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Cie- Lenzuola annodate e seghetti a Modena

19 maggio 2012
Modena – Dieci metri di lenzuola di carta annodate e quattro seghetti. Un pacco nascosti dentro l’impianto di aerazione. Tutto pronto, insomma, per una fuga da ordire durante i disordini avvenuti tra il 12 e il 13 maggio. Questa l’ipotesi altamente probabile che gli investigatori della Questura stanno affrontando a proposito di una inattesa scoperta avvenuta dentro il Cie nel corso di un controllo accurato dopo la violenza. Giovedì la polizia ha mandato una squadra di venti agenti del Reparto Mobile per controllare a tappeto la struttura modenese. Durante le verifiche è stato aperto un bocchettone dell’aria e dietro la grata è stato trovato il pacco pronto per l’uso: i seghetti di ferro e le lenzuola, secondo il più classico dei metodi di evasione. Ora la polizia non esclude che i disordini stessi fossero una prova per simulare l’evasione. Oppure che l’evasione fosse stata pensata proprio da realizzare durante i disordini. In ogni caso, la perquisizione è terminata con cinque denunce per danneggiamento ai danni di “ospiti”: due tunisini, due algerini e un marocchino. Prosegui la lettura »

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Cie- In 6 riescono a fuggire

7 maggio 2012
Bologna – Sei immigrati sono riusciti a fuggire ieri dal Cie di Bologna. I sei (quattro algerini, un tunisino e un marocchino) si sono allontanati attorno alle 14.15 scavalcando una recinzione. Un altro immigrato, un marocchino, e’ stato invece bloccato dalla forze dell’ordine durante il tentativo di allontanarsi. E’ l’ultimo di una serie di ‘evasioni’ tentate e riuscite negli ultimi giorni: venerdi’ due tunisini avevano cercato di allontanarsi, mentre il primo maggio erano riusciti a fuggire in cinque.»

Tratto da Macerie

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Cie- Ancora pietre a Bologna

4 maggio 2012
Bologna – Si è rotto una caviglia, cadendo dalla recinzione del Cie di Bologna, mentre tentava la fuga con un connazionale. E’ successo la scorsa notte, verso le 4, a un tunisino di 36 anni che stava cercando di scappare dal centro di via Mattei. Insieme ad un altro tunisino di 34, è stato portato all’ospedale Sant’Orsola. Prima, verso l’una, c’era stato l’ennesimo tentativo di rivolta ed ‘evasione’ dalla struttura, con materassi dati alle fiamme e lanci di oggetti e pietre contro le forze dell’ordine. Nessuno, secondo quanto si è appreso, è riuscito nell’intento di scavalcare i cancelli. Soltanto due giorni fa cinque persone trattenute nella struttura di via Mattei erano invece riuscite a fuggire.»

Tratto da Macerie

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Cie- Fuga da Bologna

3 maggio 2012
Bologna – Cinque persone sono riuscite a fuggire ieri dal Cie di Bologna. Verso le 11.30, un algerino di 32 anni ha scavalcato le recinzioni del centro di via Mattei, dirigendosi verso la vicina stazione ferroviaria. Durante la notte, poi c’è stata l’ennesima rivolta con lancio di oggetti contro una vettura dei carabinieri: sono scappati in tre, un tunisino di 22 anni e due marocchini di 29 e 30. Infine, alle quattro del mattino, anche un altro marocchino di 23 anni si è fatto di nebbia.»

Tratto da Macerie

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Cie- In due riescono a scappare

29 aprile 2012
Trapani –  A Trapani-Milo, un gruppo di reclusi ha provato a scappare – seguendo il buon esempio degli evasi della settimana e del mese scorsi. Purtroppo, solo in due questa volta ci sono riusciti. Tutti gli altri sono stati ripresi prima che riuscissero a scavalcare l’ultima recinzione, e due sono stati pestati sonoramente dalle guardie.

Tratto da Macerie

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Cie- Qualche ora di libertà

29 aprile 2012
Bologna – Un uomo algerino di 31 anni che era fuggito nella notte di ieri dal Cie di Bologna e’ stato subito rintracciato. La sua ‘liberta” infatti e’ durata poche ore. Intorno all’una, mentre si trovava nel parco della Montagnola, nel centro cittadino, e’ stato riconosciuto da un militare dell’esercito che presta solitamente servizio nella struttura. Il militare, fuori servizio in quel momento, ha avvisato gli agenti di polizia che hanno nuovamente riconosciuto e riportato al Cie l’uomo.»

