Articoli con tag carcere

Evasione da Regina Coeli

14 gennaio 2012
Roma – Due detenuti, uno romeno e l’altro albanese ristretti nelle 2/a sezione dell’istituto per rapina, sono evasi stamani dal carcere romano di Regina Coeli. Lo si apprende dalla polizia. I due, probabilmente dopo aver segato le sbarre, si sono calati unendo delle lenzuola. La fuga, a quanto si e’ appreso, sarebbe stata scoperta alle 8,30. Nella cella c’era anche un terzo detenuto che non e’ potuto fuggire perche’ era ”troppo grosso” per riuscire a passare nel buco realizzato dai tre segando le sbarre.
A Regina Coeli i detenuti superano del 25% la capienza massima raggiungibile (1.180 presenti per 724 posti). I due detenuti si sono potuti agganciare al muro di cinta per poi calarsi nelle vicinanze di una delle garitte prive di sentinelle da tempo, per la mancanza di addetti”.

Tratto da Informa-azione

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Evade dal carcere.. in mutande!

11 gennaio 2012
Hiroshima – Nessuno sarebbe mai riuscito a credere che qualcuno avrebbe potuto veramente evadere dalle carceri giapponesi, invece oggi vi riportiamo la prima evasione risalente agli ultimi 20 anni, avvenuta in questi giorni, che però è durata solo circa 48 ore per il detenuto in fuga, un cinese di nome Li Guolin, 40 anni di età. Lo scorso mercoledì, 11 gennaio, è riuscito a fuggire dalle carceri, vestito solo di biancheria intima, insomma in mutande. Li Guolin è stato ritrovato solo due giorni dopo, si trovava nei pressi di una scuola elementare a circa 2 km di distanza dalla prigione dalla quale era fuggito, a Hiroshima. E’ stato quindi catturato e ricondotto in carcere. Pensate che la caccia all’uomo è stata davvero movimentata: gli agenti in azione erano più di 500, e quando finalmente l’uomo è stato ritrovato, l’emittente televisiva pubblica Nhk ha mandato in’onda un’edizione straordinaria. Quando l’uomo è stato catturato, si è arreso immediatamente, dichiarando di essere un cittadino giapponese e di essere così stanco da non voler dire nulla: sarebbe dunque tornato in carcere tranquillamente, anche perché non aveva mangiato nulla. Poi, ha consegnato i suoi averi, ovvero un coltello da frutta e una moneta da 10 yen. Era fuggito dal carcere scavalcando una recinzione di 5 metri in riparazione.

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Un buco nel muro del carcere

9 gennaio 2012
Pisa – Due detenuti sono evasi stamani dal carcere Don Bosco di Pisa, facendo un buco nel muro e poi riuscendo a calarsi a terra con un lenzuolo usato come corda. Uno dei due evasi, un nordafricano, durante la fuga è caduto, si è fatto male ed è stato subito fermato ed arrestato. Ora si trova ricoverato e piantonato nel reparto di ortopedia dell’ospedale pisano. Proseguono le ricerche dell’altro evaso, un italiano.

Tratto da Informa-azione

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Catturato Leitner, il Re delle evasioni

07 dicembre 2011
Era evaso per la quinta volta e per l’ennesima volta è stato arrestato. Si tratta di Max Leitner, il “re delle Evasioni” che a fine ottobre scorso era fuggito dal carcere di Asti, in cui si trovava per scontare la sua pena di 15 anni di reclusione. E’ stato trovato a Vandoies, in Alto Adige, e quando gli agenti hanno fatto irruzione nella villetta in cui si nascondeva era ancora sonnecchiante. Gli uomini in divisa hanno dapprima aspettato che il proprietario dell’abitazione uscisse e alle 7.50 è partita l’operazione. Leitner non ha opposto resistenza ai carabinieri della comando provinciale di Bolzano ed è stato portato in caserma a Bressanone per l’identificazione.

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Il Re delle evasioni fugge per la quinta volta!

