Articoli con tag rapina

Evade dai domiciliari e va a rubare in ospedale

5 maggio 2012
Eboli – E’ evaso dal regime degli arresti domiciliari, che stava scontando ad Eboli (SA), per  rubare  all’interno dell’ospedale pediatrico Santobono ma, subito dopo il “colpo”, è stato arrestato dalla polizia. L’uomo, P. I., pregiudicato di 33anni, fingendosi parente di un piccolo degente, si è introdotto in una stanza dell’ospedale e, approfittando di un attimo di distrazione, si è impossessato del portafoglio di una mamma che stava assistendo il figlio dopo un delicatissimo intervento chirurgico. I poliziotti, intervenuti su richiesta delle guardie giurate in servizio all’interno della struttura ospedaliera, in quanto avevano fermato il 33enne mentre si aggirava nei pressi degli spogliatoi del personale medico, ove si erano registrati vari furti, hanno proceduto ad un controllo. Indosso al 33enne, sono stati rinvenuti documenti ed effetti personali dell’ignara vittima che, nel frattempo, si era accorta della sparizione del suo portafoglio, ma non si era resa conto che le era stato sottratto da quello che credeva fosse un parente di un piccolo ricoverato. Gli agenti hanno accertato che l’uomo era sottoposto, dal 24 aprile scorso, data in cui era stato arrestato perché responsabile dei reati di furto e furto aggravato,al regime degli arresti domiciliari in Eboli (SA). Il 33enne è stato arrestato dai poliziotti perché responsabile del reato di furto aggravato ed evasione.

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Evade dal carcere scavalcando il muro

26 febbraio 2012
Brescia – Polizia e carabinieri gli stanno dando la caccia in tutta la provincia ma, al momento, non c’è nessuna traccia di F.G., 25 anni da compiere il prossimo 15 giugno, evaso dal carcere Canton Mombello di Brescia. Erano le 10.10 circa quando è scattato l’allarme. Una fuga che il giovane kosovaro, in carcere per rapina, ha tentato con altri due complici, bloccati dalla polizia penitenziaria prima di scavalcare il muro di cinta. L’uomo era ammesso ai lavori interni come addetto alle cucine il giovane è riuscito a raggiungere e quindi scavalcare il muro di cinta utilizzando una corda.

Alle 10 in punto il detenuto è uscito in cortile spingendo un carrello con i bidoni dell’immondizia. Li doveva svuotare e, regolamento alla mano, questa operazione richiedeva la presenza di un agente, invece lui era solo; o meglio: era in compagnia di due compagni di cella che poco più tardi sono stati trovati nascosti proprio dentro i bidoni.
Il kosovaro ha approfittato di un mucchio di mattoni e calcinacci appoggiati contro il muro, ha iniziato la scalata aiutato anche da un lampione e addio. Nessun agente era nelle torrette anche perché ieri c’erano da piantonare tre detenuti in ospedale e 7 uomini sono stati «sacrificati» a quel servizio. Tanto il sistema di videosorveglianza avrebbe provveduto a vigiliare. «Macché, anche quello risulta solo parzialmente in uso: ormai non ci sono più soldi né qui nè nel resto d’Italia» denuncia il direttore del carcere.

E dell’evaso nessuna traccia.

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Guardie fregate

12 Giugno 2011
Andenne (B) – Namur, Un prigioniero detenuto nella prigione di Andenne è scappato da un ospedale a Namur dove stava sostenendo accertamenti medici. Mentre una guardia stava fumando una sigaretta fuori, il 22enne ha simulato un dolore allo stomaco per farsi togliere le manette e ha fatto finta di andare in bagno. E’ successo tutto molto velocemente. E’ fuggito via, ha rubato una macchina che è stata trovata dopo a Bruxelles. Era stato condannato a 7 anni di prigione per 12 rapine a mano armata. Ha rubato oltre 100.000 euro in buoni pasto ad un impiegato Sodexo*. Il prigioniero aveva già cercato di scappare dal palazzo di giustizia di Namur. La polizia ha rinforzato i controlli ai confini e media e giustizia invocano una migliore protezione dei trasferimenti medici. Comunque “quando un prigioniero vuole scappare, troverà i modi per farlo” ha detto una guardia.