Tratto da Macerie

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Cie- Rivolta ed evasione

23 aprile 2012
Bologna – Nuova rivolta domenica pomeriggio al Cie. Dalle 17 e per un paio d’ore una quarantina di ospiti del Centro identificazione ed espulsione di via Mattei, tutti uomini, hanno cercato di scappare coprendo a turno i compagni, tirando sassi contro le forze dell’ordine e dando fuoco a materassi e sacchi della spazzatura. Alla fine due – un presunto marocchino di 32 anni e un libico di 25 – sono riusciti a scavalcare le inferriate e allontanarsi, lasciando all’interno alcuni feriti tra i militari e gli stranieri venuti in contatto. A riferirlo è la polizia, intervenuta insieme ai vigili del fuoco.

Tratto da Macerie

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Cie- BuonNatale da Torino!

25 dicembre 2011
Torino – È la notte di Natale, e dentro al Centro si riaccende la battaglia che era rimasta sopita da qualche settimana. Intorno all’una di notte, probabilmente in seguito ad un tentativo di fuga, la polizia ha attaccato i reclusi dell’area rossa con gli idranti e ne ha picchiati duramente almeno tre. Non sappiamo al momento quale sia la situazione nelle altre aree. A presto dettagli e aggiornamenti.

Aggiornamento 25 dicembre. Sono le nove e mezza di sera e parte un’evasione di massa. Non si sa quante aree abbia coinvolto, né quanta gente sia riuscita a scavalcare le recinzioni. Dopo un’oretta i reclusi ripresi sembra siano due.

Aggiornamento 26 dicembre.  Iniziano a circolare i primi dettagli della grande evasione di Natale
dal Cie di Torino. Approfittando delle festività natalizie (molti dei militari, poliziotti e crocerossini di stanza al Centro erano alle prese col panettone, e nessun fabbro era intervenuto per riparare le serrature scassate la notte della vigilia) i reclusi di diverse aree sono usciti dalle sezioni e si sono dispersi lungo il perimetro delle recinzioni. Le poche guardie presenti, per paura della massa, si sono rifugiate negli sgabbiotti in attesa di rinforzi. Nel frattempo i reclusi hanno cominciato a scavalcare reti e muri contemporaneamente da ogni lato, sbucando su corso Brunelleschi e su via Mazzarello. Alcuni per scavalcare meglio si sono perfino serviti di una garitta dei militari spostata di peso a ridosso del muro. Almeno un fuggitivo si è ferito nella caduta ed è stato subito catturato. Altri tre sono stati presi all’interno di un capannone nei pressi del Centro, in cui si erano rifugiati. Pare che la loro cattura sia stata favorita dalla segnalazione di un residente e dalla collaborazione attiva dei Vigili del Fuoco. In tutto, avrebbero partecipato all’evasione una sessantina di reclusi. Il numero esatto dei fuggitivi riacciuffati al momento non è noto, mentre quelli che sicuramente ce l’hanno fatta sono almeno una ventina. Questa mattina, la polizia sta effettuando la conta dei reclusi per capire il numero degli evasi. Mentre il primo comunicato ufficiale della Questura parla di 21 evasi, continuano ad emergere altri dettagli sulla fuga di Natale. Innanzitutto, al tentativo di fuga hanno partecipato tutti gli uomini rinchiusi nel centro. Alcuni di loro hanno cercato di aprire le sezioni femminili per far scappare anche le donne, ma purtroppo le serrature hanno resistito agli sforzi. Inoltre, quando la polizia è intervenuta per bloccare i fuggiaschi ha utilizzato anche lacrimogeni e idranti, ma un recluso è riuscito a strapparne uno di mano alle guardie, e ha inondato la guardiola in cui si trovava un militare. Infine, un recluso che cadendo dall’altra parte del muro si è fratturato entrambe le gambe, e che era stato riacciuffato, oggi verrà rilasciato dal Centro con un foglio di via. Pare che però i feriti, per le cadute e anche per le botte delle forze dell’ordine, siano diversi.

