Archivio per la categoria Evasioni dal Carcere

Scavalca il muro e fugge via

25 novembre 2010
Pavia – Un ergastolano detenuto a Pavia ha approfittato,mentre si recava nella palestra del carcere, di una scala incustodita lasciata nel cantiere per la costruzione di un nuovo padiglione ed è evaso intorno alle 13:00. Appoggiata la scala al muro di cinta lo ha scavalcato e si e’ allontanato di corsa.

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Scavalcato il muro e via!

13 ottobre 2010
Padova – Un detenuto marocchino è evaso questa mattina dal carcere “Due palazzi” di Padova.
Sono stati immediatamente predisposti posti di blocco in tutta la provincia da parte di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Il detenuto era in attesa di giudizio per reati legati allo spaccio di droga e nella prima mattinata aveva avuto colloqui con i familiari. L’evaso poco prima delle 11 ha scavalcato il muretto dei passeggi e poi il muro di cinta aggrappandosi a un palo prospiciente. Quindi si è allontanato di corsa verso l’autostrada. Il muro di cinta, attualmente inagibile, era sguarnito di sorveglianza.

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Duplice evasione a Bollate

12 agosto 2010
Bollate – Erano le nove di ieri mattina quando Pasquale P., 35 anni, originario di Torre Annunziata, nel napoletano, condannato per rapina, e Pasquale R., anch’egli trentacinquenne, calabrese, in cella per tentato omicidio, hanno preso la fuga dal carcere di Bollate. Uno di loro ha lasciato un biglietto per la direttrice: “Mi scusi, ho problemi urgenti”. Nella struttura-modello i due avevano, assieme ad altri diciotto reclusi, un compito privilegiato: addetti alle pulizie nella caserma della polizia penitenziaria, che si trova all’interno del perimetro del penitenziario con la sala convegni e la palestra, ma al di fuori delle mura del carcere vero e proprio.
Istituto per il reinserimento dei condannati, al confine con Milano, Bollate ospita 1.100 detenuti. Tra questi, 20 godono della condizione di “sconsegnati”, cioè non sottoposti a vigilanza costante. Un gruppo ristretto di cui facevano parte anche gli evasi, da sei mesi impegnati a svolgere lavori al di fuori della cinta carceraria. Ieri, dopo l’assegnazione delle mansioni, distribuite lungo i dieci piani della torre che ospita gli alloggi del personale, i due uomini si sono dileguati. Un’assenza notata, pochi minuti più tardi, dall’unico agente di polizia penitenziaria impegnato nel controllo dei detenuti, che ha subito lanciato l’allarme.
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Evasi due ergastolani

15 aprile 2010
Roma – Sono in corso in queste ore le ricerche di due ergastolani a Rebibbia in permesso premio che non hanno fatto ritorno in carcere come previsto. I due, condannati all’ergastolo per omicidio, avevano già scontato gran parte della loro condanna e da circa due anni avevano iniziato a godere di permessi premio. L’ultimo era stato loro concesso per il periodo pasquale: dieci giorni di libertà con obbligo di rientro fissato per domenica scorsa, quattro giorni fa. Nessuno dei due, però, si è presentato al carcere romano di Rebibbia e, stando a quanto si è appreso in queste ultime ore, il piano di evasione era in preparazione da tempo. Durante una perquisizione nella cella che dividevano, gli agenti hanno trovato una lettera della compagna di uno dei due in cui si fa riferimento alla fuga. I due si erano comportati per anni in maniera impeccabile, lavorando insieme agli altri detenuti e partecipando a progetti per scuole. Ed era stato proprio questo comportamento modello e la loro apparente volontà di intraprendere un percorso di recupero a convincere il Tribunale di sorveglianza a conceder loro il permesso premio per le vacanze di Pasqua.

