Il re delle evasioni


12 marzo 2003
Fresnes (F) – Una vera e propria azione di commando ha permesso di evadere di prigione ad Antonio Ferrara, 29enne di origine italiana condannato in Francia per omicidio, rapina e associazione a delinquere. «Non mi terrete chiuso a lungo». Ed è stato di parola!
Un gruppo di complici, quattro o cinque, non hanno esitato a servirsi di un bazooka per attaccare prima dell’alba il penitenziario di Fresnes (Val-de-Marne), situato a Est di Parigi, nei pressi del celebre parco di divertimenti «DisneyWorld Europe».(foto:l’esterno della prigione di Fresnes)
Un primo gruppo ha tenuto gli agenti di custodia in servizio di guardia sulle torrette esterne del carcere sotto il fuoco di fucili d’assalto cal. 7.62 per aprirsi un varco nella recinzione lanciando razzi. Un altro gruppetto, quello degli “artificeri” ha raggiunto la cella di Ferrara, nell’ala di massima sicurezza della struttura. Secondo la ricostruzione fatta da un portavoce dell’amministrazione penitenziaria, Christophe Marques, qui attraverso le sbarre hanno passato all’italiano esplosivo sufficiente a farne saltare la porta in ferro. Infine tutti insieme si sono dileguati a bordo di un’auto che li attendeva, una potente Audi a trazione integrale.
Pare si siano serviti di tre macchine, una delle quali, una Fiat è stata abbandonata sul posto. E’ stata trovata qualche macchia di sangue nelle immediate vicinanze della cella di Ferrara, segno che qualcuno del commando è rimasto ferito nella spericolata impresa. Si è trattato di un’operazione di tipo militare, compiuta con audacia e determinazione.
La Brigata di repressione al banditismo e la Polizia giudiziaria della Prefettura di Parigi sono impegnate in una gigantesca caccia all’uomo. La televisione francese ha trasmesso da Fresnes immagini degne di un action movie: un enorme squarcio in uno dei portoni del carcere, con vetture semi-carbonizzate nelle immediate vicinanze e numerosissimi segni dei priettili sulle pareti delle torrette di guardia trasformate in gigantesche forme di gruviera.
Per creare un diversivo e sucessivamente coprirsi la fuga i liberatori di “Succo” hanno messo delle auto di traverso alla strada dalla quale sarebbero arrivati i rinforzi della polizia, che hanno fatto saltare al momento opportuno mediante l’utilizzo di armi da guerra quali lanciagranate ed esplosivi ad innesco radiocomandato.
Dai bossoli rinvenuti si è stabilito che sono stati usati fucili d’assalto calibro 7.62, quelli in dotazione delle forze Nato, che spesso montano un lanciagranate sulla parte superiore dell’arma.

Chi è Antonio Ferrara
Antonio Ferrara, 29 anni, soprannominato «Succo», è una ben nota conoscenza della polizia francese che lo ha arrestao per i reati di omicidio, rapina a mano armata ed evasione.
Era già fuggito alla giustizia francese, il 7 agosto 1998, dopo essere stato ricoverato all’ospedale di Corbeil-Essonnes.
Ripreso il 13 luglio 2002, nello scorso settembre, rispondendo a una domanda di un giudice in tribunale, aveva detto:
«Non mi terrete chiuso a lungo».
E’ stato di parola.
Lo stesso giorno il direttore del carcere parigino della Santé fece perquisire la sua cella: smontando il water vennero rinvenuti 700 grammi di esplosivo al plastico e diversi detonatori.
La Santé non è un carceretto, ma la storica prigione di Parigi, un po’ come S. Vittore a Milano, che ospita personaggi del calibro di Carlos (Illich Ramirez Sanchez, l’imprendibile terrorista internazionale).
Per Ferrara non fu ritenuto abbastanza sicuro, così lo trasferirono nel carcere di Fresnes, istituto di massima sicurezza.
Era sistemato in una cella di rigore in un padiglione speciale, dotato di un comando elettronico che comandava l’apertura: è così stato necessario usare del plastico per guadagnarsi un’apertura.Ferrara è un amico del bandito corso Joseph Manconi, 37 anni, evaso venerdì della scorsa settimana dalla prigione di Borgo, in Corsica.
Ferrara, un recidivo dell’evasione, è considerato vicino a Joseph Menconi, evaso cinque giorni fa dalla prigione di Borgo in analoghe circostanze.(foto: l’interno della prigione di Fresnes)
Anche allora, grazie all’aiuto di complici che hanno usato lanciarazzi.
Ferrara, detto «Succo», ha 29 anni, ha al suo attivo numerose rapine.
Il 22 gennaio era stato condannato a otto anni per due rapine in banca nel 1997.
Nel ’98 era già riuscito a evadere durante una visita medica, grazie ai complici.

Storia tratta da Il Due http://www.ildue.it/

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