Articoli con tag carcere

La folle corsa di un 75enne evaso

2 maggio 2011
Pesaro – Ieri, una pattuglia di polizia, a Case Badioli, ha intimato l’alt al conducente di una Y10, G. E. di 75 anni,  che ha la fuga in direzione Pesaro. Gli agenti si sono dati all’inseguimento dell’auto che, per assicurarsi la fuga, ha accelerato, invadendo ripetutamente la corsia opposta di marcia. L’inseguimento è durato circa sei chilometri.
All’altezza di Cattabrighe, l’uomo è finito contro un’altra auto che proveniva in senso opposto. Percorsi ancora 800 metri, l’uomo è stato costretto a fermare l’auto, tentando comunque la fuga a piedi. Dai controlli, è emerso che l’uomo, detenuto di Vasto (CH) , non era rientrato in carcere dopo aver goduto di un permesso premio di una settimana scaduto il 26 aprile; era stato, quindi, denunciato per il reato di evasione e a suo carico pendeva un’ordine di esecuzione per la carcerazione. L’auto su cui viaggiava, inoltre, è risultata rubata, per questo il 75enne è stato denunciato circa una settimana fa a Pescara. L’uomo è stato arrestato.

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In 500 attraverso un tunnel

25 Aprile 2011
[singlepic id=35 w=320 h=240 float=left]Afghanistan, Kandahar – Sono fuggiti attraverso un tunnel lungo centinaia di metri circa 500 prigionieri dal carcere afghano di Kandahar. La galleria è stata scavata per 360 metri, raggiungendo una zona a sud della prigione.
Incertezza sul numero degli evasi. Tra il direttore del penitenziario, il generale Ghulam Dastageer Mayar, e i talebani che hanno rivendicato la fuga è guerra di numeri. Secondo il funzionario i detenuti scappati sono 476, mentre il portavoce dei talebani Yousuf Ahmadi ha dichiarato che hanno abbandonato il carcere in 541, tra questi 106 prigionieri politici, mentre gli altri sono combattenti mujaheddin.

Un’altra fuga nel 2008. La stessa prigione era già stata teatro di una evasione di massa il 13 giugno del 2008. In quell’occasione fu un commando talebano ad attaccare la struttura dall’esterno, consentendo la fuga di un migliaio di prigionieri.

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Una fuga “teatrale”

9 aprile 2011
Bologna – Una fuga da fiction. Un detenuto della Dozza, condannato per duplice omicidio, si è allontanato ieri dall’auditorium di via Azzo Gardino dove si stavano ultimando le prove dello spettacolo teatrale al quale l’uomo stava lavorando (beneficiando dell’articolo 21, quello che permette ai detenuti di essere assegnati a lavori fuori dal carcere per motivi rieducativi).
E’ accaduto intorno alle 14: Giulio S., 39enne, ha lasciato il gruppo dicendo che doveva andare in bagno. Lo spettacolo, tratto dall’antologia di ‘Spoon River’ di De Andrè, iniziava alle 15.45 e il detenuto non si è più presentato. La polizia penitenziaria si è subito messa sulle sue tracce: se fosse tornato entro le dodice ore dall’allontanamento, sarebbe stato passibile solo di sanzioni disciplinari. Oltre le 12 ore scatta il reato di evasione. L’articolo 21 di cui beneficiava il detenuto che si e’ allontanato e’, secondo Giovanni battista Durante, segretario del sindacato autonomo Sappe, ”una misura sicuramente positiva, cosi’ come positive sono tutte le misure diverse dalla detenzione in carcere, quando contribuiscono al recupero del condannato. Purtroppo, in questo caso, il soggetto non si e’ dimostrato meritevole di tale beneficio ed ha approfittato della concessione per dileguarsi e far perdere le proprie tracce”.

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Meglio provarci..

01 aprile 2011
Vicenza – Mercoledì è stato sventato a Vicenza un tentativo di evasione di un detenuto magrebino che si è allontanato dall’area corsi esterni. Il detenuto è stato trovato sul muletto della cooperativa (mentre tentava di accenderlo). La struttura sfiora le 400 unità ed è nata per 150 detenuti.

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Tre in fuga

17 marzo 2011
Voghera (Pv) – Hanno fermato un’automobilista poco dopo la fuga dal carcere di «alta sicurezza» di Voghera (Pavia) i tre albanesi scappati giovedì pomeriggio e l’hanno minacciata perché li facesse salire in auto e si dirigesse verso Milano. È quanto emerge dal racconto che la donna ha reso agli investigatori. Il gruppo giovedì pomeriggio ha segato la recinzione del cortile dove i detenuti passano l’ora d’aria e hanno scavalcato due muri di cinta utilizzando delle lenzuola annodate. Poi una volta in strada si sono diretti verso la periferia. Qui dopo aver fermato la donna prima le hanno chiesto di dirigersi verso Milano. Poi, considerate le resistenze dell’automobilista, l’hanno tirata fuori dall’auto e sono fuggiti con quel mezzo. I tre dovevano scontare condanne più che decennali per rapine, sequestro di persona e droga con fine pena 2024, 2025 e 2033. Secondo quanto si apprende da fonti di polizia penitenziaria,uno dei tre si rese responsabile anche di un’evasione dal carcere di San Vittore.