04 novembre 2011
Bolzano – «Non mi prenderanno vivo, piuttosto la faccio finita, di certo non tornerò in carcere». Max Leitner è detto il “re delle evasioni” e non per niente: è fuggito la settimana scorsa per la quinta volta dal carcere. Dopo un permesso ottenuto dal carcere di Asti dove sconta la sua pena è ormai uccel di bosco, probabilmente sui monti attorno al suo paesello natio, Elvas in quel di Bressanone. Da quelle parti ormai la sua figura rasenta la leggenda, tanto che sul web si contano già 700 supporter dalle pagine di Facebook. Gli affezionati gli dedicano interventi che vanno da «buona fortuna» a «non farti prendere», a «non mollare». Il latitante parla attraverso un intermediario: «Meglio morto che ritornare in cella. Le condizioni delle carceri italiane sono disumane», afferma. «Non ho mai fatto male a nessuno – dice Leitner – ho soltanto rapinato delle banche. Nessuno mi ha mai dato una seconda chanche, mentre c’è chi ha ucciso ed è già a piede libero». «Nessuno si è mai occupato di me, nemmeno un politico», aggiunge. Per la fuga del rapinatore è indagato il cappellano del carcere di Asti, don Giuseppe Bussolino. Sarebbe stato infatti il religioso ad accompagnare Leitner in auto a Bressanone per un omaggio alla tomba del padre, morto pochi mesi fa. Max Leitner, che oggi ha 52 anni, aveva cominciato a far parlare di sè per una serie di rapine in banca nel Nord Italia e in Alto Adige verso la fine degli anni ’80. Poi si spinse anche in Austria dove, nell’agosto del ’90, fu catturato dalla polizia austriaca durante un assalto ad un furgone portavalori. In Austria Leitner riuscì ad evadere da quello che definì un carcere «medievale». Dopo qualche giorno si consegnò, al confine con l’Austria a Prato alla Drava, alla polizia italiana: «Meglio stare in un carcere italiano che in uno austriaco», aveva detto. Rinchiuso poi a Bolzano, all’ apparenza detenuto modello, fu protagonista della più classica delle evasioni, calandosi da una finestra usando lenzuola annodate. Resta poi latitante per sei mesi e ritorna quindi in carcere a Padova dove ci fu la terza evasione. L’ultima volta Leitner era stato arrestato il 29 dicembre 2004 a Rabat in Marocco, due mesi dopo l’evasione dal carcere di Bergamo, dove avrebbe dovuto restare fino al 2012 per rapina e fabbricazione di armi e materiale esplodente.

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Cie- Arrestato dopo tentativo di evasione

5 settembre 2011
Brindisi – «Tenta di favorire maxi fuga dal Cie e minaccia i carabinieri: arrestato
Avrebbe favorito un maxi tentativo di fuga dal Centro di identificazione e espulsione di Brindisi. E di fronte ai carabinieri, intervenuti sul posto per riportare la calma attorno alla struttura, avrebbe persino reagito con violenza, minacciando e inveendo contro il personale dell’Arma.
Una reazione costata le manette. I carabinieri della stazione di Brindisi Casale lo hanno infatti tratto in arresto, in flagranza di reato, per resistenza e minaccia a pubblico ufficiale. In carcere è finito così E.H.N., 26enne, di nazionalità tunisina e ospite presso Centro identificazione e espulsione di Brindisi. Il giovane, durante un tentativo di fuga messo in atto da circa 15 extracomunitari ospiti del Cie, al fine di eludere l’intervento dei militari prontamente intervenuti sul posto, ha tentato, invano, di divincolarsi dagli stessi, minacciandoli di colpirli con una pietra. Il tunisino, dopo le formalità di rito, è stato associato alla Casa circondariale di Brindisi.»

