Cie- 15 dinuovo in libertà

8 agosto 2011
Roma – Un gruppo di quindici di immigrati sono fuggiti ieri notte dal Centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria. Gli extracomunitari hanno scavalcato le mura di recinzione del centro che in passato è stato teatro di rivolte tra gli immigrati. Il gruppo prima di scappare ha provocato danni a varie aree dell`istituto dove è subito scattato l`allarme. Sul posto sono intervenute diverse pattuglie di polizia. Gli agenti hanno cercato gli immigrati che nel frattempo hanno fatto perdere le loro tracce. Per tutta la notte sono proseguite le indagini per cercare di scoprire dove possano aver trovato riparo. Già il 30 luglio quattro algerini hanno tentato la fuga ma poco dopo sono stati riacciuffati dalla polizia.

, , , ,

Nessun commento

Cie- Inaugurato il centro di Trapani

20 luglio 2011
Trapani – Inaugurazione con rivolta e evasione. Una ventina dei detenuti – in gran parte tunisini – sono riusciti a fuggire nelle ultime 48 ore dal nuovo centro di identificazione e espulsione di Trapani. Quello aperto in contrada Milo due settimane fa. Tutto sarebbe nato dalle insistenti voci di un imminente rimpatrio collettivo in Tunisia, aggravate dalle notizie di nuovi scontri di piazza a Tunisi e Sidi Bouzid, che rischiano di riportare il paese nel caos. Per protestare contro il rimpatrio forzato, in un padiglione i reclusi hanno tentato il suicidio, alcuni tagliandosi le vene e altri sbattendo la testa contro il muro. Quando le forze dell’ordine si sono concentrate nel padiglione insorto, quelli degli altri padiglioni hanno approfittato del caos e si sono arrampicati sulla gabbia di ferro e poi sul muro di cinta. Ad aver fatto perdere le proprie tracce sarebbero una ventina di reclusi in tutto. Oggi in buona parte hanno anche lasciato la città di Trapani, diretti al nord. Prima di partire però, ci hanno raccontato di altri che non sono riusciti a fuggire e che sarebbero stati pesantemente picchiati a colpi di manganellate da parte delle forze dell’ordine. Si tratta della prima fuga in assoluto dal Cie di Milo, una struttura di massima sicurezza, di cui dall’esterno si vedono soltanto le gabbie gialle di ferro e il muro di cinta in cemento armato. La notizia dell’evasione è confermata anche dal sindacato di polizia Siulp, da mesi in trattativa con il ministero dell’Interno per un aumento dell’organico nella città di Trapani, dove si concentrano ormai tre campi di identificazione e espulsione (Vulpitta, Milo e Chinisia) e il centro d’accoglienza per richiedenti asilo di Salinagrande. Tutti e quattro gestiti da Connecting People.

Tratto da Fortress Europe

, , , , , , ,

Nessun commento

Evade dall’Opg, ma viene catturato

17 luglio 2011
Reggio Emilia – La carenza di personale tra gli agenti di polizia penitenziaria acuisce ogni giorno di più il problema del sovraffollamento. E non mancano gli episodi che accrescono l’allarme. L’ultimo, soltanto qualche giorno fa, con l’evasione di un ricoverato dell’Opg, poi rintracciato e fermato nei pressi della stazione ferroviaria. L’uomo, ricoverato all’Opg, nei giorni scorsi era stato trasferito al Santa Maria Nuova per alcuni accertamenti medici.
Nessun piantone davanti alla sua stanza, nessun agente di scorta. E non per negligenza, ma per assoluta carenza di personale. Così, al pomeriggio l’uomo si alza dal letto, si veste, esce dalla stanza, lascia l’ospedale. Nessuno lo ferma. Ad accorgersi della sua scomparsa gli infermieri e il personale dell’ospedale cittadino, che danno immediatamente l’allarme.
Alcuni agenti della polizia penitenziaria, avvertiti dell’evasione rientrano in servizio salgono su un’auto che arriva (in prestito) dal dipartimento di polizia penitenziaria di Bologna e si mettono alla ricerca dell’evaso. Che verrà rintracciato poco dopo nei pressi della stazione ferroviaria. “La situazione – dice Michele Malorni, segretario del sindacato Sappe – in questi ultimi mesi è ulteriormente peggiorata, la carenza di personale si fa sempre più pesante. Mancano gli agenti per le traduzioni”.

