Articoli con tag pestaggio delle guardie

Cie- Rivolta ed un tentativo di evasione a Gradisca

20 maggio 2012
Gradisca – Clandestini “globetrotter”, anzi, “Italytrotter”, dalla Sicilia al Friuli Venezia Giulia: tanto paga Pantalone. E nuovi disordini al Cie di Gradisca d’Isonzo. Inizia sotto i migliori auspici il ripopolamento dell’ex caserma Polonio, dopo mesi di calma piatta. Dalle analoghe strutture di Trapani e Caltanissetta sono arrivati venerdì mattina con un charter altri 47 immigrati, in prevalenza provenienti dal Maghreb, che hanno rimpolpato lo sparuto manipolo di trattenuti (26 in tutto nella zona rossa fino a giovedì).
I sindacati di polizia lanciano l’allarme: urgono rinforzi per la vigilanza, per scongiurare altre sommosse e danneggiamenti della struttura, come già successe nel febbraio del 2011. «Serve – puntualizza il segretario provinciale del Sap Angelo Obit – una squadra aggiuntiva della mobile di dieci uomini per turno. Gli operatori della Connecting people a contatto con gli immigrati sono, oltretutto, solo due». Giornata di fuoco al Cie, quella di giovedì scorso. Il clima si è infiammato già di primo mattino. Un trattenuto ha tentato la fuga arrampicandosi sul tetto, inseguito da un poliziotto. L’evasione è stata sventata, ma l’agente, mentre cercava di acchiappare il fuggitivo, è scivolato, facendosi male a un ginocchio e finendo, così al pronto soccorso: cinque giorni di prognosi. Prosegui la lettura »

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Cie- In due riescono a scappare

29 aprile 2012
Trapani –  A Trapani-Milo, un gruppo di reclusi ha provato a scappare – seguendo il buon esempio degli evasi della settimana e del mese scorsi. Purtroppo, solo in due questa volta ci sono riusciti. Tutti gli altri sono stati ripresi prima che riuscissero a scavalcare l’ultima recinzione, e due sono stati pestati sonoramente dalle guardie.

Tratto da Macerie

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Cie- Tentar non nuoce

11 settembre 2011
Torino – Questa mattina c’è stato un nuovo tentativo di evasione, proprio da parte di un gruppo di ragazzi dell’area blu. Approfittando di una distrazione delle guardie sono riusciti a tenere aperta la porta della gabbia per uscire e raggiungere di corsa il cortile centrale. Mentre scavalcavano la seconda recinzione sono stati fermati da militari e carabinieri, che li hanno pestati con calci e manganelli. Due ragazzi – un marocchino e un tunisino – sono stati portati via, e non è ancora chiaro se siano stati arresti o meno. Nelle prossime ore capiremo se la Questura deciderà di far pagare a loro lo smacco della grande fuga di venerdì notte.

Tratto da Macerie

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Cie- Chi la dura la vince!

