Articoli con tag lenzuola

Evade durante l’ora d’aria

24 luglio 2012
Palmi – Un detenuto, Angelo D., 30 anni di Rosarno, è evaso dal carcere di Palmi mentre si trovava nel cortile per l’ora d’aria. L’uomo ha scavalcato i muri di due cortili e ha raggiunto il muro perimetrale del carcere da dove si è calato utilizzando delle lenzuola legate come una fune. L’uomo era stato condannato la settimana scorsa alla pena di sei anni di reclusione per spaccio di droga. L’evasione è avvenuta nel primo pomeriggio ma la scoperta è avvenuta solo dopo qualche ora quando gli agentidella polizia penitenziaria hanno effettuato il controllo all’interno delle celle. L’evaso era detenuto in una cella di media sicurezza con altri detenuti. Dopo l’evasione sono state avviate le ricerche da parte della polizia penitenziaria, dei carabinieri e della polizia di Stato.”Questo grave episodio deve fare riflettere, tanto più se avviene dopo che in poco più di una settimana si sono avute diverse aggressioni, risse e tentati suicidi nelle carceri del Paese”, ha sottolineato Donato Capece, segretario generaledel Sindacato autonomo polizia penitenziaria, Sappe. Che poi ha aggiunto: “La situazione delle carceri italiane è alle soglie dello stato di calamità con 67mila detenuti presenti, a fronte di 42mila posti letto, e 7mila agenti in meno in organico” e “la recente circolare voluta da proprio da Tamburino, capo dell’Amministrazione penitenziaria, che ipotizza una serie di misure per alleggerire l’emergenza carceraria si dimostra una resa dello Stato alla criminalità”.

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Cie – Novità da Corelli

12giugno – una persona tenta il suicidio, lo portano in infermeria e poi di nuovo in sezione, è troppo rischioso portarlo all’ospedale potrebbe scappare, com’è avvenuto alcuni mesi addietro.
13giugno – Tutta la sezione B porta i materassi fuori all’aria e non vogliono più rientrare, il controllo avviene tramite idranti. Le altre sezioni sono chiuse senza la possibilità di uscire all’aria. Tutti bagnati, delusi, intimoriti dagli antisommossa ritornano dentro la sezione.
01luglio – In occasione delle finali europee dove giocava l’italia, 15reclusi pensano sia il momento favorevole per tentare l’evasione, purtroppo nonostante
le situazioni, le condizioni di quelle mura, gli infami sono presenti, difatti con sorpresa arrivati sul tetto si ritrovano gli antisommossa già pronti e l’ispettore con in mano la corda preparata per fuggire, così ritornano in sezione. Speriamo alla prossima e all’insaputa degli infami!
                 “Il diritto di vivere non si mendica, si prende” Alexander Marius Jacob
03luglio – Un ragazzino di 19anni è all’interno del cie da qualche giorno, 5sbirri si presentano davanti a lui intimandolo di preparare la sua borsa per essere espulso, lui disperato non vuole, sperando di rinviare la situazione, si riempie la bocca di vetri e lamette, risolvono tutto 15 sbirri che lo picchiano pesantemente poi lo ammanettano e lo portano a Malpensa per rimpatriarlo. Durante il pestaggio un recluso riesce a rubare il telefono cellulare ad uno sbirro, che quando si accorge chiama l’ispettore che minaccia tutta la sezione C di ammazzarli di botte da una squadra di 120sbirri, così il telefono viene restituito.
04luglio – I reclusi si accorgono che ultimamente stanno mettendo psicofarmaci, probabilmente il Rivoltril nel cibo, chi è fortunato ad avere altre provviste evita il cibo della mensa, altri cercano di mangiare il meno possibile, altri preferiscono addormentare il cervello per smorzare la rabbia e la disperazione.
La sezione E, rimasta inagibile dalla rivolta del 15gennaio, purtroppo è ritornata in funzionamento da una settimana e già capiente di nuovi reclusi. Tra i nuovi uno si taglia nella speranza della libertà, invece lo portano all’ospedale per le medicazioni e poi di nuovo al cie.
08luglio  – Fuga dal Cie di via Corelli, è caccia a due nordafricani
Sabato sera, due reclusi, utilizzando delle lenzuola, sono  riusciti a salire sul tetto della struttura e a superare il muro di cinta. Sono stati visti dalle telecamere ed è scattato l’allarme, le indagini sono affidate alla Polizia. Purtroppo per tre il tentativo è fallito e sono stati costretti a scendere. Per i due Horria!
“Fuoco alle galere, lotta dura senza paura, evasione!”