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Al di là del muro

07 marzo 2011
Augusta – Nelle prime ore del pomeriggio di giorno 4 u.s., presso la casa di reclusione di Augusta si è verificato un’eclatante evasione. A evadere dal penitenziario è stato un detenuto di anni 40, lavorante “sconsegnato” della zona esterna al muro di cinta, nei confronti del quale erano previsti controlli saltuari. Appena è scattato l’allarme tutto il personale di polizia penitenziaria, anche libero dal servizio, si è mobilitato alla ricerca dell’evaso ricercandolo su tutto il territorio megarese (soprattutto in aperta campagna), nel siracusano e in svariate zone della città di Catania, ma senza particolari novità sul fuggitivo.

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Migliaia evadono dal carcere di Wadi Natrun

30 gennaio 2011
Wadi Natrun (Egitto) – Da fonti della sicurezza egiziana si apprende che migliaia di detenuti sono evasi dal  carcere in rivolta di Wadi Natrun a nord del Cairo. Già ieri, fra l’altro, un numero imprecisato di detenuti era evaso del carcere di Khalifa, nei pressi della cittadella del Cairo. Era stato segnalato anche, che otto detenuti sono rimasti uccisi, e 123 feriti, in scontri con la polizia durante un fallito tentativo di evasione dal carcere di Abu Zaabal, a nordest della capitale.  Tra gli evasi da Wadi Natrun ci sono anche molti estremisti islamici .  Lo ha riferito una fonte dei servizi di sicurezza. L’evasione di massa, viene aggiunto, è avvenuta durante la notte dopo una rivolta durante la quale i detenuti – fra cui anche criminali comuni – si sono impossessati di armi delle guardie carcerarie. Il numero degli integralisti islamici evasi viene definito “grande”. Decine di cadaveri giacciono in strada nei pressi di un prigione al Cairo. Lo hanno segnalato fonti della sicurezza.

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1700 evadono dal carcere di Chebba

19 gennaio 2011
Chebba – Sono 1.700 i detenuti evasi dal carcere di Chebba, localita’ sulla costa centrale della Tunisia, secondo quanto riporta la stampa locale. Le guardie carcerarie avrebbero tentato di bloccarli facendo uso delle armi, uccidendo alcuni rivoltosi.
Sempre secondo la stampa, si tratterebbe di detenuti per reati comuni residenti, nella maggior parte, in località vicine.
Molti di loro, proclamandosi innocenti, si sarebbero posti a disposizione dei gruppi di cittadini che hanno costituito ronde e posti di blocco a difesa dei loro villaggi.

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Scavalca il muro e fugge via

25 novembre 2010
Pavia – Un ergastolano detenuto a Pavia ha approfittato,mentre si recava nella palestra del carcere, di una scala incustodita lasciata nel cantiere per la costruzione di un nuovo padiglione ed è evaso intorno alle 13:00. Appoggiata la scala al muro di cinta lo ha scavalcato e si e’ allontanato di corsa.

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Scavalcato il muro e via!

13 ottobre 2010
Padova – Un detenuto marocchino è evaso questa mattina dal carcere “Due palazzi” di Padova.
Sono stati immediatamente predisposti posti di blocco in tutta la provincia da parte di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Il detenuto era in attesa di giudizio per reati legati allo spaccio di droga e nella prima mattinata aveva avuto colloqui con i familiari. L’evaso poco prima delle 11 ha scavalcato il muretto dei passeggi e poi il muro di cinta aggrappandosi a un palo prospiciente. Quindi si è allontanato di corsa verso l’autostrada. Il muro di cinta, attualmente inagibile, era sguarnito di sorveglianza.

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Duplice evasione a Bollate

12 agosto 2010
Bollate – Erano le nove di ieri mattina quando Pasquale P., 35 anni, originario di Torre Annunziata, nel napoletano, condannato per rapina, e Pasquale R., anch’egli trentacinquenne, calabrese, in cella per tentato omicidio, hanno preso la fuga dal carcere di Bollate. Uno di loro ha lasciato un biglietto per la direttrice: “Mi scusi, ho problemi urgenti”. Nella struttura-modello i due avevano, assieme ad altri diciotto reclusi, un compito privilegiato: addetti alle pulizie nella caserma della polizia penitenziaria, che si trova all’interno del perimetro del penitenziario con la sala convegni e la palestra, ma al di fuori delle mura del carcere vero e proprio.
Istituto per il reinserimento dei condannati, al confine con Milano, Bollate ospita 1.100 detenuti. Tra questi, 20 godono della condizione di “sconsegnati”, cioè non sottoposti a vigilanza costante. Un gruppo ristretto di cui facevano parte anche gli evasi, da sei mesi impegnati a svolgere lavori al di fuori della cinta carceraria. Ieri, dopo l’assegnazione delle mansioni, distribuite lungo i dieci piani della torre che ospita gli alloggi del personale, i due uomini si sono dileguati. Un’assenza notata, pochi minuti più tardi, dall’unico agente di polizia penitenziaria impegnato nel controllo dei detenuti, che ha subito lanciato l’allarme.
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Tentata evasione

