Articoli con tag C.i.e.

Cie- 15 in libertà! Hurria!

21 aprile 2011
Bologna – «Quindici stranieri sono evasi questa notte dal Centro di identificazione ed espulsione di via Mattei a Bologna. La Polizia lo ha scoperto solo dopo averne arrestato altri sette stranieri sorpresi, tra le 3.20 e le 3.30, mentre tentavano di fuggire. Lo rende noto la Questura di Bologna. L’evasione, per quanto e’ stato ricostruito, e’ avvenuta in questo modo: gli extracomunitari sono riusciti a uscire dal fabbricato che ospita il reparto maschile, hanno segato una sbarra di ferro (con alcuni seghetti artigianali che sono stati ritrovati in seguito e sequestrati), si sono aperti un varco e hanno poi scavalcato un’altra recinzione fatta di sbarre. I 15 fuggiti (due marocchini e 13 tunisini, stando a quanto loro stessi avevano dichiarato) sono poi riusciti a superare anche la barriera esterna, gli altri sette invece (si tratta di quattro marocchini e tre tunisini) sono stati fermati prima della recinzione esterna. Quando le forze dell’ordine li hanno raggiunti, e’ nata una colluttazione: due poliziotti e due militari dell’esercito sono rimasti contusi (ognuno dei quattro ha ricevuto dai medici una prognosi di cinque giorni). I sette sono stati arrestati per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni finalizzate alla resistenza e sono stati portati al carcere della Dozza. Le successive verifiche all’interno del reparto maschile del Cie hanno fatto scoprire che altri 15, prima di questi sette, erano fuggiti. Sono stati inoltre trovati i seghetti artigianali e ora la Polizia fara’ indagini per scoprire come siano arrivati all’interno del Cie, o come siano stati fabbricati. Dalla Questura mandano a dire che, se il personale non fosse intervenuto a fermare i sette intercettati, dopo di loro sarebbero forse potuti evadere altri stranieri ancora.»

Tratto da Macerie

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Cie- Tentata fuga nel Cie di Torino

30 marzo 2011
Torino – Dopo una giornata che ha visto la visita di un funzionario del consolato del Marocco inviato al Centro per mettere un po’ di timbri sui fogli delle doportazioni, una serata di casino. Poco fa (intorno a mezzanotte e un quarto) è partito un tentativo di evasione di massa dal Centro, non sappiamo se fallito o riuscito per lo meno in parte. Ora la polizia sta circondando minacciosa tre delle aree dove sono confinati i reclusi, e i prigionieri stanno protestando rumorosamente.
Aggiornamento ore 1,30. Volanti e moto della polizia pattugliano il perimetro esterno del Centro: segno probabilmente che qualcuno è riuscito superare le reti e che lo stanno cercando.
Aggiornamento 31 marzo, ore 10. Le voci che filtrano da dentro sono contraddittorie: alcuni sostengono che in tre sarebbero riusciti a scavalcare il muro e ad eclissarsi, altri che ci avrebbero provato in cinque ma che nessuno ci sarebbe riuscito. Quello che è sicuro è che questo tentativo di fuga, partito da uno spingi-spingi di una ventina di persone contro le porte delle gabbie, ha fatto riemergere la voglia di libertà che percorre il Centro: ieri sera la polizia, per evitare scontri, ha scelto di non entrare nelle aree e il casino delle porte e delle sbarre sbattute era infernale. «Da adesso non torneremo indietro, non smetteremo di rivoltarci», dicono da dentro.
Ore 19.00. Le voci sugli evasi, da dentro, continuano ad essere nebulose: tre persone nelle gabbie mancano, ma pare che siano stati ripresi dalla polizia fuori dal perimetro. Oggi è stato pure portato via uno dei ragazzi “riconosciuti” ieri dal Console che in questi giorni aveva ingoiato delle batterie per protesta. Intanto, le agenzie di stampa, che non fanno cenno ad evasioni, parlano di un modulo abitativo danneggiato.
Ore 22,30. Piccola vendetta della polizia per i disordini di ieri sera: alle 21,30 la polizia in assetto antisommossa circonda l’area blu e quella rossa, con i cani. È una grossa perquisizione, che dura una mezz’oretta.

