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Il Re delle evasioni fugge per la quinta volta!

04 novembre 2011
Bolzano – «Non mi prenderanno vivo, piuttosto la faccio finita, di certo non tornerò in carcere». Max Leitner è detto il “re delle evasioni” e non per niente: è fuggito la settimana scorsa per la quinta volta dal carcere. Dopo un permesso ottenuto dal carcere di Asti dove sconta la sua pena è ormai uccel di bosco, probabilmente sui monti attorno al suo paesello natio, Elvas in quel di Bressanone. Da quelle parti ormai la sua figura rasenta la leggenda, tanto che sul web si contano già 700 supporter dalle pagine di Facebook. Gli affezionati gli dedicano interventi che vanno da «buona fortuna» a «non farti prendere», a «non mollare». Il latitante parla attraverso un intermediario: «Meglio morto che ritornare in cella. Le condizioni delle carceri italiane sono disumane», afferma. «Non ho mai fatto male a nessuno – dice Leitner – ho soltanto rapinato delle banche. Nessuno mi ha mai dato una seconda chanche, mentre c’è chi ha ucciso ed è già a piede libero». «Nessuno si è mai occupato di me, nemmeno un politico», aggiunge. Per la fuga del rapinatore è indagato il cappellano del carcere di Asti, don Giuseppe Bussolino. Sarebbe stato infatti il religioso ad accompagnare Leitner in auto a Bressanone per un omaggio alla tomba del padre, morto pochi mesi fa. Max Leitner, che oggi ha 52 anni, aveva cominciato a far parlare di sè per una serie di rapine in banca nel Nord Italia e in Alto Adige verso la fine degli anni ’80. Poi si spinse anche in Austria dove, nell’agosto del ’90, fu catturato dalla polizia austriaca durante un assalto ad un furgone portavalori. In Austria Leitner riuscì ad evadere da quello che definì un carcere «medievale». Dopo qualche giorno si consegnò, al confine con l’Austria a Prato alla Drava, alla polizia italiana: «Meglio stare in un carcere italiano che in uno austriaco», aveva detto. Rinchiuso poi a Bolzano, all’ apparenza detenuto modello, fu protagonista della più classica delle evasioni, calandosi da una finestra usando lenzuola annodate. Resta poi latitante per sei mesi e ritorna quindi in carcere a Padova dove ci fu la terza evasione. L’ultima volta Leitner era stato arrestato il 29 dicembre 2004 a Rabat in Marocco, due mesi dopo l’evasione dal carcere di Bergamo, dove avrebbe dovuto restare fino al 2012 per rapina e fabbricazione di armi e materiale esplodente.

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Il re delle evasioni

12 marzo 2003
Fresnes (F) – Una vera e propria azione di commando ha permesso di evadere di prigione ad Antonio Ferrara, 29enne di origine italiana condannato in Francia per omicidio, rapina e associazione a delinquere. «Non mi terrete chiuso a lungo». Ed è stato di parola!
Un gruppo di complici, quattro o cinque, non hanno esitato a servirsi di un bazooka per attaccare prima dell’alba il penitenziario di Fresnes (Val-de-Marne), situato a Est di Parigi, nei pressi del celebre parco di divertimenti «DisneyWorld Europe».(foto:l’esterno della prigione di Fresnes)
Un primo gruppo ha tenuto gli agenti di custodia in servizio di guardia sulle torrette esterne del carcere sotto il fuoco di fucili d’assalto cal. 7.62 per aprirsi un varco nella recinzione lanciando razzi. Un altro gruppetto, quello degli “artificeri” ha raggiunto la cella di Ferrara, nell’ala di massima sicurezza della struttura. Secondo la ricostruzione fatta da un portavoce dell’amministrazione penitenziaria, Christophe Marques, qui attraverso le sbarre hanno passato all’italiano esplosivo sufficiente a farne saltare la porta in ferro. Infine tutti insieme si sono dileguati a bordo di un’auto che li attendeva, una potente Audi a trazione integrale.
Pare si siano serviti di tre macchine, una delle quali, una Fiat è stata abbandonata sul posto. E’ stata trovata qualche macchia di sangue nelle immediate vicinanze della cella di Ferrara, segno che qualcuno del commando è rimasto ferito nella spericolata impresa. Si è trattato di un’operazione di tipo militare, compiuta con audacia e determinazione.
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Lo chiamano il “Vallanzasca del 2000”

