invece deciso di evadere, scappando dall’uliveto sotto gli occhi degli altri detenuti. L’uomo, dopo aver firmato per l’uscita delle 9 del mattino ed aver raggiunto l’uliveto, era rientrato in carcere attorno alle 10.30 per prendere una carriola ed alcuni attrezzi, poi però una volta lasciati gli arnesi nell’uliveto si è allontanato di corsa, approfittando di una distrazione degli agenti di polizia penitenziaria. A quanto pare gli altri detenuti l’hanno visto scappare per i campi, ma solo alle 13 gli addetti alla vigilanza del carcere di Barcaglione si sono accorti che l’uomo mancava all’appello, perché non aveva firmato il rientro sul registro. E’ stato a quel punto che è scattato l’allarme ed è stata lanciata la richiesta alle forze dell’ordine di organizzare una ricerca su vasta scala. Alle operazioni per rintracciare il fuggitivo hanno partecipato i carabinieri del Norm e la polizia, ma l’uomo si era ormai volatilizzato. Forse, come confidato ad alcuni detenuti, il 48enne temeva che, una volta scontata la sua pena, sarebbe dovuto tornare in Marocco, dato che su di lui pendeva anche un decreto di espulsione. L’uomo, grazie alla buona condotta, aveva ottenuto il permesso di lavorare in base al regime del cosiddetto ‘articolo 21’ in base al quale il tribunale di sorveglianza può concedere il permesso di lavorare fuori dal carcere ai detenuti più meritevoli.

, , , , , ,

1 Commento