Archivio per la categoria Evasioni dal Carcere
Quinta evasione da un carcere filippino
Scritto da Uhuru in Evasioni dal Carcere il 14 Gennaio 2009
14 gennaio 2009
Filippine – Una dozzina di detenuti sono evasi ieri da una prigione nel sud delle Filippine attraverso un tunnel lungo 10 metri e largo un metro, che era sfuggito ai controlli dei responsabili del carcere. Lo riferisccono oggi fonti di polizia. Gli evasi erano quasi tutti condannati a scontare pene per omicidio e possesso illecito di armi da fuoco, mentre alcuni risultano essere militanti islamici per il gruppo integralista Abu Sayyaf. E’ la quinta evasione registrata nelle Filippine dall’inizio dell’anno, in tutto 19 detenuti erano riusciti a fuggire nei precedenti episodi del 2009.
Il re delle evasioni
Scritto da Uhuru in Evasioni dal Carcere il 15 Dicembre 2008
12 marzo 2003
Fresnes (F) – Una vera e propria azione di commando ha permesso di evadere di prigione ad Antonio Ferrara, 29enne di origine italiana condannato in Francia per omicidio, rapina e associazione a delinquere. «Non mi terrete chiuso a lungo». Ed è stato di parola!
Un gruppo di complici, quattro o cinque, non hanno esitato a servirsi di un bazooka per attaccare prima dell’alba il penitenziario di Fresnes (Val-de-Marne), situato a Est di Parigi, nei pressi del celebre parco di divertimenti «DisneyWorld Europe».(foto:l’esterno della prigione di Fresnes)
Un primo gruppo ha tenuto gli agenti di custodia in servizio di guardia sulle torrette esterne del carcere sotto il fuoco di fucili d’assalto cal. 7.62 per aprirsi un varco nella recinzione lanciando razzi. Un altro gruppetto, quello degli “artificeri” ha raggiunto la cella di Ferrara, nell’ala di massima sicurezza della struttura. Secondo la ricostruzione fatta da un portavoce dell’amministrazione penitenziaria, Christophe Marques, qui attraverso le sbarre hanno passato all’italiano esplosivo sufficiente a farne saltare la porta in ferro. Infine tutti insieme si sono dileguati a bordo di un’auto che li attendeva, una potente Audi a trazione integrale.
Pare si siano serviti di tre macchine, una delle quali, una Fiat è stata abbandonata sul posto. E’ stata trovata qualche macchia di sangue nelle immediate vicinanze della cella di Ferrara, segno che qualcuno del commando è rimasto ferito nella spericolata impresa. Si è trattato di un’operazione di tipo militare, compiuta con audacia e determinazione.
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Evade come pacco postale
Scritto da Uhuru in Evasioni dal Carcere il 19 Novembre 2008
19 novembre 2008
Willich (D) – Un detenuto di un carcere tedesco ha pensato che le poste teutoniche fossero un mezzo più efficiente e per fuggire dalla prigione di Willich si è letteralmente spedito. Il detenuto infatti si è infilato in un grosso pacco con tanto di mittente e destinatario. Lo scatolone è stato caricato insieme al resto della corrispondenza su un autocarro e così Ysar Bayrak, un trentasettenne spacciatore di droga che doveva scontare ancora tre anni, ha lasciato il complesso situato nel land del Nordreno-Westfalia. Il quotidiano tedesco «Bild» riferisce che dopo aver percorso un buon tratto di autostrada il conducente si è accorto dallo specchietto retrovisore che il telone di fondo dell’automezzo svolazzava liberamente. Ha accostato per fissarlo e si è accorto che sul pianale di carico c’era un grosso pacco di cartone aperto e vuoto. Avvertita immediatamente per telefono, la direzione del carcere ha fatto l’appello e ha scoperto che Bayrak era diventato uccel di bosco. La fuga del detenuto è stata favorita dal fatto che nel carcere di Willich, una struttura costruita oltre un secolo fa, manca l’abituale detector a raggi infrarossi, in grado di segnalare anche i battiti cardiaci di persone nascoste nei carichi in uscita. Con un certo spirito di rassegnazione la direttrice dell’istituto di pena, Beate Peters, ha spiegato che si sta indagando se il fuggiasco sia stato aiutato da alcuni complici, anche se ha dovuto ammettere che «i detenuti non sono purtroppo molto loquaci».