Aggiornamento 26 dicembre, ore 16,45. Arriva la vendetta dei militari e dei poliziotti, dopo i fatti della nottata.In questo momento stanno entrando nelle gabbie, con intenzioni minacciose. Non si sa se si tratta di una perquisizione o di un pestaggio.
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Cie- Evasione a Bologna

22 dicembre 2011
Bologna – Aveva già provato a scappare venerdì, scagliandosi contro i due agenti che lo sorvegliavano. Ieri pomeriggio c’è riuscito, con l’aiuto di un gruppo di 5-6 amici fra cui un paio di donne, che hanno strattonato i poliziotti e gli hanno permesso di allontanarsi. Protagonista dell’evasione è un tunisino di 28 anni, già detenuto al Cie. Il giovane nordafricano aveva ingoiato una lametta e per questo era stato ricoverato all’ospedale Sant’Orsola, piantonato dai poliziotti delle volanti. Ieri sera alle 18, approfittando dell’orario di vista, alcuni suoi connazionali si sono presentati con la scusa di andarlo a salutare.
In realtà il loro scopo era quello di farlo fuggire: hanno aggredito i due custodi, dando modo al tunisino di correre via. I poliziotti si sono divincolati e hanno tentato di inseguirlo lungo le scale ma il vantaggio del fuggitivo gli ha permesso, per il momento, di far perdere le proprie tracce. Sono scappati anche gli amici che l’hanno aiutato. Dell’episodio è stato informato il pm di turno Enrico Cieri. Le indagini per riacchiappare il tunisino e identificare i suoi complici sono condotte dalla squadra mobile. I due agenti delle volanti sono stati medicati al pronto soccorso per i traumi subiti nella colluttazione. Lo stesso nordafricano venerdì scorso si è reso protagonista di un altro movimentato episodio. Poco prima di mezzanotte ha chiesto di essere accompagnato in bagno. Aveva in mano un oggetto che i custodi gli hanno chiesto di mostrare e a quel punto lui si è strappato la flebo che aveva al braccio e si è scagliato contro di loro, dando testate alla porta. Bloccato e arrestato per danneggiamento, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, ha poi acconsentito a farsi operare per la rimozione della lametta. Per questo era quindi rimasto in ospedale.

Dai giornali:
Bologna, 25 dicembre 2011 – Ennesima rivolta al Cie di via Mattei. Verso le due gli stranieri del centro hanno cominciato a protestare e a lanciare ogni tipo di oggetti contro le forze dell’ordine. Polizia, carabinieri ed esercito sono intervenuti per riportare la calma. Alla fine la situazione è tornata alla normalità, ma durante le concitate fasi dello scontro un tunisino di 29 anni è riuscito a scavalcare la recinzione e a fuggire.

Tratto da informa-azione

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Cie- Lampedusa in fiamme

20 settembre 2011
Lampedusa – L’esasperazione degli isolani si mischia alla rabbia degli extracomunitari nel Cie di Contrada Imbriacola a Lampedusa. Un incendio di vaste proporzioni è scoppiato in pomeriggio nel centro accoglienza che al momento ospita circa 1300 immigrati. Di questi 1200 tunisini che nei giorni scorsi hanno protestato contro i rimpatri e circa 800 sono riusciti a scappare. E in 400 sono stati rintracciati dai carabinieri vicino al molo Favaloro, gli altri sono attualmente ricercati su tutta l’isola. Decine gli intossicati tra extracomunitari e personale del centro. Grande apprensione tra la popolazione. E il Viminale annuncia: «I rimpatri continueranno come deciso».
L’incendio – La zona è stata presidiata dalle forze dell’ordine e dai vigili del fuoco, che hanno domato le fiamme. L’incendio, appiccato in diversi punti, ha distrutto due dei tre edifici che costituiscono il complesso e ha causato una densa nube di fumo nero sospinta dal vento verso il centro abitato. Non è la prima volta che il centro di accoglienza viene dato alle fiamme. Un episodio analogo, con danni consistenti alla struttura, si era registrato nel febbraio del 2009.
L’allarme – Il sindaco dell’isola, Bernardino de Rubeis, lancia l’allarme: «Il centro è interamente devastato, è tutto bruciato, non esiste più e non può più ospitare un solo immigrato. Lampedusa non ha più un posto. È l’ora che il governo intervenga dopo tanto immobilismo. Avevano avvertito tutti su quello che poteva succedere ed è accaduto». E non finisce qui: « Il fumo è arrivato al centro abitato, la gente sta male. Adesso tocca al governo: faccia venire subito le forze dell’ordine, porti qui le navi militari affinchè sgomberino in 24 ore l’isola, perchè questo è uno scenario di guerra. C’è una popolazione che non sopporta più, vuole scendere in piazza con i manganelli, perchè vuole difendersi da sola, in quanto chi doveva tutelarla non l’ha fatto». E in effetti tra i residenti c’è qualcuno che chiede «le armi». Già perché «La paura è tanta. Abbiamo paura. Qualcuno faccia qualcosa. Non possono abbandonarci così».
L’opposizione – E intanto, da Roma, l’opposizione attacca l’operato del governo a Lampedusa. «Sono una stronza», dice Livia Turco, responsabile dell’immigrazione. Le fa eco Emanuele Fiano che aggiunge: «Di fronte a fatti di tale gravità, appare evidente l’insufficienza nelle azioni di controllo e di prevenzione da parte del Governo nell’utilizzo del Cie di Lampedusa, come di molti altri centri, e sono uno stronzo»

