Articoli con tag traduzione

Un km di corsa!

28 ottobre 2011
Prato – Un detenuto marocchino ha tentato l’evasione nonostante le manette ai polsi dal tribunale di Prato dopo un’udienza. L’uomo e’ fuggito per un chilometro, ha guadato anche un torrente risalendo, con le mani bloccate, l’argine dell’altra sponda dove poi e’ stato ripreso dagli agenti, tra cui due sono rimasti feriti. La tentata fuga e’ avvenuta al momento di risalire sul mezzo che l’avrebbe riportato in carcere.

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Poche ore di libertà

13 agosto 2011
Viterbo – «Nel tardo pomeriggio di venerdì, un detenuto rumeno di 27 anni è fuggito dal carcere di Viterbo ed è stato poi ripreso poco dopo alla stazione ferroviaria della cittá». La denuncia arriva dall’Osapp, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria. «Come sindacato anche in questo caso possiamo dire di averlo ampiamente previsto», commenta Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp.
Il detenuto è riuscito a fuggire mentre stava per essere prelevato dalla polizia per essere estradato. Beneduci lega l’evasione alle carenze di organico. «Duecento unitá in meno a Viterbo non sono uno scherzo – afferma- così come non lo sono i 130 agenti in meno a Civitavecchia e i 95 in meno a Roma Regina Coeli.
«Ci chiediamo se i sindaci dei rispettivi Comuni, a partire da Alemanno, si rendano conto, visto che il Governo non sembra farlo, della presenza sul proprio territorio di una vera e propria bomba a orologeria – conclude il sindacalista – in grado di esplodere in ogni momento». «Fortunatamente – conclude il segretario dell’Osapp – il detenuto di Viterbo è stato ripreso alla stazione, senza altre conseguenze ma c’è da chiedersi se possa andare sempre in questo modo».

Situazione esplosiva anche al Cie di Ponte Galeria dove, secondo quanto riporta il sito specializzato Fortress Europe domenica 7 agosto sarebbero fuggiti in 30, facendo perdere le proprie tracce. Lo 30 luglio quattro persone hanno tentato la fuga, ma sono stati ripresi dalla polizia ed una volta all’interno hanno distrutto alcune stanze, dato fuoco a materassi e coperte e lanciato oggetti con gli agenti. La «rivolta» è durata circa tre ore, da poco prima di mezzanotte fino alle 3. Otto poliziotti sono rimasti feriti, mentre due stanze sono state chiuse perchè dichiarate inagibili.

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Lo chiamano il “Vallanzasca del 2000”

14 agosto 2007
Firenze – Un albanese di 34 anni, in carcere per un duplice omicidio a Milano, è evaso durante un trasferimento in ambulanza, durante una sosta in un’area di servizio sull’autostrada A1 in zona Reggello (Firenze). L’uomo, detenuto nel carcere livornese delle Sughere, era già fuggito nel giugno dell’anno scorso dal carcere di Perugia e poi arrestato a Milano. Ora doveva raggiungere un istituto penitenziario della provincia di Caserta. L’uomo sarebbe riuscito a eludere la sorveglianza aggredendo uno degli agenti della scorta. In base a quanto si è appreso, l’albanese, che avrebbe problemi di salute, è fuggito intorno alle ore 10.30. Al momento dell’evasione, l’uomo potrebbe non aver avuto le manette. In base a quanto si è appreso da fonti investigative, alcuni testimoni avrebbero raccontato di aver visto l’albanese correre dando l’impressione di avere le mani libere. Gli agenti della squadra mobile di Firenze hanno raccolto le dichiarazioni degli agenti della polizia penitenziaria che erano di scorta e dei testimoni oculari dell’evasione.Visto il precedente dell’anno scorso, controlli e indagini sono stati subito avviati anche nel capoluogo umbro. Vista la sua attitudine all’evasione è stato definito il “Vallanzasca del 2000”. Era evaso dal carcere di Perugia durante l’ora d’aria scavalcando uno dei muri del cortile utilizzando una corda artigianale realizzata con i lenzuoli della sua cella all’estremita’ della quale aveva collocato una sorta di gancio rudimentale lanciato su un lampione. Una perfetta evasione da film.
Aveva quindi superato anche le altre recinzioni del carcere, riuscendo a far perdere le sue tracce. Il 4 settembre dell’anno scorso l’uomo venne quindi di nuovo catturato a Buscate, nell’hinterland di Milano, nel corso di un’operazione condotta dalla squadra mobile di Perugia, che indagava sull’evasione, e da quella del capoluogo lombardo
Era stato rinchiuso a Perugia dopo essere stato bloccato nel gennaio del 2006 dalla squadra mobile perugina al termine di un movimentato inseguimento durante il quale lo straniero si procurò anche la frattura di un braccio. Al momento della prima fuga era in attesa di essere estradato in Germania dove è accusato di avere ucciso a Duisburg un suo connazionale con numerosi colpi di pistola.

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Evaso durante la traduzione

14 agosto 2007
Livorno – Un detenuto albanese di 34 anni, in carcere per duplice omicidio, è evaso durante un trasferimento in ambulanza in un’area di sosta della A/1 in località Reggello. Secondo quanto ricostruito l’uomo avrebbe eluso la sorveglianza degli agenti di polizia penitenziaria. Il detenuto si trovava nel carcere “Le Sughere” di Livorno e doveva essere trasferito questa mattina in un carcere in provincia di Caserta. Secondo quanto ricostruito, l’uomo, pur essendo in manette, avrebbe aggredito il caposcorta della pattuglia di polizia penitenziaria e poi sarebbe scappato scalzo. Già l”11 giugno 2006 l’uomo evase dal carcere di Perugia dove era detenuto. Venne arrestato nuovamente nel settembre successivo quando, insieme ad alcuni connazionali, uccise a colpi di pistola a Bresso (Milano), un ecuadoregno e ne ferì un altro. Nella zona intorno a Reggello sono ancora in corso le ricerche di polizia e carabinieri con l’aiuto di unità cinofile e degli elicotteri.

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