Ennesima evasione ed il Sappe piange
Scritto da Uhuru in Evasioni dal Carcere il 8 Luglio 2008
8 luglio 2008
Imperia – Ennesima evasione (la quarta e dalla solita finestra) dal carcere di Imperia. Protagonista un giovane detenuto straniero che stava scontando una condanna a dieci anni di reclusione. La denuncia arriva dal Sappe. il sindacato autonomo e maggioritario della polizia penitenziaria. “La polizia penitenziaria è ormai allo stremo e nessuno pare che interessi tale condizione – denuncia il Sappe – c’è un disinteresse generale. Poi c’è il fatto eclatante ma nessuno si chiede perché e successo e se si poteva evitare. Basta dare sempre la colpa al collega di turno reo di fare il suo dovere senza mezzi e solo con stress causato da un super aggravio di lavoro”. La proposta “ironica” del Sappe è quella di richiedere “se il caso, lo stato di calamità. È impensabile quello che in Liguria sta accadendo nelle carceri”. Un detenuto straniero è riuscito con estrema abilità a fuggire dal carcere di Imperia, usando come via di fuga la stessa finestra usata già in una precedente evasione. Prosegui la lettura »
Anche d’oro, una gabbia resta una gabbia
Scritto da Uhuru in Evasioni dal Carcere il 27 Dicembre 2007
L’articolo è tremendo ..
27 dicembre 2007
Prato – “La sorpresa secondo me non è tanto nell’evasione. C’è da chiedersi piuttosto perché quell’uomo ha deciso di scappare da una struttura che offre una realtà del tutto diversa dalla detenzione nuda e cruda, ma piuttosto un’opportunità di recupero, anche fisico”.
Lascia in sospeso un interrogativo pesante Fabrizio Taizzani, comandante degli agenti di polizia penitenziaria. Nel commentare la fuga da Solliccianino del 32enne pratese A. B., tra la sera della vigilia e la notte e la notte di Natale, preferisce non dilungarsi nei particolari perché forse già domani (oggi, ndc) il Provveditore dovrebbe tenere una conferenza stampa, o rilasciare una dichiarazione sui particolari della fuga. E forse sulla situazione generale del ’Gozzini’: la struttura è intitolata al padre della legge 663 dell’86 che ha introdotto misure alternative alla detenzione dei condannati in via definitiva a una pena non superiore ai tre anni.
Fatto sta che il detenuto in fuga è braccato dai carabinieri di Firenze e di Prato dopo aver aggredito, in via del Palco, un uomo per rapinargli la jeep attorno alle 13 di ieri ed essersi poi allontanato verso Montemurlo. E proprio fra Prato e Montemurlo si concentrano le ricerche.
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Lo chiamano il “Vallanzasca del 2000”
Scritto da Uhuru in Evasioni dal Carcere il 14 Agosto 2007
14 agosto 2007
Firenze – Un albanese di 34 anni, in carcere per un duplice omicidio a Milano, è evaso durante un trasferimento in ambulanza, durante una sosta in un’area di servizio sull’autostrada A1 in zona Reggello (Firenze). L’uomo, detenuto nel carcere livornese delle Sughere, era già fuggito nel giugno dell’anno scorso dal carcere di Perugia e poi arrestato a Milano. Ora doveva raggiungere un istituto penitenziario della provincia di Caserta. L’uomo sarebbe riuscito a eludere la sorveglianza aggredendo uno degli agenti della scorta. In base a quanto si è appreso, l’albanese, che avrebbe problemi di salute, è fuggito intorno alle ore 10.30. Al momento dell’evasione, l’uomo potrebbe non aver avuto le manette. In base a quanto si è appreso da fonti investigative, alcuni testimoni avrebbero raccontato di aver visto l’albanese correre dando l’impressione di avere le mani libere. Gli agenti della squadra mobile di Firenze hanno raccolto le dichiarazioni degli agenti della polizia penitenziaria che erano di scorta e dei testimoni oculari dell’evasione.Visto il precedente dell’anno scorso, controlli e indagini sono stati subito avviati anche nel capoluogo umbro. Vista la sua attitudine all’evasione è stato definito il “Vallanzasca del 2000”. Era evaso dal carcere di Perugia durante l’ora d’aria scavalcando uno dei muri del cortile utilizzando una corda artigianale realizzata con i lenzuoli della sua cella all’estremita’ della quale aveva collocato una sorta di gancio rudimentale lanciato su un lampione. Una perfetta evasione da film.
Aveva quindi superato anche le altre recinzioni del carcere, riuscendo a far perdere le sue tracce. Il 4 settembre dell’anno scorso l’uomo venne quindi di nuovo catturato a Buscate, nell’hinterland di Milano, nel corso di un’operazione condotta dalla squadra mobile di Perugia, che indagava sull’evasione, e da quella del capoluogo lombardo
Era stato rinchiuso a Perugia dopo essere stato bloccato nel gennaio del 2006 dalla squadra mobile perugina al termine di un movimentato inseguimento durante il quale lo straniero si procurò anche la frattura di un braccio. Al momento della prima fuga era in attesa di essere estradato in Germania dove è accusato di avere ucciso a Duisburg un suo connazionale con numerosi colpi di pistola.