– Un video girato ad Aprile 2011 a Lampedusa

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Cie- Tentar non nuoce

11 settembre 2011
Torino – Questa mattina c’è stato un nuovo tentativo di evasione, proprio da parte di un gruppo di ragazzi dell’area blu. Approfittando di una distrazione delle guardie sono riusciti a tenere aperta la porta della gabbia per uscire e raggiungere di corsa il cortile centrale. Mentre scavalcavano la seconda recinzione sono stati fermati da militari e carabinieri, che li hanno pestati con calci e manganelli. Due ragazzi – un marocchino e un tunisino – sono stati portati via, e non è ancora chiaro se siano stati arresti o meno. Nelle prossime ore capiremo se la Questura deciderà di far pagare a loro lo smacco della grande fuga di venerdì notte.

Tratto da Macerie

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Cie- Evasione ben organizzata

10 settembre 2011
Torino – Nella notte appena trascorsa, intorno alle 4, c’è stata un evasione dal Cie di Torino. A quanto pare sono riusciti a uscire dalla gabbia che circonda l’area viola dopo aver staccato qualche sbarra, segata in gran segreto nel corso delle ultime settimane. Una volta nel cortile si sono lanciati contro le guardie, colte di sorpresa, e hanno iniziato a scavalcare il vecchio ingresso di Corso Brunelleschi. I militari hanno fermato qualcuno, ma altri sono riusciti a scavalcare il cancello. La Questura, a corto di uomini per l’impegno in Valsusa e a Torino contro i No Tav, ha lanciato l’allarme. Ma quando le volanti sono arrivate gli evasi si erano già dileguati.
Aggiornamento ore 14 – Le cifre sugli evasi sono ancora incerte: i più prudenti parlano di 12 ragazzi, altri di 16, altri addirittura di 25. Ci sarà tempo nelle prossime ore per fare i conti e capire chi ce l’ha fatta e chi invece dovrà riprovarci. I fuggitivi fermati – alcuni lievemente feriti – sono stati smistati nelle diverse aree, perchè nella viola non si può rimanere, visto che la gabbia è tagliata. Intanto emergono i primi particolari sull’evasione «da film», per usare le parole di un recluso che suo malgrado è ancora dentro al Centro. Ancora recluso, ma con il morale alto: «Sono felice lo stesso, perchè queste cose ti fanno respirare il profumo della libertà». Un’evasione riuscita è sempre e comunque un’iniezione di fiducia, per tutti. A quanto pare la preparazione della fuga era iniziata un mese e mezzo fa, e il piano era conosciuto soltanto dai ragazzi dell’area viola per ovvie ragioni di sicurezza. Da una parte il taglio delle sbarre, pochi minuti al giorno, stando attenti a non farsi vedere dalle guardie e dalle telecamere. Dall’altra la costruzione di lame artigianali, pezzi di ferro affilati da usare la notte della fuga per tenere lontani i militari. Sentendo i racconti su questa evasione un fatto salta subito all’occhio: per così tanto tempo nessuno ha fatto la spia. E questo nonostante il costante lavoro di pressione psicologica che Polizia e Croce Rossa esercitano sui reclusi, invitandoli alla delazione anche facendo leva sulle diffidenze tra ragazzi provenienti da paesi diversi. Nell’area viola ci hanno creduto e provato tutti – marocchini e tunisini insieme – consapevoli del fatto che qualcuno ce l’avrebbe fatta e altri no. Ma nessuno ha mai pensato di cantare per avere qualche favore dalle guardie. E mentre dentro al Centro Polizia e militari sono incazzati neri, l’Ufficio Stampa della Questura continua a tacere.