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“Vale sempre la pena rischiare se vuoi qualcosa”

19 agosto 2011
Genova – Non è rientrata in carcere dopo un permesso premio ma è stata subito rintracciata dalla polizia penitenziaria che ha letteralmente setacciato la città e l’ha `pizzicata´ in centro. È successo nel carcere di Genova Pontedecimo e ne dà notizia Roberto Martinelli, segretario generale aggiunto del sindacato Sappe e commissario straordinario della Liguria.
«È solo grazie alla professionalità del personale di polizia penitenziaria del carcere di Genova Pontedecimo che è stato sventato oggi il tentativo di evasione di una detenuta italiana di circa 50 anni, in carcere per spaccio di stupefacenti – scrive Martinelli -. La donna non era rientrata in carcere dopo aver fruito di permesso: gli agenti hanno allora iniziato a setacciare la città e l’hanno individuata e fermata in via Gramsci, a Genova. Bravissimi i colleghi che, pur lavorando sotto organico e in condizioni difficili, l’hanno rintracciata e riaccompagnata in carcere. Una importante attività, da mettere in evidenza, tanto che il Sappe chiederà all’Amministrazione penitenziaria di Roma una adeguata ricompensa per il personale di polizia che è intervenuto. Ma questo grave episodio conferma ancora una volta le gravi criticità del sistema carcere».
Sembrano essersi perse le tracce, invece, del detenuto romeno evaso il 10 agosto scorso dopo aver ottenuto un analogo permesso.

… e come disse Clint Eastwood in “Fuga da Alcatraz”:
” Vale sempre la pena rischiare se vuoi qualcosa “

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Poche ore di libertà

13 agosto 2011
Viterbo – «Nel tardo pomeriggio di venerdì, un detenuto rumeno di 27 anni è fuggito dal carcere di Viterbo ed è stato poi ripreso poco dopo alla stazione ferroviaria della cittá». La denuncia arriva dall’Osapp, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria. «Come sindacato anche in questo caso possiamo dire di averlo ampiamente previsto», commenta Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp.
Il detenuto è riuscito a fuggire mentre stava per essere prelevato dalla polizia per essere estradato. Beneduci lega l’evasione alle carenze di organico. «Duecento unitá in meno a Viterbo non sono uno scherzo – afferma- così come non lo sono i 130 agenti in meno a Civitavecchia e i 95 in meno a Roma Regina Coeli.
«Ci chiediamo se i sindaci dei rispettivi Comuni, a partire da Alemanno, si rendano conto, visto che il Governo non sembra farlo, della presenza sul proprio territorio di una vera e propria bomba a orologeria – conclude il sindacalista – in grado di esplodere in ogni momento». «Fortunatamente – conclude il segretario dell’Osapp – il detenuto di Viterbo è stato ripreso alla stazione, senza altre conseguenze ma c’è da chiedersi se possa andare sempre in questo modo».

Situazione esplosiva anche al Cie di Ponte Galeria dove, secondo quanto riporta il sito specializzato Fortress Europe domenica 7 agosto sarebbero fuggiti in 30, facendo perdere le proprie tracce. Lo 30 luglio quattro persone hanno tentato la fuga, ma sono stati ripresi dalla polizia ed una volta all’interno hanno distrutto alcune stanze, dato fuoco a materassi e coperte e lanciato oggetti con gli agenti. La «rivolta» è durata circa tre ore, da poco prima di mezzanotte fino alle 3. Otto poliziotti sono rimasti feriti, mentre due stanze sono state chiuse perchè dichiarate inagibili.