, ,

Nessun commento

Una telefonata, un’occasione per evadere!

11 luglio 2011
Texas – Sono riusciti a scappare approfittando della disponibilità dei secondini. Due carcerati, di 28 e 23 anni, sono evasi dal carcere di Huntsville, in Texas. La scena è stata ripresa dalle telecamere di sicurezza e le immagini sono state diffuse al pubblico. I due detenuti hanno usato uno stratagemma: hanno chiesto di poter telefonare e hanno conversato per una ventina di minuti. Quando le guardie sono rientrate nella saletta per condurre all’apparecchio un altro detenuto, li hanno aggrediti riuscendo a scappare.

Il video mandato in onda dal telegiornale

, ,

Nessun commento

Chiudono la guardia nella cella e fuggono

3 luglio 2011
Porrentruy (Ch) – Tre detenuti sono evasi dal carcere a Porrentruy (JU) oggi poco dopo mezzogiorno: hanno rinchiuso il secondino in una cella e sono fuggiti. La polizia cantonale giurassiana, quella francese e le guardie di frontiera stanno dando la caccia ai tre fuggiaschi. I fatti sono avvenuti subito dopo il pranzo: al rientro in cella due detenuti hanno aggredito il secondino che li scortava e l’hanno rinchiuso. Poi hanno liberato una ltro prigioniero. Prima di allontanarsi dal carcere i tre si sono cambiati indossando abiti civili, ha indicato oggi la polizia in una nota. La guardia è riuscita a rompere la finestra della cella e a chiamare aiuto: l’uomo è stato liberato poco dopo da una pattuglia della polizia. È stato immediatamente dato l’allarme generale: alle operazioni di ricerca partecipano tre cani e un elicottero. I tre fuggiaschi erano in detenzione preventiva, uno per rapina e gli altri due per furto con scasso.

, , ,

Nessun commento

Cie- Rivolta e fuga da Trapani

30 giugno 2011
Trapani – Rivolta e fuga di massa dallo pseudoCIE di Trapani Chinisia, uno dei tre aperti d’imperio in quest’ultimo periodo dal governo (gli altri due palazzo S.Gervasio e S.Maria Capua Vetere, quest’ultimo già chiuso per rivolta)
a quanto pare la scintilla è stata la notizia che la moglie di uno dei reclusi era in ospedale per un parto d’urgenza; il marito voleva assolutamente raggiungere la moglie, ne è nata una protesta culminata con la fuga di 53 migranti
Intanto altre centinaia di arrivi a Lampedusa.

, ,

Nessun commento

In giro con l’auto del padre

30 giugno 2011
San Polo (Re) – Era agli arresti domiciliari, ma questo non gli impediva di andarsene tranquillamente a spasso con l’auto del padre. Lo hanno scoperto nella mattinata di ieri i carabinieri che, intorno alle 10.30, si sono recati a casa di T.D., un 30enne reggiano abitante a San Polo, trovandola vuota. I militari si sono appostati nei pressi dell’abitazione e, dopo circa un’ora, hanno visto arrivare l’uomo alla guida della macchina del padre. I carabinieri lo hanno immediatamente arrestato. Il 30enne era finito nei guai lo scorso aprile, quando i carabinieri sanpolesi hanno portato a termine una perquisizione nella sua abitazione, nella quale hanno rinvenuto due frigoriferi industriali e un’impastatrice, provento di un furto in un ristorante. L’uomo aveva tentato di sottrarsi maldestramente all’arresto nascondendosi nell’armadio.