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Cie- In 21 scappano da Ponte Galeria

9 settembre 2011
Roma – Nuova fuga dal Cie di Ponte Galeria, da dove ieri sera sono scappati 21 stranieri, durante un’operazione di trasferimento. Lo denuncia Angiolo Marroni, garante per i detenuti del Lazio.
«Ventuno stranieri di diverse nazionalità sono fuggiti ieri sera dal Centro di Identificazione ed Espulsione (Cie) di Ponte Galeria. A quanto appreso dal Garante la fuga sarebbe avvenuta nel corso di un trasferimento di routine all’interno del Centro. Le ricerche, subito avviate, non hanno dato ancora esito – dice la nota di Marroni – L’ennesima fuga di migranti da Ponte Galeria è la conferma di quanto sia complessa la gestione quotidiana degli ospiti del centro dove, nonostante l’attenzione delle forze dell’ordine e degli operatori che gestiscono la struttura, è sempre più problematico garantire il rispetto dei diritti umani. Il caldo, l’affollamento, la disperazione degli ospiti e, non da ultimo, l’allungamento dei tempi di permanenza, sono ingredienti che contribuiscono a creare una miscela esplosiva. Spero che il governo e, in particolare il ministro dell’Interno, ripensino alla spaventosa situazione di sofferenza in cui si trovano queste persone e recuperino un senso di solidarietà che sembra, purtroppo, essersi perduto».

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Cie- Tentata evasione

6 settembre 2011
Trapani – Torna a salire la tensione nel Cie di Trapani Milo, gestito dalla cooperativa Insieme del consorzio Connecting People. Dopo le ripetute fughe del mese di agosto, da una settiamana nel Centro regnava una calma apparente. Diverse decine di reclusi erano stati liberati con il classico foglio di via di 7 giorni per far spazio ai nuovi ragazzi appena sbarcati a Lampedusa. Questa sera, intorno alle 23, in tanti hanno di nuovo tentato la fuga: ci sono stati alcuni tafferugli con le guardie, con lanci di bottiglie e pezzi di sedie e tavoli da una parte, e manganellate dall’altra. Non sappiamo ancora se qualcuno sia riuscito a scappare, ma di sicuro la polizia è intervenuta con la forza per fermare in tempo la sommossa. Almeno quindici reclusi, forse riconosciuti grazie alle telecamere di videosorveglianza, sono stati prelevati dalle guardie e portati via dalle sezioni. Nelle prossime ore sapremo se la polizia deciderà di arrestarli o soltanto riempirli di botte per dar loro una lezione.

Aggiornamento 7 settembre – Sembra che ieri sera nessuno sia riuscito a scappare. Per tutta la notte una trentina di reclusi, individuati dalla polizia come i responsabili dei danneggiamenti, sono stati tenuti in uno stanzone di isolamento. Insultati, minacciati e picchiati dalla polizia sono stati riportati prima di pranzo nelle sezioni. A parte i segni delle botte, il loro morale è alto e non hanno nessuna intenzione di smettere di lottare. Hanno chiesto di essere portati in ospedale per farsi medicare, ma i responsabili dell’ufficio immigrazione della Questura si sono opposti. In ospedale invece ci sono andate alcune guardie, per farsi refertare le contusioni della sera prima.

Tratto da Macerie

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Cie- Arrestato dopo tentativo di evasione

5 settembre 2011
Brindisi – «Tenta di favorire maxi fuga dal Cie e minaccia i carabinieri: arrestato
Avrebbe favorito un maxi tentativo di fuga dal Centro di identificazione e espulsione di Brindisi. E di fronte ai carabinieri, intervenuti sul posto per riportare la calma attorno alla struttura, avrebbe persino reagito con violenza, minacciando e inveendo contro il personale dell’Arma.
Una reazione costata le manette. I carabinieri della stazione di Brindisi Casale lo hanno infatti tratto in arresto, in flagranza di reato, per resistenza e minaccia a pubblico ufficiale. In carcere è finito così E.H.N., 26enne, di nazionalità tunisina e ospite presso Centro identificazione e espulsione di Brindisi. Il giovane, durante un tentativo di fuga messo in atto da circa 15 extracomunitari ospiti del Cie, al fine di eludere l’intervento dei militari prontamente intervenuti sul posto, ha tentato, invano, di divincolarsi dagli stessi, minacciandoli di colpirli con una pietra. Il tunisino, dopo le formalità di rito, è stato associato alla Casa circondariale di Brindisi.»

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