14 agosto 2007
Firenze – Un albanese di 34 anni, in carcere per un duplice omicidio a Milano, è evaso durante un trasferimento in ambulanza, durante una sosta in un’area di servizio sull’autostrada A1 in zona Reggello (Firenze). L’uomo, detenuto nel carcere livornese delle Sughere, era già fuggito nel giugno dell’anno scorso dal carcere di Perugia e poi arrestato a Milano. Ora doveva raggiungere un istituto penitenziario della provincia di Caserta. L’uomo sarebbe riuscito a eludere la sorveglianza aggredendo uno degli agenti della scorta. In base a quanto si è appreso, l’albanese, che avrebbe problemi di salute, è fuggito intorno alle ore 10.30. Al momento dell’evasione, l’uomo potrebbe non aver avuto le manette. In base a quanto si è appreso da fonti investigative, alcuni testimoni avrebbero raccontato di aver visto l’albanese correre dando l’impressione di avere le mani libere. Gli agenti della squadra mobile di Firenze hanno raccolto le dichiarazioni degli agenti della polizia penitenziaria che erano di scorta e dei testimoni oculari dell’evasione.Visto il precedente dell’anno scorso, controlli e indagini sono stati subito avviati anche nel capoluogo umbro. Vista la sua attitudine all’evasione è stato definito il “Vallanzasca del 2000”. Era evaso dal carcere di Perugia durante l’ora d’aria scavalcando uno dei muri del cortile utilizzando una corda artigianale realizzata con i lenzuoli della sua cella all’estremita’ della quale aveva collocato una sorta di gancio rudimentale lanciato su un lampione. Una perfetta evasione da film.
Aveva quindi superato anche le altre recinzioni del carcere, riuscendo a far perdere le sue tracce. Il 4 settembre dell’anno scorso l’uomo venne quindi di nuovo catturato a Buscate, nell’hinterland di Milano, nel corso di un’operazione condotta dalla squadra mobile di Perugia, che indagava sull’evasione, e da quella del capoluogo lombardo
Era stato rinchiuso a Perugia dopo essere stato bloccato nel gennaio del 2006 dalla squadra mobile perugina al termine di un movimentato inseguimento durante il quale lo straniero si procurò anche la frattura di un braccio. Al momento della prima fuga era in attesa di essere estradato in Germania dove è accusato di avere ucciso a Duisburg un suo connazionale con numerosi colpi di pistola.

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Evaso durante la traduzione

14 agosto 2007
Livorno – Un detenuto albanese di 34 anni, in carcere per duplice omicidio, è evaso durante un trasferimento in ambulanza in un’area di sosta della A/1 in località Reggello. Secondo quanto ricostruito l’uomo avrebbe eluso la sorveglianza degli agenti di polizia penitenziaria. Il detenuto si trovava nel carcere “Le Sughere” di Livorno e doveva essere trasferito questa mattina in un carcere in provincia di Caserta. Secondo quanto ricostruito, l’uomo, pur essendo in manette, avrebbe aggredito il caposcorta della pattuglia di polizia penitenziaria e poi sarebbe scappato scalzo. Già l”11 giugno 2006 l’uomo evase dal carcere di Perugia dove era detenuto. Venne arrestato nuovamente nel settembre successivo quando, insieme ad alcuni connazionali, uccise a colpi di pistola a Bresso (Milano), un ecuadoregno e ne ferì un altro. Nella zona intorno a Reggello sono ancora in corso le ricerche di polizia e carabinieri con l’aiuto di unità cinofile e degli elicotteri.

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