Tratto da Culmine

Per chi ancora non lo sapesse la Sodexo è la schifosa multinazionale che fornisce pasti ai Cie di Milano e Roma quindi.. ancor di più: Grande!! Buon viaggio!!!

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Evade dai domiciliari e rapina un supermercato

23 maggio 2011
Roma – Un cittadino romano di 22 anni è evaso dagli arresti domiciliari per andare a rapinare un supermercato. E’successo l’altro pomeriggio intorno alle ore 14.00 in via Salvemini, nella zona di Torpignattara. Il giovane ha fatto irruzione insieme ad un coetaneo complice, nell’esercizio commerciale e, dopo aver minacciato la cassiera con un coltello, l’ha costretta a consegnargli il denaro contante presente nelle casse. I due sono fuggiti con il “bottino” a bordo di un’autovettura.
Gli agenti del Commissariato Torpignattara, dopo aver acquisito le descrizioni fornite da alcuni testimoni, si sono messi sulle loro tracce. In particolare, grazie ad un numero parziale della targa del veicolo utilizzato dai rapinatori, e dopo l’intreccio delle informazioni investigative, sono risaliti ad un familiare del complice della rapina che è stato rintracciato poco dopo presso l’abitazione dei genitori e ha ammesso le sue responsabilità. Ulteriori indagini, hanno consentito ai poliziotti di rintracciare anche l’evaso dagli arresti tornato nel frattempo nella sua abitazione in zona Tuscolana dove gli agenti hanno rinvenuto il coltello utilizzato per la rapina. Entrambi sono stati arrestati per rapina e uno dei due anche per evasione.

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In visita dalla mamma

18 maggio 2011
Ivrea (To) – Un detenuto del carcere di Ivrea che aveva ottenuto un permesso per visitare la mamma gravemente ammalata, è riuscito a evadere e a far perdere le tracce durante il trasferimento a Milano, dove si trova la donna. E’ successo martedì nel capoluogo lombardo dove l’uomo era stato accompagnato dalla Polizia Penitenziaria. Da quanto si è saputo l’uomo, in carcere per scontare una condanna definita per rapina in scadenza nel 2013, mentre saliva sul furgone, ha strattonato e spinto gli agenti che lo controllavano ed è riuscito a scappare.

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Evade dai domiciliari e rapina due negozi

3 maggio 2011
Pesaro – Evade dagli arresti domiciliari e mette a segno una rapina. E’ accaduto ieri sera a Pesaro, dove gli agenti della squadra volante hanno arrestato in flagranza di reato una pesarese di 20 anni, con l’accusa di rapina e tentata rapina aggravata, evasione e porto abusivo di arma. La ragazza, che era già ai domiciliari per rapina e con problemi legati all’uso di sostanze stupefacenti, si era allontanata da casa calandosi da una finestra. Poi, aveva rapinato un negozio minacciando il titolare e facendosi consegnare circa 60 euro. Poco dopo, aveva tentato una nuova rapina ai danni di un supermarket ma, riconosciuta dal titolare, si era allontanata senza portar via nulla. La ragazza è stata alla fine rintracciata e arrestata. Nella sua borsa è stato trovato un coltello da cucina della lunghezza di circa 30 centimetri, oltre a una stecca di sigarette acquistata con i proventi della rapina compiuta.

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Ladro e gigolò

03 febbraio 2011
Bologna – Alì B. ha infranto più volte il divieto di lasciare la sua abitazione
Ha lasciato diverse volte la sua abitazione e per questo ora è finito in carcere. 30 anni, serbo, era ai domiciliari perché accusato di aver commesso alcune rapine ai danni dei suoi clienti: l’uomo era infatti un gigolò-rapinatore, convinto che i malcapitati clienti non lo avrebbero denunciato per non svelare la frequentazione omosessuale. Invece nel 2008 uno di loro, per due volte rapinato dal serbo, decise di rivolgersi all’Arma consentendo di avviare le indagini che si erano concluse con l’arresto e la successiva condanna del rapinatore.

