Articoli con tag ospedale

Evade dai domiciliari e va a rubare in ospedale

5 maggio 2012
Eboli – E’ evaso dal regime degli arresti domiciliari, che stava scontando ad Eboli (SA), per  rubare  all’interno dell’ospedale pediatrico Santobono ma, subito dopo il “colpo”, è stato arrestato dalla polizia. L’uomo, P. I., pregiudicato di 33anni, fingendosi parente di un piccolo degente, si è introdotto in una stanza dell’ospedale e, approfittando di un attimo di distrazione, si è impossessato del portafoglio di una mamma che stava assistendo il figlio dopo un delicatissimo intervento chirurgico. I poliziotti, intervenuti su richiesta delle guardie giurate in servizio all’interno della struttura ospedaliera, in quanto avevano fermato il 33enne mentre si aggirava nei pressi degli spogliatoi del personale medico, ove si erano registrati vari furti, hanno proceduto ad un controllo. Indosso al 33enne, sono stati rinvenuti documenti ed effetti personali dell’ignara vittima che, nel frattempo, si era accorta della sparizione del suo portafoglio, ma non si era resa conto che le era stato sottratto da quello che credeva fosse un parente di un piccolo ricoverato. Gli agenti hanno accertato che l’uomo era sottoposto, dal 24 aprile scorso, data in cui era stato arrestato perché responsabile dei reati di furto e furto aggravato,al regime degli arresti domiciliari in Eboli (SA). Il 33enne è stato arrestato dai poliziotti perché responsabile del reato di furto aggravato ed evasione.

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Evaso boss detto«vancheddu»,«la mamma»

15 settembre 2011
Locri – E’ ritenuto uno degli esponenti di spicco della cosca Pelle-Vottari di San Luca e stava scontando una condanna a 10 anni di carcere per coltivazione di canapa indiana e a 13 anni per associazione per delinquere di stampo mafioso e favoreggiamento nell’ambito dell’inchiesta denominata Fahida. Antonio Pelle, 49enne conosciuto anche come “Vancheddu” o “la mamma“, dall’aprile scorso stava scontando la sua condanna ai domiciliari che gli erano stati concessi per motivi di salute. Cinque giorni fa, però, aveva avuto un malore ed era stato ricoverato nell’ospedale di Locri. Da lì, ieri pomeriggio, è riuscito ad evadere, approfittando del fatto che, per motivi ancora da accertare, non era piantonato dagli agenti.
Si è appreso, infatti, che Pelle, uno dei protagonisti della faida di San Luca, veniva controllato in ospedale solo in alcuni momenti della giornata. E lui, conoscendo l’orario di quei controlli, è riuscito a fuggire.
Immediato il commento della Commissione Antimafia, che ha comunicato quanto segue in una nota firmata dal vicesegretario dell’Udc Mario Tassone:
« L’evasione del boss Pelle dall’ospedale di Locri è un episodio gravissimo su cui va fatta immediata chiarezza. È inammissibile che per una leggerezza del genere si possa pregiudicare e mortificare lo straordinario lavoro compiuto in questi anni da magistrati e forze dell’ordine contro una delle faide più pericolose e sanguinarie del panorama criminale internazionale, come quella di San Luca. Chiediamo al governo di dare spiegazioni sull’accaduto al Parlamento e al Paese. »
Le ricerche sono già partite e la Dda di Reggio Calabria, insieme alla Procura di Locri, hanno già avviato un’inchiesta per cercare di capire se Pelle sia stato aiutato da qualcuno all’interno dell’ospedale lo abbia aiutato nel suo intento.

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Evade dall’ospedale

30 agosto 2011
Torino – Era all’ospedale torinese Molinette per un visita medica e ha saputo approfittar di una distrazione delle guardie che lo sorvegliavano per far perdere le proprie tracce. Protagonista della vicenda G.S., 32 anni abitante a Nizza Monferrato (Asti) e noto pregiudicato per reati di rapina e furto. L’uomo era detenuto da qalche mese alle Vallette, dove doveva scontare otto anni di reclusione. Nei giorni scorsi aveva architettato la fuga. Denunciato un malore allo stomaco, tramite il medico della casa di pena, aveva ottenuto il permesso per un controllo ed esami medici presso l’ospedale.
I giornali sono stati informati solo oggi ma in realtà l’uomo è evaso il 13 luglio 2011.