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Un nodo alle lenzuola

13 ottobre 2009
Napoli – Il suo “pentimento” non è durato nemmeno 24 ore. Si nasconde nelle campagne pugliesi C.R.. Il 19enne accusato, insieme ad altri tre indagati, di aver fatto parte del commando che ha ucciso il consigliere comunale Gino Tommasino lo scorso 3 febbraio è evaso. Dopo essersi convinto – nella notte tra venerdì e sabato – di collaborare con la giustizia, dopo nemmeno 24 ore da quella decisione si è dato alla macchia. Ha eluso il controllo degli agenti della Dia e della Polizia penitenziaria che lo tenevano sotto controllo e da sabato notte non si hanno sue notizie. R. ha trascorso tutta la notte tra venerdì e sabato negli uffici della questura di Napoli, a disposizione del capo della squadra mobile Vittorio Pisani.
Alle 6 del mattino – alla presenza anche del primo dirigente Luigi Petrillo – dopo un estenuante interrogatorio, il ragazzo aveva dato il suo assenso a formulare dei verbali in cui ammetteva i reati a lui contestati e di fornire ai pubblici ministero dell’antimafia fatti e circostanze di sua conoscenza: il ragazzo avrebbe ammesso di aver fatto parte del commando che giustiziò il consigliere Pd e in attesa di verificare l’attendibilità delle dichiarazioni era stato Immediatamente spedito in una località segreta.
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Lenzuola, un muro..e via!

9 ottobre 2009
Terni – Rapinatore evaso dal carcere di Terni – Metodo classico per la fuga: lenzuola annodate per scavalcare il muro.
Intorno alle 14,30-15 durante l’ora d’aria, mentre gli altri detenuti giocavano a pallone, un albanese di circa 40 anni, in carcere per rapina, ha scavalcato un muro di cinta servendosi di lenzuoli annodati e si è calato verso la libertà lasciandosi alle spalle il carcere di Terni.
Alle ricerche partecipano unità cinofile ed elicotteri di polizia e carabinieri.

23 dicembre 2009
Terni – E’ finita dopo 74 giorni la latitanza dell’albanese di 25 anni evaso dal carcere di Terni il 9 ottobre scorso. Era in carcere per rapina, violazione della legge sulle armi, furto, lesioni ed altro, era riuscito a scappare in modo rocambolesco dal carcere umbro e aveva fatto perdere le proprie tracce. Gli uomini del nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria però, attraverso pedinamenti e intercettazioni ambientali e telefoniche, sono riusciti ad arrivare ai personaggi che coprivano la sua latitanza, sui quali tra l’altro era in corso un’indagine da parte della polizia per una serie di rapine commesse nell’hinterland milanese.
Ieri, dopo una serie di pedinamenti, gli agenti lo hanno individuato nei pressi del residence e lo hanno bloccato assieme ad altre due persone: il cugino ed un amico. Quest’ultimo al momento del fermo aveva in tasca una pistola con matricola abrasa e mezzo chilo di cocaina. I tre sono stati portati nel carcere di San Vittore. All’interno dell’appartamento in cui si nascondevano i tre, sono state recuperate altre 4 pistole, munizioni, attrezzature in dotazione alle forze di polizia e un quantitativo ingente di refurtiva, probabile provento delle rapine. Sequestrate anche 4 auto di grossa cilindrata, probabilmente rubate.

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Detenuto modello con un piano perfetto

22 settembre 2009
Pescara – È difficile che si sia nascosto a Pescara, ma potrebbe anche non essere così lontano. La polizia sta provando a stringere il cerchio sul marocchino evaso due mattine fa dal San Donato con un colpo a sorpresa, approfittando dell’assenza di una sorveglianza e soprattutto dell’incondizionata fiducia guadagnata con lunghi mesi di buona condotta. Proprio facendo leva sul provvedimento che gli consentiva di uscire dal carcere alle 8 del mattino e di rientrare alle 20, il detenuto evaso ha dato vita a una fuga premeditata da chissà quanto tempo.
Non è un caso che appena un’ora e mezza prima il 29enne extracomunitario – che stava scontando una condanna per detenzione di droga – abbia ricevuto la visita di due persone, che si sono intrattenute a parlare con lui nella sala colloqui per un quarto d’ora senza neppure sfruttare appieno l’ora consentita dal regolamento penitenziario. Probabilmente, è l’ipotesi degli investigatori, un faccia a faccia per pianificare gli ultimi dettagli di una fuga già preparata. Sabato mattina, l’evaso era stato incaricato di pulire l’area tra la cinta muraria del San Donato e un’altra recinzione esterna, la cosiddetta intercinta.
Il salto verso la libertà non superava il metro e mezzo di altezza. Un gioco da ragazzi per il giovane marocchino scavalcare il muretto e allontanarsi senza dare nell’occhio, quasi certamente a bordo di una macchina che lo stava attendendo all’esterno. Prosegui la lettura »