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Duplice evasione a Bollate

12 agosto 2010
Bollate – Erano le nove di ieri mattina quando Pasquale P., 35 anni, originario di Torre Annunziata, nel napoletano, condannato per rapina, e Pasquale R., anch’egli trentacinquenne, calabrese, in cella per tentato omicidio, hanno preso la fuga dal carcere di Bollate. Uno di loro ha lasciato un biglietto per la direttrice: “Mi scusi, ho problemi urgenti”. Nella struttura-modello i due avevano, assieme ad altri diciotto reclusi, un compito privilegiato: addetti alle pulizie nella caserma della polizia penitenziaria, che si trova all’interno del perimetro del penitenziario con la sala convegni e la palestra, ma al di fuori delle mura del carcere vero e proprio.
Istituto per il reinserimento dei condannati, al confine con Milano, Bollate ospita 1.100 detenuti. Tra questi, 20 godono della condizione di “sconsegnati”, cioè non sottoposti a vigilanza costante. Un gruppo ristretto di cui facevano parte anche gli evasi, da sei mesi impegnati a svolgere lavori al di fuori della cinta carceraria. Ieri, dopo l’assegnazione delle mansioni, distribuite lungo i dieci piani della torre che ospita gli alloggi del personale, i due uomini si sono dileguati. Un’assenza notata, pochi minuti più tardi, dall’unico agente di polizia penitenziaria impegnato nel controllo dei detenuti, che ha subito lanciato l’allarme.
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Lenzuola, un muro..e via!

9 ottobre 2009
Terni – Rapinatore evaso dal carcere di Terni – Metodo classico per la fuga: lenzuola annodate per scavalcare il muro.
Intorno alle 14,30-15 durante l’ora d’aria, mentre gli altri detenuti giocavano a pallone, un albanese di circa 40 anni, in carcere per rapina, ha scavalcato un muro di cinta servendosi di lenzuoli annodati e si è calato verso la libertà lasciandosi alle spalle il carcere di Terni.
Alle ricerche partecipano unità cinofile ed elicotteri di polizia e carabinieri.

23 dicembre 2009
Terni – E’ finita dopo 74 giorni la latitanza dell’albanese di 25 anni evaso dal carcere di Terni il 9 ottobre scorso. Era in carcere per rapina, violazione della legge sulle armi, furto, lesioni ed altro, era riuscito a scappare in modo rocambolesco dal carcere umbro e aveva fatto perdere le proprie tracce. Gli uomini del nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria però, attraverso pedinamenti e intercettazioni ambientali e telefoniche, sono riusciti ad arrivare ai personaggi che coprivano la sua latitanza, sui quali tra l’altro era in corso un’indagine da parte della polizia per una serie di rapine commesse nell’hinterland milanese.
Ieri, dopo una serie di pedinamenti, gli agenti lo hanno individuato nei pressi del residence e lo hanno bloccato assieme ad altre due persone: il cugino ed un amico. Quest’ultimo al momento del fermo aveva in tasca una pistola con matricola abrasa e mezzo chilo di cocaina. I tre sono stati portati nel carcere di San Vittore. All’interno dell’appartamento in cui si nascondevano i tre, sono state recuperate altre 4 pistole, munizioni, attrezzature in dotazione alle forze di polizia e un quantitativo ingente di refurtiva, probabile provento delle rapine. Sequestrate anche 4 auto di grossa cilindrata, probabilmente rubate.

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Felice in bicicletta

31 Agosto 2009
Monza (Mi) – Catturato un uomo di 56 anni, di Cosenza, condannato per una serie di rapine e furti e per l’evasione del 21 agosto dal carcere di Monza.
Passeggiava in bicicletta, dopo essere evaso rocambolescamente dal penitenziario di Monza il 21 agosto scorso, quando è stato intercettato dagli uomini della Polizia Penitenziaria di Monza e del Nucleo Investigativo Centrale che erano sulle sue tracce dal momento dell’evasione.
Erano le 11, 40 circa del 30 agosto quando percorrendo una stradina tra le località di Callusco e Chignolo D’Isola, durante un operazione di pattugliamento congiunto tra la Polizia Penitenziaria di Monza e gli uomini del N.I.C. volta alla cattura del fuggiasco, gli agenti notavano un uomo passeggiare tranquillamente in bicicletta.  Avuta prima la percezione e successivamente la certezza che si trattava dell’evaso, fermavano ed identificavano l’uomo traendolo in arresto e riportandolo in carcere.
L’uomo si trovava recluso per i reati di rapina ed altro per i quali sarebbe dovuto rimanere in carcere fino al 2012.
È il terzo evaso catturato in un mese nell’ambito delle attività di coordinamento delle indagini attuate da parte del N.I.C. della Polizia Penitenziaria.