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Guardie fregate

12 Giugno 2011
Andenne (B) – Namur, Un prigioniero detenuto nella prigione di Andenne è scappato da un ospedale a Namur dove stava sostenendo accertamenti medici. Mentre una guardia stava fumando una sigaretta fuori, il 22enne ha simulato un dolore allo stomaco per farsi togliere le manette e ha fatto finta di andare in bagno. E’ successo tutto molto velocemente. E’ fuggito via, ha rubato una macchina che è stata trovata dopo a Bruxelles. Era stato condannato a 7 anni di prigione per 12 rapine a mano armata. Ha rubato oltre 100.000 euro in buoni pasto ad un impiegato Sodexo*. Il prigioniero aveva già cercato di scappare dal palazzo di giustizia di Namur. La polizia ha rinforzato i controlli ai confini e media e giustizia invocano una migliore protezione dei trasferimenti medici. Comunque “quando un prigioniero vuole scappare, troverà i modi per farlo” ha detto una guardia.

Tratto da Culmine

Per chi ancora non lo sapesse la Sodexo è la schifosa multinazionale che fornisce pasti ai Cie di Milano e Roma quindi.. ancor di più: Grande!! Buon viaggio!!!

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Cie- Un’occasione da non perdere!

26 maggio 2011
Torino – Ieri un recluso del CIE di Torino, detenuto nell’area viola e da poco al centro, ha conquistato la libertà sfuggendo al controllo dei poliziotti all’ospedale, dove era stato accompagnato per dolori allo stomaco!
A quanto pare ad attenderlo in zona c’era il fratello!

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Prova a scappare ammanettato

01 maggio 2011
Frosinone – Un detenuto ricoverato presso l’ospedale di Frosinone ha tentato una evasione nella notte di domenica. Il detenuto era stato ricoverato il sabato e il giorno dopo è stato dimesso. Proprio nel momento delle pratiche burocratiche, ammanettato, ha tentato di scappare ma è stato ripreso dagli agenti di Polizia Penitenziaria.

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Piantonato, riesce ad evadere

23 marzo 2011
Roma – Un detenuto di 23 anni in attesa di giudizio per rapina aggravata è evaso questa notte verso le 3.00 dal Policlinico Umberto I di Roma. Il giovane si trovava nell’ospedale dove era ricoverato e piantonato da ieri pomeriggio (in corsia ordinaria destinata ai pazienti comuni) per un problema di vene varicose. Il detenuto (ristretto a Regina Coeli) ha approfittato della momentanea assenza di uno dei due agenti di sorveglianza, recatosi al bagno, per aggredire l’altro agente e guadagnare la fuga.

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Cura per la depressione: evadere!

08 giugno 2010
Roma – Un detenuto 26enne, ricoverato presso l’ospedale Gemelli di Roma, intorno alla 14.40 di ieri ha eluso la sorveglianza degli agenti penitenziari ed e’ evaso. Il detenuto era ricoverato al 10° piano del nosocomio romano per patologie riferibili ad uno stato depressivo. Il problema sembra sia sempre lo stesso: la mancanza di personale. Nel Lazio, operano circa 5000 unita’ di polizia penitenziaria, ma coloro che effettivamente svolgono servizi ‘interni’ o direttamente connessi alla sorveglianza, ai piantonamenti e alle traduzioni sono appena 3200.

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Meglio cambiar bar

25 marzo 2010
Milano – Era evaso dall’ospedale Sacco di Milano il 2 marzo scorso, dove si trovava ricoverato senza piantonamento dal 26 febbraio. L’uomo, libico di 52 anni, è stato catturato dagli uomini della Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale “San Vittore” di Milano mentre era intento a consumare un pasto in un bar del centro cittadino. Scontava una pena per la quale sarebbe stato scarcerato nell’agosto prossimo ed è stato catturato dal personale di San Vittore che ha individuato l’evaso all’interno del bar che era solito frequentare. Dopo averlo riconosciuto dalle foto segnaletiche, i poliziotti penitenziari si sono avvicinati e lo hanno tratto in arresto.