Evaso durante la traduzione
Scritto da Uhuru in Evasioni dal Carcere il 14 Agosto 2007
14 agosto 2007
Livorno – Un detenuto albanese di 34 anni, in carcere per duplice omicidio, è evaso durante un trasferimento in ambulanza in un’area di sosta della A/1 in località Reggello. Secondo quanto ricostruito l’uomo avrebbe eluso la sorveglianza degli agenti di polizia penitenziaria. Il detenuto si trovava nel carcere “Le Sughere” di Livorno e doveva essere trasferito questa mattina in un carcere in provincia di Caserta. Secondo quanto ricostruito, l’uomo, pur essendo in manette, avrebbe aggredito il caposcorta della pattuglia di polizia penitenziaria e poi sarebbe scappato scalzo. Già l”11 giugno 2006 l’uomo evase dal carcere di Perugia dove era detenuto. Venne arrestato nuovamente nel settembre successivo quando, insieme ad alcuni connazionali, uccise a colpi di pistola a Bresso (Milano), un ecuadoregno e ne ferì un altro. Nella zona intorno a Reggello sono ancora in corso le ricerche di polizia e carabinieri con l’aiuto di unità cinofile e degli elicotteri.
Evaso si manteneva grazie alle rapine
Scritto da Uhuru in Evasioni dal Carcere il 7 Febbraio 2007
7 febbraio 2007
Bollate (Mi) – Era evaso dal carcere di Bollate dopo essere stato ammesso al lavoro esterno, nel maggio 2006 e da allora – secondo la Polizia – si manteneva assaltando banche, mini-market e negozi. Cinque sono le rapine che con l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Busto Arsizio vengono contestate a un pregiudicato 40enne residente a Milano: due in banche di Saronno e Olgiate Olona (27 settembre e 17 ottobre 2006) e tre in esercizi commerciali del saronnese.
Il provvedimento è stato notificato dagli agenti di Varese – che hanno condotto le indagini -, nel carcere di San Vittore a Milano: l’uomo infatti – ricercato da tempo – è stato arrestato in un bar dai Carabinieri di Legnano. Secondo gli investigatori nel periodo successivo all’evasione si manteneva col bottino delle rapine che sono state effettuate tutte con la stessa tecnica: taglierino in pugno, volto scoperto e vestiti eleganti e un dipendente preso in ostaggio per guadagnare la via di fuga. L’uomo però ha sempre lasciato tracce come impronte digitali e immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza.
Evade durante permesso-lavoro
Scritto da Uhuru in Evasioni dal Carcere il 5 Febbraio 2007
8 febbraio 2005
Milano – È evaso lo scorso 16 dicembre, ma la notizia è trapelata solo oggi, proprio il giorno in cui ha compiuto 21 anni, Thomas B., il giovane comasco che, ancora minorenne, uccise il barbiere Vito P. e che per questo era stato condannato a 9 anni di reclusione. Thomas usufruiva di due tipi di benefici: permessi premio e la possibilità di lavorare all’esterno. Nel caso di Thomas si trattava di un lavoro quotidiano in una pasticceria in quanto già all’interno dell’istituto di pena minorile “Beccaria” aveva frequentato un corso di formazione per pasticceri.
L’evasione di Thomas, che risale a quasi due mesi fa, è avvenuta non mentre era in permesso premio, ma mentre lavorava all’esterno. Il giovane ha avuto anche la liberazione anticipata cioè la riduzione di 45 giorni di pena ogni sei mesi per regolare condotta. Da quanto si è saputo il Tribunale dei Minorenni di Milano stava programmando di trasferire Thomas, dopo il compimento dei 21 anni, nel carcere di Bollate, nel reparto apposito “di transito”, creato per chi arriva dall’istituto di pena minorile e deve andare nel carcere per i maggiorenni. “È un peccato perché Tomas era sulla via del recupero. Credo che sia stata determinante la paura del ragazzo dell’imminente trasferimento dall’istituto minorile Beccaria al carcere per adulti”. Così commenta Giovanni Ingrascì, procuratore della Repubblica per i minori di Milano, il mancato rientro di Thomas B. L’omicidio di Vito P. avvenne il 18 agosto 2001 nel suo negozio di Ponte Chiasso, a opera di due giovani. Thomas fu condannato in secondo grado a nove anni e mezzo di reclusione, il suo complice maggiorenne a 15 anni, con lievi sconti rispetto al primo grado con rito abbreviato.

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