Tratto da informa-azione

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Cie- Lenzuola annodate e seghetti a Modena

19 maggio 2012
Modena – Dieci metri di lenzuola di carta annodate e quattro seghetti. Un pacco nascosti dentro l’impianto di aerazione. Tutto pronto, insomma, per una fuga da ordire durante i disordini avvenuti tra il 12 e il 13 maggio. Questa l’ipotesi altamente probabile che gli investigatori della Questura stanno affrontando a proposito di una inattesa scoperta avvenuta dentro il Cie nel corso di un controllo accurato dopo la violenza. Giovedì la polizia ha mandato una squadra di venti agenti del Reparto Mobile per controllare a tappeto la struttura modenese. Durante le verifiche è stato aperto un bocchettone dell’aria e dietro la grata è stato trovato il pacco pronto per l’uso: i seghetti di ferro e le lenzuola, secondo il più classico dei metodi di evasione. Ora la polizia non esclude che i disordini stessi fossero una prova per simulare l’evasione. Oppure che l’evasione fosse stata pensata proprio da realizzare durante i disordini. In ogni caso, la perquisizione è terminata con cinque denunce per danneggiamento ai danni di “ospiti”: due tunisini, due algerini e un marocchino. Prosegui la lettura »

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Evasione da Regina Coeli

14 gennaio 2012
Roma – Due detenuti, uno romeno e l’altro albanese ristretti nelle 2/a sezione dell’istituto per rapina, sono evasi stamani dal carcere romano di Regina Coeli. Lo si apprende dalla polizia. I due, probabilmente dopo aver segato le sbarre, si sono calati unendo delle lenzuola. La fuga, a quanto si e’ appreso, sarebbe stata scoperta alle 8,30. Nella cella c’era anche un terzo detenuto che non e’ potuto fuggire perche’ era ”troppo grosso” per riuscire a passare nel buco realizzato dai tre segando le sbarre.
A Regina Coeli i detenuti superano del 25% la capienza massima raggiungibile (1.180 presenti per 724 posti). I due detenuti si sono potuti agganciare al muro di cinta per poi calarsi nelle vicinanze di una delle garitte prive di sentinelle da tempo, per la mancanza di addetti”.

Tratto da Informa-azione

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Il Re delle evasioni fugge per la quinta volta!

04 novembre 2011
Bolzano – «Non mi prenderanno vivo, piuttosto la faccio finita, di certo non tornerò in carcere». Max Leitner è detto il “re delle evasioni” e non per niente: è fuggito la settimana scorsa per la quinta volta dal carcere. Dopo un permesso ottenuto dal carcere di Asti dove sconta la sua pena è ormai uccel di bosco, probabilmente sui monti attorno al suo paesello natio, Elvas in quel di Bressanone. Da quelle parti ormai la sua figura rasenta la leggenda, tanto che sul web si contano già 700 supporter dalle pagine di Facebook. Gli affezionati gli dedicano interventi che vanno da «buona fortuna» a «non farti prendere», a «non mollare». Il latitante parla attraverso un intermediario: «Meglio morto che ritornare in cella. Le condizioni delle carceri italiane sono disumane», afferma. «Non ho mai fatto male a nessuno – dice Leitner – ho soltanto rapinato delle banche. Nessuno mi ha mai dato una seconda chanche, mentre c’è chi ha ucciso ed è già a piede libero». «Nessuno si è mai occupato di me, nemmeno un politico», aggiunge. Per la fuga del rapinatore è indagato il cappellano del carcere di Asti, don Giuseppe Bussolino. Sarebbe stato infatti il religioso ad accompagnare Leitner in auto a Bressanone per un omaggio alla tomba del padre, morto pochi mesi fa. Max Leitner, che oggi ha 52 anni, aveva cominciato a far parlare di sè per una serie di rapine in banca nel Nord Italia e in Alto Adige verso la fine degli anni ’80. Poi si spinse anche in Austria dove, nell’agosto del ’90, fu catturato dalla polizia austriaca durante un assalto ad un furgone portavalori. In Austria Leitner riuscì ad evadere da quello che definì un carcere «medievale». Dopo qualche giorno si consegnò, al confine con l’Austria a Prato alla Drava, alla polizia italiana: «Meglio stare in un carcere italiano che in uno austriaco», aveva detto. Rinchiuso poi a Bolzano, all’ apparenza detenuto modello, fu protagonista della più classica delle evasioni, calandosi da una finestra usando lenzuola annodate. Resta poi latitante per sei mesi e ritorna quindi in carcere a Padova dove ci fu la terza evasione. L’ultima volta Leitner era stato arrestato il 29 dicembre 2004 a Rabat in Marocco, due mesi dopo l’evasione dal carcere di Bergamo, dove avrebbe dovuto restare fino al 2012 per rapina e fabbricazione di armi e materiale esplodente.