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Felice in bicicletta

31 Agosto 2009
Monza (Mi) – Catturato un uomo di 56 anni, di Cosenza, condannato per una serie di rapine e furti e per l’evasione del 21 agosto dal carcere di Monza.
Passeggiava in bicicletta, dopo essere evaso rocambolescamente dal penitenziario di Monza il 21 agosto scorso, quando è stato intercettato dagli uomini della Polizia Penitenziaria di Monza e del Nucleo Investigativo Centrale che erano sulle sue tracce dal momento dell’evasione.
Erano le 11, 40 circa del 30 agosto quando percorrendo una stradina tra le località di Callusco e Chignolo D’Isola, durante un operazione di pattugliamento congiunto tra la Polizia Penitenziaria di Monza e gli uomini del N.I.C. volta alla cattura del fuggiasco, gli agenti notavano un uomo passeggiare tranquillamente in bicicletta.  Avuta prima la percezione e successivamente la certezza che si trattava dell’evaso, fermavano ed identificavano l’uomo traendolo in arresto e riportandolo in carcere.
L’uomo si trovava recluso per i reati di rapina ed altro per i quali sarebbe dovuto rimanere in carcere fino al 2012.
È il terzo evaso catturato in un mese nell’ambito delle attività di coordinamento delle indagini attuate da parte del N.I.C. della Polizia Penitenziaria.

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Una rete da scavalcare

22 agosto 2009
Monza (Mi) – Dopo le recentissime evasioni di Bologna e Voghera, si deve registrare l’ennesima beffa. Un altro detenuto, infatti, è evaso nella giornata di ieri dalla Casa Circondariale di Monza. “Tre evasioni in pochi giorni sono davvero troppe da digerire in silenzio” afferma Angelo Urso, componente della Segreteria Nazionale della Uil Pa, dando notizia anche dell’aggressione a un agente penitenziario da parte di un detenuto nel carcere di Como. “Il detenuto evaso – riferisce il sindacato – a Monza è un extracomunitario con fine pena 2012, condannato per rapina: lavorante addetto al trasporto dell’immondizia, l’uomo ha eluso la sorveglianza di un agente mentre si trovava nella zona dell’intercinta e dopo aver scavalcato la rete che delimita l’area si è dato alla fuga”.

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Evade “collaboratore di giustizia”

20 agosto 2009
Voghera (Pv) – “È evaso un detenuto dalla Casa Circondariale di Voghera”, in provincia di Pavia. Lo riferisce, in una nota, la Uil Pa Penitenziari, specificando che si tratta di “un collaboratore di giustizia di 2° fascia, siciliano 54enne con fine pena 2015, detenuto per armi e altro, ammesso ai sensi dell’articolo 21 O.P. al lavoro esterno”.
“Da ciò che sappiamo – dichiara Angelo Urso componente della segreteria nazionale della Uil Pa Penitenziari – pare che il detenuto, ammesso al lavoro esterno nell’area demaniale dell’istituto non ha fatto rientro al termine dell’orario di lavoro. D’altro canto l’insufficienza degli organici della polizia penitenziaria costringe a determinare servizi sotto i livelli minimi di sicurezza”. Il sindacato, “nel rimettere agli Uffici competenti l’accertamento di eventuali responsabilità, non può non affermare come anche questo ennesimo evento critico tiene alta l’attenzione sul mondo penitenziario e sulle difficoltà che ne caratterizzano il periodo”.
“Ogni giorno – aggiunge Urso – il carcere assurge agli onori della cronaca a dimostrazione che gli allarmi lanciati dalla Uil negli ultimi tempi non erano infondati. Aggressioni, evasioni, proteste e rivolte – continua il sindacalista – sono la prova che la politica, senza bandiere e senza colori, deve interessarsi al sistema carcere. Occorre individuare soluzioni utili. L’attuale sovraffollamento con il trend in continua crescita determineranno a breve un grave problema di ordine pubblico e di garanzia della sicurezza sociale”.

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Una partita di calcio e via!