24 agosto 2011
Milo (Tr) – Succede ogni notte. Il copione è sempre lo stesso. I reclusi si lanciano in massa contro i cancelli della gabbia, la polizia carica, e nel caos che ne segue, i più agili tentano la fuga scavalcando le recinzioni di ferro e il muro di cinta. A due mesi dalla sua inaugurazione, il centro di identificazione e espulsione (Cie) di Milo, a Trapani, continua a essere teatro di proteste e tentate evasioni. L’ultima volta è accaduto lunedì scorso, 22 agosto 2011, intorno all’una di notte. Due detenuti tunisini sono riusciti a arrivare fino all’ultima recinzione e a buttarsi dall’altra parte del muro di cinta. Mentre nella gabbia le forze dell’ordine in tenuta antisommossa tentavano di raffreddare gli animi sparando l’acqua dell’idrante sui rivoltosi. Dei due fuggitivi però, soltanto uno sarebbe riuscito a dileguarsi, mentre l’altro sarebbe rimasto bloccato sotto il muro con una gamba fratturata, prontamente ripreso dalle forze dell’ordine, medicato e riportato al Cie. Due giorni fa era successa la stessa cosa. Con la differenza che a fuggire c’erano riusciti in cinque. La rivolta e la fuga sempre più spesso sembrano le uniche vie d’uscita rimaste ai reclusi, in un Cie, quello di Milo, dove la tensione con le forze dell’ordine è sempre più alta.
Ne sanno qualcosa i reclusi che cinque giorni fa si sono visti sparare addosso nel cortile della sezione un candelotto di gas lacrimogeno, durante l’ennesima rivolta. La polizia aveva già impiegato una volta i lacrimogeni per reprimere una sommossa nel Cie di Santa Maria Capua Vetere, a Caserta, lo scorso 8 giugno. L’operazione però si rivelò come un clamoroso boomerang, visto che i candelotti sparati finirono per incendiare la tendopoli del Cie, che da allora è stato chiuso e posto sotto sequestro dalla magistratura. Prosegui la lettura »

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Cie- Inaugurato il centro di Trapani

20 luglio 2011
Trapani – Inaugurazione con rivolta e evasione. Una ventina dei detenuti – in gran parte tunisini – sono riusciti a fuggire nelle ultime 48 ore dal nuovo centro di identificazione e espulsione di Trapani. Quello aperto in contrada Milo due settimane fa. Tutto sarebbe nato dalle insistenti voci di un imminente rimpatrio collettivo in Tunisia, aggravate dalle notizie di nuovi scontri di piazza a Tunisi e Sidi Bouzid, che rischiano di riportare il paese nel caos. Per protestare contro il rimpatrio forzato, in un padiglione i reclusi hanno tentato il suicidio, alcuni tagliandosi le vene e altri sbattendo la testa contro il muro. Quando le forze dell’ordine si sono concentrate nel padiglione insorto, quelli degli altri padiglioni hanno approfittato del caos e si sono arrampicati sulla gabbia di ferro e poi sul muro di cinta. Ad aver fatto perdere le proprie tracce sarebbero una ventina di reclusi in tutto. Oggi in buona parte hanno anche lasciato la città di Trapani, diretti al nord. Prima di partire però, ci hanno raccontato di altri che non sono riusciti a fuggire e che sarebbero stati pesantemente picchiati a colpi di manganellate da parte delle forze dell’ordine. Si tratta della prima fuga in assoluto dal Cie di Milo, una struttura di massima sicurezza, di cui dall’esterno si vedono soltanto le gabbie gialle di ferro e il muro di cinta in cemento armato. La notizia dell’evasione è confermata anche dal sindacato di polizia Siulp, da mesi in trattativa con il ministero dell’Interno per un aumento dell’organico nella città di Trapani, dove si concentrano ormai tre campi di identificazione e espulsione (Vulpitta, Milo e Chinisia) e il centro d’accoglienza per richiedenti asilo di Salinagrande. Tutti e quattro gestiti da Connecting People.

Tratto da Fortress Europe

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Cie- Manganellate e occhi pesti

5 giugno 2011
Bologna – Tentativo di evasione ieri sera dal Cie di Bologna. Un gruppo di reclusi ha ammassato dei tavoli contro il muro e ha provato a scavalcare ma le guardie sono subito intervenute per far cambiare loro idea, con i soliti metodi spicci. Manganellate e occhi pesti, come d’abitudine, oltre al getto degli idranti, che è stato puntato non solo contro gli aspiranti evasi, ma anche contro tutti gli altri, fin dentro alle camerate – sui vestiti, le sacche e i materassi. Il resto della nottata è passata al freddo e all’umido, con il solito contorno di richieste di aiuto da parte dei feriti rimaste inascoltate.

Continuate a leggere l’articolo sul sito Macerie.

C’è anche la diretta da Radio Black Out con uno dei reclusi del Cie di Bologna.

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