, , , ,

Nessun commento

Cie- Rivolta e fuga dal Cie di Modena

27 giugno 2011
Modena – La grande fuga
«Rivolta oggi nel Centro di identificazione ed espulsione di Modena. Una trentina di immigrati, tutti provenienti da Lampedusa, hanno messo in scena una rivolta, riuscendo a scappare. Nella fuga pare che abbiano usato violenza contro cinque militari e una operatrice della Misericordia, scagliando loro addosso anche un estintore. I migranti, rinchiusi da mesi nei Cie dopo essere arrivati in Italia e non inclusi tra quelli con il permesso di soggiorno temporaneo perché arrivati dopo il cinque aprile, sono usciti dal centro sparpagliandosi nella zona. Undici di loro sarebbero stati fermati dalla polizia nelle vicinanze, nei pressi del deposito dell’Atcm, altri sono scappati sui binari verso Verona o si sono nascosti in attesa di poter fuggire lontano. Sull’accaduto è intervenuto il consigliere provinciale del Pdl Luca Ghelfi che condanna l’episodio e auspica che gli immigrati vengano rintracciati. Anna Maria Lombardo, Direttore del Cie, ha spiegato: “Esprimiamo solidarietà ai militari rimasti feriti e alle forze dell’ordine, chiediamo a nostra volta solidarietà per un impegno che diventa sempre più difficile”.»

Tratto da Macerie

, , , , ,

Nessun commento

Consigli utili

Un video che mostra come aprire le manette con una forcina per capelli.

Se riesci a scappare è perfetto, ma se non riesci a scappare per lo meno hai la soddisfazione di “smerdare” le guardie.
Qualcuno penserà che è una magra soddisfazione… ma la vita è fatta anche di piccole emozioni no??!!

, ,

Nessun commento

Cie- Brindisi a Torino

cie-torino13 giugno 2011
Torino – Nella notte tra domenica e lunedi un recluso tunisino del CIE di Torino è scappato dall’isolamento; la porta della cella non era stata chiusa a chiave e lui ha atteso il momento propizio per scattare via, scavalcare recinzione e muro esterno e raggiungere la libertà
il recluso in questione era reduce da un periodo in carcere e per lui l’espulsione era a quanto pare imminente

, , ,

1 Commento

In fuga da Nivelles

12 giugno 2011
Nivelles (B) – Due prigionieri sono scappati questa mattina dalla prigione di Nivelles, durante i colloqui. Hanno minacciato una guardia con dei coltelli improvvisati (fatti con le lamette) e sono riusciti a varcare i cancelli e fuggire. Erano stati condannati per furti con violenza. La guardia non è stata ferita. I secondini hanno interrotto il normale funzionamento, non ci sono più colloqui, i prigionieri sono tutti chiusi nelle loro celle. I secondini hanno annunciato azioni di protesta, nonostante la grande presenza poliziesca, i due restano ancora fuggitivi.

Tratto da Culmine

, , ,

Nessun commento

Guardie fregate

12 Giugno 2011
Andenne (B) – Namur, Un prigioniero detenuto nella prigione di Andenne è scappato da un ospedale a Namur dove stava sostenendo accertamenti medici. Mentre una guardia stava fumando una sigaretta fuori, il 22enne ha simulato un dolore allo stomaco per farsi togliere le manette e ha fatto finta di andare in bagno. E’ successo tutto molto velocemente. E’ fuggito via, ha rubato una macchina che è stata trovata dopo a Bruxelles. Era stato condannato a 7 anni di prigione per 12 rapine a mano armata. Ha rubato oltre 100.000 euro in buoni pasto ad un impiegato Sodexo*. Il prigioniero aveva già cercato di scappare dal palazzo di giustizia di Namur. La polizia ha rinforzato i controlli ai confini e media e giustizia invocano una migliore protezione dei trasferimenti medici. Comunque “quando un prigioniero vuole scappare, troverà i modi per farlo” ha detto una guardia.