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Tre in fuga

17 marzo 2011
Voghera (Pv) – Hanno fermato un’automobilista poco dopo la fuga dal carcere di «alta sicurezza» di Voghera (Pavia) i tre albanesi scappati giovedì pomeriggio e l’hanno minacciata perché li facesse salire in auto e si dirigesse verso Milano. È quanto emerge dal racconto che la donna ha reso agli investigatori. Il gruppo giovedì pomeriggio ha segato la recinzione del cortile dove i detenuti passano l’ora d’aria e hanno scavalcato due muri di cinta utilizzando delle lenzuola annodate. Poi una volta in strada si sono diretti verso la periferia. Qui dopo aver fermato la donna prima le hanno chiesto di dirigersi verso Milano. Poi, considerate le resistenze dell’automobilista, l’hanno tirata fuori dall’auto e sono fuggiti con quel mezzo. I tre dovevano scontare condanne più che decennali per rapine, sequestro di persona e droga con fine pena 2024, 2025 e 2033. Secondo quanto si apprende da fonti di polizia penitenziaria,uno dei tre si rese responsabile anche di un’evasione dal carcere di San Vittore.

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Un nodo alle lenzuola

13 ottobre 2009
Napoli – Il suo “pentimento” non è durato nemmeno 24 ore. Si nasconde nelle campagne pugliesi C.R.. Il 19enne accusato, insieme ad altri tre indagati, di aver fatto parte del commando che ha ucciso il consigliere comunale Gino Tommasino lo scorso 3 febbraio è evaso. Dopo essersi convinto – nella notte tra venerdì e sabato – di collaborare con la giustizia, dopo nemmeno 24 ore da quella decisione si è dato alla macchia. Ha eluso il controllo degli agenti della Dia e della Polizia penitenziaria che lo tenevano sotto controllo e da sabato notte non si hanno sue notizie. R. ha trascorso tutta la notte tra venerdì e sabato negli uffici della questura di Napoli, a disposizione del capo della squadra mobile Vittorio Pisani.
Alle 6 del mattino – alla presenza anche del primo dirigente Luigi Petrillo – dopo un estenuante interrogatorio, il ragazzo aveva dato il suo assenso a formulare dei verbali in cui ammetteva i reati a lui contestati e di fornire ai pubblici ministero dell’antimafia fatti e circostanze di sua conoscenza: il ragazzo avrebbe ammesso di aver fatto parte del commando che giustiziò il consigliere Pd e in attesa di verificare l’attendibilità delle dichiarazioni era stato Immediatamente spedito in una località segreta.
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Lenzuola, un muro..e via!

9 ottobre 2009
Terni – Rapinatore evaso dal carcere di Terni – Metodo classico per la fuga: lenzuola annodate per scavalcare il muro.
Intorno alle 14,30-15 durante l’ora d’aria, mentre gli altri detenuti giocavano a pallone, un albanese di circa 40 anni, in carcere per rapina, ha scavalcato un muro di cinta servendosi di lenzuoli annodati e si è calato verso la libertà lasciandosi alle spalle il carcere di Terni.
Alle ricerche partecipano unità cinofile ed elicotteri di polizia e carabinieri.