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Una rete da scavalcare

22 agosto 2009
Monza (Mi) – Dopo le recentissime evasioni di Bologna e Voghera, si deve registrare l’ennesima beffa. Un altro detenuto, infatti, è evaso nella giornata di ieri dalla Casa Circondariale di Monza. “Tre evasioni in pochi giorni sono davvero troppe da digerire in silenzio” afferma Angelo Urso, componente della Segreteria Nazionale della Uil Pa, dando notizia anche dell’aggressione a un agente penitenziario da parte di un detenuto nel carcere di Como. “Il detenuto evaso – riferisce il sindacato – a Monza è un extracomunitario con fine pena 2012, condannato per rapina: lavorante addetto al trasporto dell’immondizia, l’uomo ha eluso la sorveglianza di un agente mentre si trovava nella zona dell’intercinta e dopo aver scavalcato la rete che delimita l’area si è dato alla fuga”.

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Il re delle evasioni

12 marzo 2003
Fresnes (F) – Una vera e propria azione di commando ha permesso di evadere di prigione ad Antonio Ferrara, 29enne di origine italiana condannato in Francia per omicidio, rapina e associazione a delinquere. «Non mi terrete chiuso a lungo». Ed è stato di parola!
Un gruppo di complici, quattro o cinque, non hanno esitato a servirsi di un bazooka per attaccare prima dell’alba il penitenziario di Fresnes (Val-de-Marne), situato a Est di Parigi, nei pressi del celebre parco di divertimenti «DisneyWorld Europe».(foto:l’esterno della prigione di Fresnes)
Un primo gruppo ha tenuto gli agenti di custodia in servizio di guardia sulle torrette esterne del carcere sotto il fuoco di fucili d’assalto cal. 7.62 per aprirsi un varco nella recinzione lanciando razzi. Un altro gruppetto, quello degli “artificeri” ha raggiunto la cella di Ferrara, nell’ala di massima sicurezza della struttura. Secondo la ricostruzione fatta da un portavoce dell’amministrazione penitenziaria, Christophe Marques, qui attraverso le sbarre hanno passato all’italiano esplosivo sufficiente a farne saltare la porta in ferro. Infine tutti insieme si sono dileguati a bordo di un’auto che li attendeva, una potente Audi a trazione integrale.
Pare si siano serviti di tre macchine, una delle quali, una Fiat è stata abbandonata sul posto. E’ stata trovata qualche macchia di sangue nelle immediate vicinanze della cella di Ferrara, segno che qualcuno del commando è rimasto ferito nella spericolata impresa. Si è trattato di un’operazione di tipo militare, compiuta con audacia e determinazione.
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Fuga per amore..della libertà