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Fuga per amore..della libertà

27 aprile 2008
Milano – «Non ho idea di cosa sia successo, non ho visto niente». Quando gli agenti sono entrati nella stanza al secondo piano dell’ ospedale Fatebenefratelli, reparto blindato riservato ai detenuti, hanno trovato un solo paziente. Il secondo letto era vuoto, la finestra forzata, le lenzuola annodate che penzolavano all’ esterno. Da lì, calandosi lungo il muro e precipitando poi a terra da un’ altezza di alcuni metri, è evaso un rapinatore che doveva scontare tre anni di carcere. Non si sa se qualcuno lo stesse aspettando fuori, se la fuga fosse in qualche modo programmata. In pochi minuti è scomparso, come un fantasma nella Milano semideserta e assolata del 25 aprile. Mancavano pochi minuti alle 3 di ieri pomeriggio. La spinta a rischiare un’ impresa che sembrava disperata, dice sorridendo qualcuno, potrebbe essere l’ amore. L’uomo di 24 anni, era stato arrestato a gennaio scorso. Poco prima di finire in manette, però, si era sposato. E nel giro di qualche giorno, dopo i festeggiamenti per il matrimonio, si è ritrovato nel carcere di San Vittore, con la prospettiva di rimanerci fino all’ inizio del 2011. In cella aveva iniziato a smaniare e a dare segni di squilibrio mentale, per questo lo scorso 18 aprile è stato trasferito in psichiatria al Fatebenefratelli. All’ interno dell’ ospedale i detenuti occupano una zona supercontrollata dalla polizia penitenziaria; ieri gli agenti erano al loro posto. L’ evasione è avvenuta probabilmente durante il cambio del turno. «Stiamo cercando di ricostruire l’ esatta dinamica di quel che è accaduto», spiega Luigi Pagano, responsabile delle carceri della Lombardia. Il ragazzo è un tipo atletico, spalle larghe, agile. Questo spiegherebbe come sia riuscito a forzare una finestra molto resistente, e poi a saltare giù. Il reparto detenuti si trova infatti al secondo piano, i soffitti sono piuttosto alti e là sotto, sul retro dell’ ospedale, in questo periodo è in corso anche lo scavo di un cantiere. La caduta, rispetto al punto a cui arrivavano le lenzuola, è stata di almeno 3-4 metri. Il rapinatore evaso non dovrebbe essere pericoloso. Le ricerche della polizia penitenziaria sono scattate immediatamente. Continueranno nei prossimi giorni, ora che la segnalazione è stata girata anche alle altre forze dell’ ordine.

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7anni di latitanza

22 febbraio 2003
Bergamo – Un noto ricercato, evaso nel 1996 dagli Ospedali Riuniti di Bergamo, è stato arrestato a Vercelli dalla squadra mobile di Novara. Deve scontare una condanna a 21 anni e 11 mesi di carcere inflittagli dal tribunale di Vigevano per due rapine in banca e il tentato omicidio di 4 carabinieri. Si è interrotta quindi in Piemonte una latitanza lunga 7 anni, iniziata proprio quiel 24 aprile 1996, quando era fuggito dall’ospedale bergamasco dove era agli arresti domiciliari, due mesi prima della sentenza che lo avrebbe condannato come capo di una banda specilizzata in rapine in banca. Oltre ad altri colpi in Lombardia, l’uomo era accusato di aver compiuto due rapine nella nostra provincia, una in città nell’ottobre del 1994, l’altra a Lallio tre mesi prima. Dopo una vita spericolata, fatta di tanti colpi in banca, per alcuni dei quali era già stato condannato, dopo un tentativo di evasione dal carcere milanese di Opera sventato all’ultimo momento da un secondino, il bandito era riuscito a scappare dai Riuniti con una certa facilità: semplicemente si era infilato i vestiti e, probabilmente approfittando dell’orario di visita, aveva lasciato il reparto di medicina senza lasciare tracce. Nessuno lo piantonava, non era previsto. Della fuga si era accorto il medico di guardia del reparto: in ospedale era ricoverato per un tumore. Aveva tentato più volte di farcisi ricoverare, appellandosi alla clemenza dei giudici.

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