18 agosto 2009
Bologna – Evasione dal Pratello. Due detenuti durante l’ora d’aria sono riusciti ad evadere domenica pomeriggio dopo aver aggredito un agente penitenziario. Sono un ragazzo ghanese di 20 anni, in carcere fino al 2017 per violenza sessuale (nel carcere minorile si può rimanere almeno fino a 21 anni) e uno slavo di 17 anni condannato per furto. La notizia è stata diffusa con una nota congiunta della Cgil e del sindacato autonomo Sappe e confermata dal comandante della polizia penitenziaria. Le due organizzazioni sindacali denunciano che l’evasione è stata possibile a causa dei lavori di ristrutturazione in corso da un paio d’anni.
Una fuga preordinata. Secondo la prima ricostruzione, i due detenuti erano in un campetto di calcio ricavato nel cortile e racchiuso da una alta gabbia di ferro, a grate e quindi scalabile con una certa facilità, soprattutto da parte di giovani agili come i due fuggitivi.
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Un’evasione spettacolare

24 lug 2009
Bruges – «E’ stato come in un film». Così ha raccontato la sua avvenuta, Ludwig Louwagie, il pilota di elicottero preso in ostaggio ieri e costretto ad atterrare con il suo velivolo nel carcere di massima sicurezza di Bruges per far evadere tre detenuti.
Tutto è iniziato quando una coppia ha chiesto di fare un giro turistico in elicottero. Una volta decollati, ha raccontato il pilota, «io stesso ho mostrato ai passeggeri il carcere di Bruges e a quel punto l’uomo seduto dietro di me ha estratto una pistola puntandomela alla tempia». «Ho provato a far atterrare l’elicottero accanto al carcere», ha spiegato Louwagie, «ma la pistola mi è stata premuta con ancor più forza contro la tempia». Una volta atterrati nel cortile e caricati a bordo tre detenuti il pilota ha avvisato di non poter decollare perché era stato superato il massimo peso consentito a bordo. A quel punto, pena il fallimento dell’intera operazione, uno dei complici è stato costretto a restare a terra ed è stato arrestato. L’elicottero si è quindi diretto verso Bruxelles ed è stato abbandonato insieme al pilota nei pressi di Aalter, vicino Gand. Adesso in Belgio è caccia all’uomo.

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Evade dal minorile

15 giugno 2009
Firenze – Uno slavo di 20 anni, detenuto nell’Istituto penitenziario minorile di Firenze, è evaso intorno alle 18.30 di ieri dopo aver scavalcato il muro di cinta della struttura. Lo si è appreso oggi. Secondo quanto emerge, il giovane doveva finire di scontare una
condanna al cui termine mancavano alcune settimane; da poco era stato riportato nell’istituto, che si trova nel centro di Firenze vicino alla stazione ferroviaria di Santa Maria Novella, poiché era evaso dagli arresti domiciliari.

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Una mamma in libertà

19 maggio 2009
Milano – L’ultimo suo appiglio è stato un davanzale. Dal cortile è salita sopra il davanzale e l’ha usato come base di (s)lancio per arrampicarsi in cima al muro. Ha scavalcato il muro, di quattro metri, si è lasciata cadere dall’altra parte, si è trovata in strada dove la aspettava un complice su un’auto. Questa è stata l’evasione di una cilena 29enne, domenica intorno alle 15.30, dall’Icam di via Macedonio Melloni. L’Icam (“collegato” a San Vittore, di fatto un suo braccio) è un carcere meno duro, negli spazi e nella gestione della quotidianità, per le detenute con figli piccolissimi. In cortile c’erano due agenti (una donna e un uomo). Sono entrambi
corsi a bloccare le altre detenute sia mai scattasse la voglia d’emulazione. Poche ore prima la sudamericana, che per una lunga scia
di furti stava scontando una pena di anni – sarebbe uscita ad andar bene tra sconti e premi nel 2016 e in caso contrario nel 2019 – aveva lasciato il figlio al marito. I bimbi vivono con le madri da lunedì a venerdì. Il fine settimana, appunto, possono uscire dalla struttura con il papà.

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Un commando libera 54 detenuti

18 maggio 2009
Cieneguillas – Un commando armato assalta il Centro di riabilitazione sociale (Cereso) di Cieneguillas e libera 54 detenuti in Messico. I detenuti stavano tutti scontando condanne per reati connessi al crimine organizzato. Lo riferiscono fonti della polizia. Le fonti hanno precisato che intorno alle 5 locali (la mezzanotte di ieri in Italia) uomini armati di fucili mitragliatori e giunti a bordo di vari
fuoristrada hanno assaltato il Centro di riabilitazione sociale (Cereso) di Cieneguillas e hanno liberato i 54 detenuti, che stavano
tutti scontando condanne per reati connessi al crimine organizzato. Nella zona dell’evasione è da ore in corso una massiccia caccia
all’uomo per catturare i fuggiaschi: sono impegnati soldati e poliziotti, mentre sono state chiuse tutte le strade che collegano
Cieneguillas a Zacatecas, capitale dello stato, e ad altre città vicine.

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