Cie- Lampedusa in fiamme


20 settembre 2011
Lampedusa – L’esasperazione degli isolani si mischia alla rabbia degli extracomunitari nel Cie di Contrada Imbriacola a Lampedusa. Un incendio di vaste proporzioni è scoppiato in pomeriggio nel centro accoglienza che al momento ospita circa 1300 immigrati. Di questi 1200 tunisini che nei giorni scorsi hanno protestato contro i rimpatri e circa 800 sono riusciti a scappare. E in 400 sono stati rintracciati dai carabinieri vicino al molo Favaloro, gli altri sono attualmente ricercati su tutta l’isola. Decine gli intossicati tra extracomunitari e personale del centro. Grande apprensione tra la popolazione. E il Viminale annuncia: «I rimpatri continueranno come deciso».
L’incendio – La zona è stata presidiata dalle forze dell’ordine e dai vigili del fuoco, che hanno domato le fiamme. L’incendio, appiccato in diversi punti, ha distrutto due dei tre edifici che costituiscono il complesso e ha causato una densa nube di fumo nero sospinta dal vento verso il centro abitato. Non è la prima volta che il centro di accoglienza viene dato alle fiamme. Un episodio analogo, con danni consistenti alla struttura, si era registrato nel febbraio del 2009.
L’allarme – Il sindaco dell’isola, Bernardino de Rubeis, lancia l’allarme: «Il centro è interamente devastato, è tutto bruciato, non esiste più e non può più ospitare un solo immigrato. Lampedusa non ha più un posto. È l’ora che il governo intervenga dopo tanto immobilismo. Avevano avvertito tutti su quello che poteva succedere ed è accaduto». E non finisce qui: « Il fumo è arrivato al centro abitato, la gente sta male. Adesso tocca al governo: faccia venire subito le forze dell’ordine, porti qui le navi militari affinchè sgomberino in 24 ore l’isola, perchè questo è uno scenario di guerra. C’è una popolazione che non sopporta più, vuole scendere in piazza con i manganelli, perchè vuole difendersi da sola, in quanto chi doveva tutelarla non l’ha fatto». E in effetti tra i residenti c’è qualcuno che chiede «le armi». Già perché «La paura è tanta. Abbiamo paura. Qualcuno faccia qualcosa. Non possono abbandonarci così».
L’opposizione – E intanto, da Roma, l’opposizione attacca l’operato del governo a Lampedusa. «Sono una stronza», dice Livia Turco, responsabile dell’immigrazione. Le fa eco Emanuele Fiano che aggiunge: «Di fronte a fatti di tale gravità, appare evidente l’insufficienza nelle azioni di controllo e di prevenzione da parte del Governo nell’utilizzo del Cie di Lampedusa, come di molti altri centri, e sono uno stronzo»

– Un video girato ad Aprile 2011 a Lampedusa

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