27 aprile 2008
Milano – «Non ho idea di cosa sia successo, non ho visto niente». Quando gli agenti sono entrati nella stanza al secondo piano dell’ ospedale Fatebenefratelli, reparto blindato riservato ai detenuti, hanno trovato un solo paziente. Il secondo letto era vuoto, la finestra forzata, le lenzuola annodate che penzolavano all’ esterno. Da lì, calandosi lungo il muro e precipitando poi a terra da un’ altezza di alcuni metri, è evaso un rapinatore che doveva scontare tre anni di carcere. Non si sa se qualcuno lo stesse aspettando fuori, se la fuga fosse in qualche modo programmata. In pochi minuti è scomparso, come un fantasma nella Milano semideserta e assolata del 25 aprile. Mancavano pochi minuti alle 3 di ieri pomeriggio. La spinta a rischiare un’ impresa che sembrava disperata, dice sorridendo qualcuno, potrebbe essere l’ amore. L’uomo di 24 anni, era stato arrestato a gennaio scorso. Poco prima di finire in manette, però, si era sposato. E nel giro di qualche giorno, dopo i festeggiamenti per il matrimonio, si è ritrovato nel carcere di San Vittore, con la prospettiva di rimanerci fino all’ inizio del 2011. In cella aveva iniziato a smaniare e a dare segni di squilibrio mentale, per questo lo scorso 18 aprile è stato trasferito in psichiatria al Fatebenefratelli. All’ interno dell’ ospedale i detenuti occupano una zona supercontrollata dalla polizia penitenziaria; ieri gli agenti erano al loro posto. L’ evasione è avvenuta probabilmente durante il cambio del turno. «Stiamo cercando di ricostruire l’ esatta dinamica di quel che è accaduto», spiega Luigi Pagano, responsabile delle carceri della Lombardia. Il ragazzo è un tipo atletico, spalle larghe, agile. Questo spiegherebbe come sia riuscito a forzare una finestra molto resistente, e poi a saltare giù. Il reparto detenuti si trova infatti al secondo piano, i soffitti sono piuttosto alti e là sotto, sul retro dell’ ospedale, in questo periodo è in corso anche lo scavo di un cantiere. La caduta, rispetto al punto a cui arrivavano le lenzuola, è stata di almeno 3-4 metri. Il rapinatore evaso non dovrebbe essere pericoloso. Le ricerche della polizia penitenziaria sono scattate immediatamente. Continueranno nei prossimi giorni, ora che la segnalazione è stata girata anche alle altre forze dell’ ordine.

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14 rapine in due settimane

31 dicembre 2007
Bari – Un rapinatore seriale. Più volte finito al fresco e mai redento. Dal giorno 14 dicembre era evaso dagli arresti domiciliari di via Porpora e, per due settimane di fila, aveva messo a segno 14 rapine. Tre colpi al giorno, escludendo le feste. Sempre armato di taglierino, sempre a volto scoperto e sempre ad istituti di credito. Ieri, però, N.A., 42 anni, pluripregiudicato per reati specifici, è stato preso a Bari dai detective della squadra Mobile della questura di Milano che da tempo erano sulle sue tracce. L’uomo si era rifugiato nel capoluogo pugliese a casa di alcuni conoscenti la cui posizione è ora al vaglio degli inquirenti. Le 14 rapine in sequenza avevano fruttato al bandito 120 mila euro.

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7anni di latitanza

22 febbraio 2003
Bergamo – Un noto ricercato, evaso nel 1996 dagli Ospedali Riuniti di Bergamo, è stato arrestato a Vercelli dalla squadra mobile di Novara. Deve scontare una condanna a 21 anni e 11 mesi di carcere inflittagli dal tribunale di Vigevano per due rapine in banca e il tentato omicidio di 4 carabinieri. Si è interrotta quindi in Piemonte una latitanza lunga 7 anni, iniziata proprio quiel 24 aprile 1996, quando era fuggito dall’ospedale bergamasco dove era agli arresti domiciliari, due mesi prima della sentenza che lo avrebbe condannato come capo di una banda specilizzata in rapine in banca. Oltre ad altri colpi in Lombardia, l’uomo era accusato di aver compiuto due rapine nella nostra provincia, una in città nell’ottobre del 1994, l’altra a Lallio tre mesi prima. Dopo una vita spericolata, fatta di tanti colpi in banca, per alcuni dei quali era già stato condannato, dopo un tentativo di evasione dal carcere milanese di Opera sventato all’ultimo momento da un secondino, il bandito era riuscito a scappare dai Riuniti con una certa facilità: semplicemente si era infilato i vestiti e, probabilmente approfittando dell’orario di visita, aveva lasciato il reparto di medicina senza lasciare tracce. Nessuno lo piantonava, non era previsto. Della fuga si era accorto il medico di guardia del reparto: in ospedale era ricoverato per un tumore. Aveva tentato più volte di farcisi ricoverare, appellandosi alla clemenza dei giudici.

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