Cie- Lenzuola annodate e seghetti a Modena


19 maggio 2012
Modena – Dieci metri di lenzuola di carta annodate e quattro seghetti. Un pacco nascosti dentro l’impianto di aerazione. Tutto pronto, insomma, per una fuga da ordire durante i disordini avvenuti tra il 12 e il 13 maggio. Questa l’ipotesi altamente probabile che gli investigatori della Questura stanno affrontando a proposito di una inattesa scoperta avvenuta dentro il Cie nel corso di un controllo accurato dopo la violenza. Giovedì la polizia ha mandato una squadra di venti agenti del Reparto Mobile per controllare a tappeto la struttura modenese. Durante le verifiche è stato aperto un bocchettone dell’aria e dietro la grata è stato trovato il pacco pronto per l’uso: i seghetti di ferro e le lenzuola, secondo il più classico dei metodi di evasione. Ora la polizia non esclude che i disordini stessi fossero una prova per simulare l’evasione. Oppure che l’evasione fosse stata pensata proprio da realizzare durante i disordini. In ogni caso, la perquisizione è terminata con cinque denunce per danneggiamento ai danni di “ospiti”: due tunisini, due algerini e un marocchino.Intanto prosegue nell’incertezza il futuro sulla gestione del Cie di Modena. Nonostante alcune voci circolanti in città, la Misericordia non ha ricevuto alcuna comunicazione di una sua sostituzione. Tantomeno è stato comunicata ufficialmente l’assegnazione della gara alla Cooperativa Oasi di Siracusa. La Misericordia ricorda invece che resterà in attività in deroga sicuramente fino al 30 giugno (mentre a Bologna fino al 31 luglio), come comunicato con lettera dalla Prefettura. «E questa è l’unica lettera che ci ha inviato», specifica il dottor Daniele Giovanardi, presidente dell’associazione che gestisce il Cie da anni.
Il fatto è che la gara al ribasso – il minimo era di 30 euro al giorno, contro i 75 euro precedenti – era andata deserta e l’Oasi, cooperativa siracusana da non confondere con l’omonima Oasi della Speranza, ha potuto svolgere un sopralluogo al Cie, come previsto dalla legge, e quindi è stata invitata a partecipare solo successivamente. Da allora non si è più saputo nulla e la Misericordia sostiene che non esistono in merito documenti ufficiali. Non solo: la Misericordia ha presentato anche un ricorso al Tar dell’Emilia-Romagna impugnando lo stesso bando perché ritiene che la quota minima di gestione sia troppo bassa e renda di fatto impossibile gestire la struttura.»

Tratto da Macerie

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