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Non rientra dopo un permesso “premio”

10 agosto 2011
Genova – Sarebbe dovuto rientrare stamani dopo un permesso premio nel carcere di Genova Pontedecimo, invece non si e’ presentato. E’ evaso cosi’ un giovane detenuto romeno dalla casa circondariale genovese. A suo carico e’ stata diffusa una nota di ricerca. L’evasione per il segretario generale aggiunto del Sappe (il sindacato autonomo di polizia penitenziaria) Roberto Martinelli in questo caso “Rientra purtroppo tra gli eventi critici che possono accadere – ha commentato – Sarebbe dovuto rientrare questa mattina in via Coni Zugna, ma non si e’ presentato. Questo non deve certo inficiare l’istituto della concessione di permessi ai detenuti, anche perche’ gli episodi di evasione sono minimi, ma e’ evidente che c’e’ sempre qualcuno che se ne approfitta: nel 2010 sono state complessivamente 15 le evasioni dalle carceri italiane, 38 i mancati rientri, come in questo caso, dopo aver fruito di permessi premio e 12 dalla semiliberta’”. Martinelli sottolinea come proprio oggi il Sappe abbia sollecitato un incontro con il neo ministro della Giustizia Nitto Francesco Palma per mettere trovare soluzioni alle criticita’ penitenziarie. “L’allarmante dato di 67mila detenuti che sovraffollano le carceri italiane, la cui capienza regolamentare e’ pari a poco piu’ di 44mila posti – dice il sindacalista della Penitenziaria – impone l’adozione di provvedimenti urgenti, come pure ha chiesto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nei giorni scorsi. Non si dimentichi che oltre il 40 per cento dei detenuti e’ imputato, quindi in attesa di giudizio. Noi ci appelliamo ai ministri dell’Interno Maroni e della Giustizia Palma perche’ riprendano dai cassetti in cui inspiegabilmente e’ stato riposto da sinistre mani maldestre quello schema di decreto interministeriale finalizzato a disciplinare il progetto che prevede l’utilizzo della Polizia Penitenziaria all’interno degli Uffici di esecuzione penale esterna (Uepe) nel contesto di un maggiore ricorso alle misure alternative alla detenzione.” “Per molti mesi – conclude Martinelli – abbiamo discusso con l’Amministrazione penitenziaria la bozza del decreto interministeriale Giustizia-Interno, ma inspiegabilmente quel decreto si e’ arenato in chissa’ quali meandri pur potendo costituire un importante tassello nell’ottica di una riforma organica del sistema penitenziario e giudiziario italiano”.

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Una telefonata, un’occasione per evadere!

11 luglio 2011
Texas – Sono riusciti a scappare approfittando della disponibilità dei secondini. Due carcerati, di 28 e 23 anni, sono evasi dal carcere di Huntsville, in Texas. La scena è stata ripresa dalle telecamere di sicurezza e le immagini sono state diffuse al pubblico. I due detenuti hanno usato uno stratagemma: hanno chiesto di poter telefonare e hanno conversato per una ventina di minuti. Quando le guardie sono rientrate nella saletta per condurre all’apparecchio un altro detenuto, li hanno aggrediti riuscendo a scappare.

Il video mandato in onda dal telegiornale

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Chiudono la guardia nella cella e fuggono

3 luglio 2011
Porrentruy (Ch) – Tre detenuti sono evasi dal carcere a Porrentruy (JU) oggi poco dopo mezzogiorno: hanno rinchiuso il secondino in una cella e sono fuggiti. La polizia cantonale giurassiana, quella francese e le guardie di frontiera stanno dando la caccia ai tre fuggiaschi. I fatti sono avvenuti subito dopo il pranzo: al rientro in cella due detenuti hanno aggredito il secondino che li scortava e l’hanno rinchiuso. Poi hanno liberato una ltro prigioniero. Prima di allontanarsi dal carcere i tre si sono cambiati indossando abiti civili, ha indicato oggi la polizia in una nota. La guardia è riuscita a rompere la finestra della cella e a chiamare aiuto: l’uomo è stato liberato poco dopo da una pattuglia della polizia. È stato immediatamente dato l’allarme generale: alle operazioni di ricerca partecipano tre cani e un elicottero. I tre fuggiaschi erano in detenzione preventiva, uno per rapina e gli altri due per furto con scasso.