30 luglio 2010
Firenze – Oggi alle 14,30 circa un detenuto italiano dopo il colloquio con i familiari (al giardino degli Incontri) ha tentato di evadere dal carcere fiorentino di Sollicciano, camuffandosi tra circa 40 familiari in uscita; è arrivato fino al cancello di ingresso dell’istituto fiorentino dove è stato fermato da uno degli addetti al rilascio colloqui. A darne notizia è Eleuterio Grieco, Segretario Provinciale Uil Pa Penitenziari di Firenze che aggiunge il particolare che a sorvegliare detenuti e parenti vi era un solo agente per circa 90 persone. “Pur apprezzando l’iniziativa” del giardino degli Incontri, “il coordinamento Uil ha più volte denunciato le carenze di sistemi di sorveglianza e di comunicazioni, atteso che manca anche il telefono e la postazione di lavoro per la polizia penitenziaria – prosegue Grieco – Abbiamo suggerito l’istituzione di una sala regia che potesse monitorare tutta l’area, considerato che presso tale area tra detenuti e parenti è possibile anche il contatto fisico. In alternativa almeno la collocazione di un braccialetto elettronico ai detenuti cui è concesso l’accesso al giardino. Come al solito – conclude – è inutile parlare al sordo. E se non fosse stato per l’arguzia del collega ora conteremmo il quinto evaso in quindici giorni”.

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Evasi due ergastolani

15 aprile 2010
Roma – Sono in corso in queste ore le ricerche di due ergastolani a Rebibbia in permesso premio che non hanno fatto ritorno in carcere come previsto. I due, condannati all’ergastolo per omicidio, avevano già scontato gran parte della loro condanna e da circa due anni avevano iniziato a godere di permessi premio. L’ultimo era stato loro concesso per il periodo pasquale: dieci giorni di libertà con obbligo di rientro fissato per domenica scorsa, quattro giorni fa. Nessuno dei due, però, si è presentato al carcere romano di Rebibbia e, stando a quanto si è appreso in queste ultime ore, il piano di evasione era in preparazione da tempo. Durante una perquisizione nella cella che dividevano, gli agenti hanno trovato una lettera della compagna di uno dei due in cui si fa riferimento alla fuga. I due si erano comportati per anni in maniera impeccabile, lavorando insieme agli altri detenuti e partecipando a progetti per scuole. Ed era stato proprio questo comportamento modello e la loro apparente volontà di intraprendere un percorso di recupero a convincere il Tribunale di sorveglianza a conceder loro il permesso premio per le vacanze di Pasqua.

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Detenuto modello con un piano perfetto

22 settembre 2009
Pescara – È difficile che si sia nascosto a Pescara, ma potrebbe anche non essere così lontano. La polizia sta provando a stringere il cerchio sul marocchino evaso due mattine fa dal San Donato con un colpo a sorpresa, approfittando dell’assenza di una sorveglianza e soprattutto dell’incondizionata fiducia guadagnata con lunghi mesi di buona condotta. Proprio facendo leva sul provvedimento che gli consentiva di uscire dal carcere alle 8 del mattino e di rientrare alle 20, il detenuto evaso ha dato vita a una fuga premeditata da chissà quanto tempo.
Non è un caso che appena un’ora e mezza prima il 29enne extracomunitario – che stava scontando una condanna per detenzione di droga – abbia ricevuto la visita di due persone, che si sono intrattenute a parlare con lui nella sala colloqui per un quarto d’ora senza neppure sfruttare appieno l’ora consentita dal regolamento penitenziario. Probabilmente, è l’ipotesi degli investigatori, un faccia a faccia per pianificare gli ultimi dettagli di una fuga già preparata. Sabato mattina, l’evaso era stato incaricato di pulire l’area tra la cinta muraria del San Donato e un’altra recinzione esterna, la cosiddetta intercinta.
Il salto verso la libertà non superava il metro e mezzo di altezza. Un gioco da ragazzi per il giovane marocchino scavalcare il muretto e allontanarsi senza dare nell’occhio, quasi certamente a bordo di una macchina che lo stava attendendo all’esterno. Prosegui la lettura »

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Una rete da scavalcare

22 agosto 2009
Monza (Mi) – Dopo le recentissime evasioni di Bologna e Voghera, si deve registrare l’ennesima beffa. Un altro detenuto, infatti, è evaso nella giornata di ieri dalla Casa Circondariale di Monza. “Tre evasioni in pochi giorni sono davvero troppe da digerire in silenzio” afferma Angelo Urso, componente della Segreteria Nazionale della Uil Pa, dando notizia anche dell’aggressione a un agente penitenziario da parte di un detenuto nel carcere di Como. “Il detenuto evaso – riferisce il sindacato – a Monza è un extracomunitario con fine pena 2012, condannato per rapina: lavorante addetto al trasporto dell’immondizia, l’uomo ha eluso la sorveglianza di un agente mentre si trovava nella zona dell’intercinta e dopo aver scavalcato la rete che delimita l’area si è dato alla fuga”.

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