23 dicembre 2009
Terni – E’ finita dopo 74 giorni la latitanza dell’albanese di 25 anni evaso dal carcere di Terni il 9 ottobre scorso. Era in carcere per rapina, violazione della legge sulle armi, furto, lesioni ed altro, era riuscito a scappare in modo rocambolesco dal carcere umbro e aveva fatto perdere le proprie tracce. Gli uomini del nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria però, attraverso pedinamenti e intercettazioni ambientali e telefoniche, sono riusciti ad arrivare ai personaggi che coprivano la sua latitanza, sui quali tra l’altro era in corso un’indagine da parte della polizia per una serie di rapine commesse nell’hinterland milanese.
Ieri, dopo una serie di pedinamenti, gli agenti lo hanno individuato nei pressi del residence e lo hanno bloccato assieme ad altre due persone: il cugino ed un amico. Quest’ultimo al momento del fermo aveva in tasca una pistola con matricola abrasa e mezzo chilo di cocaina. I tre sono stati portati nel carcere di San Vittore. All’interno dell’appartamento in cui si nascondevano i tre, sono state recuperate altre 4 pistole, munizioni, attrezzature in dotazione alle forze di polizia e un quantitativo ingente di refurtiva, probabile provento delle rapine. Sequestrate anche 4 auto di grossa cilindrata, probabilmente rubate.

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Fuga per amore..della libertà

27 aprile 2008
Milano – «Non ho idea di cosa sia successo, non ho visto niente». Quando gli agenti sono entrati nella stanza al secondo piano dell’ ospedale Fatebenefratelli, reparto blindato riservato ai detenuti, hanno trovato un solo paziente. Il secondo letto era vuoto, la finestra forzata, le lenzuola annodate che penzolavano all’ esterno. Da lì, calandosi lungo il muro e precipitando poi a terra da un’ altezza di alcuni metri, è evaso un rapinatore che doveva scontare tre anni di carcere. Non si sa se qualcuno lo stesse aspettando fuori, se la fuga fosse in qualche modo programmata. In pochi minuti è scomparso, come un fantasma nella Milano semideserta e assolata del 25 aprile. Mancavano pochi minuti alle 3 di ieri pomeriggio. La spinta a rischiare un’ impresa che sembrava disperata, dice sorridendo qualcuno, potrebbe essere l’ amore. L’uomo di 24 anni, era stato arrestato a gennaio scorso. Poco prima di finire in manette, però, si era sposato. E nel giro di qualche giorno, dopo i festeggiamenti per il matrimonio, si è ritrovato nel carcere di San Vittore, con la prospettiva di rimanerci fino all’ inizio del 2011. In cella aveva iniziato a smaniare e a dare segni di squilibrio mentale, per questo lo scorso 18 aprile è stato trasferito in psichiatria al Fatebenefratelli. All’ interno dell’ ospedale i detenuti occupano una zona supercontrollata dalla polizia penitenziaria; ieri gli agenti erano al loro posto. L’ evasione è avvenuta probabilmente durante il cambio del turno. «Stiamo cercando di ricostruire l’ esatta dinamica di quel che è accaduto», spiega Luigi Pagano, responsabile delle carceri della Lombardia. Il ragazzo è un tipo atletico, spalle larghe, agile. Questo spiegherebbe come sia riuscito a forzare una finestra molto resistente, e poi a saltare giù. Il reparto detenuti si trova infatti al secondo piano, i soffitti sono piuttosto alti e là sotto, sul retro dell’ ospedale, in questo periodo è in corso anche lo scavo di un cantiere. La caduta, rispetto al punto a cui arrivavano le lenzuola, è stata di almeno 3-4 metri. Il rapinatore evaso non dovrebbe essere pericoloso. Le ricerche della polizia penitenziaria sono scattate immediatamente. Continueranno nei prossimi giorni, ora che la segnalazione è stata girata anche alle altre forze dell’ ordine.

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