Articoli con tag razzi

Attacco a una prigione: fuggono in 384

15 Aprile 2012
Bannu (Pakistan) – Fuga per la libertà. Più di 150 ribelli armati di mitra, granate e lanciarazzi hanno preso d’assalto la prigione centrale di Bannu, vicino alle zone tribali di Khyber e di Orakzai. L’attacco è stato lanciato verso l’una di notte ora locale (le 22 in Italia) ed è andato avanti fino alle 3 (mezzanotte in Italia). L’attacco è stato rivendicato dai talebani.
Per il blitz sarebbero 384 i detenuti (in tutto erano 944) evasi dal carcere nel Nordovest del Pakistan (roccaforte dei ribelli talebani alleati di al Qaeda). I ribelli, più numerosi dei secondini, sono penetrati nella prigione grazie un intenso fuoco di armi automatiche e di razzi e sono fuggiti prima dell’arrivo delle forze di sicurezza. La polizia ha reso noto che uno dei detenuti, Adnan Rashid, era nel braccio della morte per il coinvolgimento in un complotto per uccidere l’ex presidente Pervez Musharraf. Hanno ferito solo quattro agenti della penitenziaria. Il portavoce talebano Asim Mehsud ha rivendicato l’attacco. «Circa 150 talebani hanno preso parte all’operazione. Abbiamo liberato 800 dei nostri uomini». Secondo un ufficiale di polizia, i talebani che hanno condotto l’attacco erano 250, arrivati su mezzi, ma anche a piedi.

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Il re delle evasioni

12 marzo 2003
Fresnes (F) – Una vera e propria azione di commando ha permesso di evadere di prigione ad Antonio Ferrara, 29enne di origine italiana condannato in Francia per omicidio, rapina e associazione a delinquere. «Non mi terrete chiuso a lungo». Ed è stato di parola!
Un gruppo di complici, quattro o cinque, non hanno esitato a servirsi di un bazooka per attaccare prima dell’alba il penitenziario di Fresnes (Val-de-Marne), situato a Est di Parigi, nei pressi del celebre parco di divertimenti «DisneyWorld Europe».(foto:l’esterno della prigione di Fresnes)
Un primo gruppo ha tenuto gli agenti di custodia in servizio di guardia sulle torrette esterne del carcere sotto il fuoco di fucili d’assalto cal. 7.62 per aprirsi un varco nella recinzione lanciando razzi. Un altro gruppetto, quello degli “artificeri” ha raggiunto la cella di Ferrara, nell’ala di massima sicurezza della struttura. Secondo la ricostruzione fatta da un portavoce dell’amministrazione penitenziaria, Christophe Marques, qui attraverso le sbarre hanno passato all’italiano esplosivo sufficiente a farne saltare la porta in ferro. Infine tutti insieme si sono dileguati a bordo di un’auto che li attendeva, una potente Audi a trazione integrale.
Pare si siano serviti di tre macchine, una delle quali, una Fiat è stata abbandonata sul posto. E’ stata trovata qualche macchia di sangue nelle immediate vicinanze della cella di Ferrara, segno che qualcuno del commando è rimasto ferito nella spericolata impresa. Si è trattato di un’operazione di tipo militare, compiuta con audacia e determinazione.
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