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In fuga da Nivelles

12 giugno 2011
Nivelles (B) – Due prigionieri sono scappati questa mattina dalla prigione di Nivelles, durante i colloqui. Hanno minacciato una guardia con dei coltelli improvvisati (fatti con le lamette) e sono riusciti a varcare i cancelli e fuggire. Erano stati condannati per furti con violenza. La guardia non è stata ferita. I secondini hanno interrotto il normale funzionamento, non ci sono più colloqui, i prigionieri sono tutti chiusi nelle loro celle. I secondini hanno annunciato azioni di protesta, nonostante la grande presenza poliziesca, i due restano ancora fuggitivi.

Tratto da Culmine

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Fantazzini “..non sono rientrato..”

“… e nell’89 sono uscito per la prima licenza.

Al momento il mio fine pena era il 2010 con … diciamo nell’89 avevo 21 anni scontati circa e altri 21 da scontare. Ho avuto la mia prima licenza, la prima volta sono rientrato, ho avuto la seconda, la seconda sono rientrato, e le cose, diciamo così, si stavano mettendo a posto, avevo richiesto il lavoro, per l’articolo 21 … non l’articolo 21, la semilibertà proprio queste cose qua. Però quando sono stato in licenza ho trovato dei compagni che erano in carcere con me all’epoca, durante il periodo delle lotte, e in questo periodo, quando ero fuori, erano in semilibertà – di giorno erano fuori, lavoravano, e la sera tornavano in carcere. E mi fecero un’impressione penosa, cioè pensai: “noi che abbiamo passato una vita a cercare di distruggere le carceri, di uscire dalle carceri, ora suoniamo il campanello per entrare”. E ho avuto, come dire, questa crisi personale e ho deciso di non rientrare.

Mi sembrava una contraddizione, dico: “vada come vada, questo, la scelta di essere io a diventare il mio carceriere, non la posso fare”. E non sono rientrato…”

Horst Fantazzini, 1999

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Maledetto infame

Tentativo di evasione,

Un tentativo di evasione, un racconto vero tratto dal libro “IL SOPRAVISSUTO, Cronache di sofferenza” scritto dal folle anarchico (!) Sabatino Catapano

“Dal carcere di Salerno – Intanto pensavo sempre all’evasione e insieme a Pasquale organizzammo il tentativo: cominciammo a procurarci il necessario per fare i due fori che ci avrebbero permesso di divenir uccel di bosco. Eravamo meticolosi nell’esecuzione del lavoro e dovevamo essere molto attenti a non farci scoprire perchè i controlli erano frequenti, almeno tre volte al giorno passavano per la conta, la battitura delle inferriate e la battitura del muro, perchè quella stanza confinava con un vano vuoto dove più facilmente si poteva lavorare per il secondo foro che ci avrebbe permesso di fuggire.
Di buchi riuscimmo a farne uno solo, i controlli dei secondini non scoprirono un bel niente tanto era perfetta l’esecuzione; ci sentivamo in una botte di ferro, sicuri ormai che tutto procedesse per il meglio. Il lavoro si doveva fare di notte attenti all’intervallo tra un controllo e l’altro, che avvenivano sempre negli stessi orari: alle otto di mattina, alle sedici, alle ventiquattro, cioè ad ogni cambio di turno dei secondini i quali molto frequentemente venivano ad osservare dallo spioncino.
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Evasione perfetta

27 Maggio 2011
Liegi – Stamattina, un prigioniero, il 28enne Mohamed El Jabbari è scappato dalla prigione di Latin, considerata una prigione di massima sicurezza. Quattro complici dell’ex prigioniero hanno messo una scala sul muro, vi sono saliti e hanno gettato giù una scala di corda. Hanno tenuto lontane le guardie sparando in aria con delle mitragliatrici. Mohamed ha raggiunto la scala di corda, vi è salito ed è scomparso con i suoi complici. Le macchine probabilmente usate per la fuga sono state trovate il giorno dopo, distrutte dal fuoco.
Mohamed era stato condannato ad alcuni anni di prigione per una serie di rapine a mano armata.

Tratto da Culmine

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