Tratto da Culmine

Per chi ancora non lo sapesse la Sodexo è la schifosa multinazionale che fornisce pasti ai Cie di Milano e Roma quindi.. ancor di più: Grande!! Buon viaggio!!!

, , , , ,

Nessun commento

Un centro di riabilitazione in fiamme

10 giugno 2011
Kuala Lumpur, Malesia – Detenuti malesi hanno dato alle fiamme un centro di riabilitazione dalla droga nello stato del sud Johor, in 43 sono fuggiti dopo gli scontri, ha detto venerdì la polizia. Il capo distrettuale della polizia ha detto che i detenuti hanno bruciato un edificio amministrativo, la mensa, il complesso delle visite e nove veicoli e anche motociclette. Giovedì notte dopo la rivolta sono entrati nel complesso del centro. “Stiamo ancora investigando sulle cause della rivolta, ma le prime investigazioni mostrano che 43 detenuti sono scappati durante il caos”. “La polizia è riuscita a catturare 38 dei detenuti mentre gli altri 5 sono ancora fuggitivi.”
E’ stata la seconda rivolta nel centro – dove i detenuti vengono forzatamente mandati dalle autorità – dopo quella del 1999. I centri di detenzione malesiani sono famosi per essere sovraffollati e insicuri. Ad Aprile, 109 immigrati clandestini sono fuggiti da un campo di detenzione nello stato centrale Negeri Sembilan dopo aver bruciato una parte del plesso, mentre a Marzo dello scorso anno, 16 immigrati illegali sono scappati da un centro di detenzione nel maggiore aeroporto internazionale della Malesia.

Tratto da Culmine
Tradotto da SignalFire

, , ,

Nessun commento

Cie- Manganellate e occhi pesti

5 giugno 2011
Bologna – Tentativo di evasione ieri sera dal Cie di Bologna. Un gruppo di reclusi ha ammassato dei tavoli contro il muro e ha provato a scavalcare ma le guardie sono subito intervenute per far cambiare loro idea, con i soliti metodi spicci. Manganellate e occhi pesti, come d’abitudine, oltre al getto degli idranti, che è stato puntato non solo contro gli aspiranti evasi, ma anche contro tutti gli altri, fin dentro alle camerate – sui vestiti, le sacche e i materassi. Il resto della nottata è passata al freddo e all’umido, con il solito contorno di richieste di aiuto da parte dei feriti rimaste inascoltate.

Continuate a leggere l’articolo sul sito Macerie.

C’è anche la diretta da Radio Black Out con uno dei reclusi del Cie di Bologna.

, , , , , , ,

Nessun commento

Fantazzini “..non sono rientrato..”

“… e nell’89 sono uscito per la prima licenza.

Al momento il mio fine pena era il 2010 con … diciamo nell’89 avevo 21 anni scontati circa e altri 21 da scontare. Ho avuto la mia prima licenza, la prima volta sono rientrato, ho avuto la seconda, la seconda sono rientrato, e le cose, diciamo così, si stavano mettendo a posto, avevo richiesto il lavoro, per l’articolo 21 … non l’articolo 21, la semilibertà proprio queste cose qua. Però quando sono stato in licenza ho trovato dei compagni che erano in carcere con me all’epoca, durante il periodo delle lotte, e in questo periodo, quando ero fuori, erano in semilibertà – di giorno erano fuori, lavoravano, e la sera tornavano in carcere. E mi fecero un’impressione penosa, cioè pensai: “noi che abbiamo passato una vita a cercare di distruggere le carceri, di uscire dalle carceri, ora suoniamo il campanello per entrare”. E ho avuto, come dire, questa crisi personale e ho deciso di non rientrare.

Mi sembrava una contraddizione, dico: “vada come vada, questo, la scelta di essere io a diventare il mio carceriere, non la posso fare”. E non sono rientrato…”

Horst Fantazzini, 1999

, , ,

Nessun commento