Tratto da Macerie

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Cie- Fuga e arresti a Gradisca

21 marzo 2011
cie-gradisca-internoGorizia, Gradisca d’Isonzo – Proprio mentre corso Brunelleschi bruciava, anche i reclusi del Centro di Gradisca hanno ricominciato a farsi sentire nonostante siano ammassati nelle sale comuni, per terra, guardati a vista dalla polizia. Non conosciamo la dinamica esatta dei fatti, visto che da quasi un mese ai prigionieri sono vietati i contatti con l’esterno, ma a quanto riportano le agenzie di stampa ieri sera una quindicina di loro è riuscita a sfondare verso il cortile – come era successo giusto due settimane fa – e a tentare la fuga. Sei sono riusciti a dileguarsi, otto invece sono stati arrestati. Con buona pace di Maroni, che ha fatto di tutto perché non venisse più liberato nessuno, e del consorzio Connecting People che sta facendo di tutto per non perdere l’appalto della gestione del Cie, quasiasi siano le condizioni di detenzione dei reclusi.

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Cie- Uno ce la fa!

18 febbraio 2011
Restinco – C’è chi dice che a provare ad evadere siano stati una decina, e chi soltanto in cinque. Quello che è sicuro è che almeno uno di loro è riuscito nell’intento ed ora è finalmente libero, mentre i tre arrestati sono stati picchiati dai soldati che li hanno placcati nella fuga.
Il Cie di Restinco è diventato ultimamente il più turbolento d’Italia con sommosse e fughe continue, tanto che addirittura i sindacati di Polizia ne hanno ripetutamente chiesto la chiusura, «prima che ci scappi il morto». In più, da quando hanno cominciato ad arrivare i tunisini sbarcati a Lampedusa il Centro è strapieno, con gente costretta a dormire per terra, e questo non contribuisce a placare gli animi così come non contribuisce a placare gli animi il fatto che le mura del Centro siano fatte di blocchi di tufo: facili da divellere per aprire varchi e buoni da tirare contro gli inseguitori. La libertà sembra a portata di mano, ed è normale che se ne approfitti. Per provare a rompere i legami tra i prigionieri e riprendere il controllo della situazione, la settimana passata l’amministrazione ha ordinato il trasferimento di una trentina di reclusi di Restinco verso il Centro di Bari-Palese e di altrettanti reclusi di Bari verso Restinco. Ma i risultati di questa mossa, come dimostrano i fatti di questa mattina, sono ancora nulli.

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Cie- Fuga dal Cie di Lamezia

12 agosto 2010
Lamezia – «Due extracomunitari ospiti del Centro identificazione ed espulsione di Pian del Duca, in attesa di essere rimpatriati nei loro Paesi, sono riusciti a fuggire. Hanno eluso la sorveglianza approfittando di un momento di confusione provocato dagli stessi immigrati che hanno inscenato una protesta ieri intorno alle 13. I due marocchini hanno superato il recinto facendo perdere le loro tracce nelle campagne circostanti. Immediatamente sono scattate le ricerche. Sul posto di rinforzo agli agenti della polizia e dell’esercito del servizio di sorveglianza del Cie sono arrivati i rinforzi per la ricerca degli evasi. Sul luogo anche carabinieri e Fiamme gialle che in coordinamento con le altre forze dell’ordine hanno predisposto all’esterno della struttura una vasta cintura di sicurezza per evitare la fuga di altri immigrati e di consentire agli addetti alla sorveglianza di reprimere la piccola rivolta durata un paio d’ore. Durante la sommossa, sono stati danneggiati alcuni servizi igienici. Per la ricerca degli evasi sono state allertate tutte le forze di polizia sul territorio. Le operazioni sono coordinate dal capo del commissariato lametino Pasquale Barreca, dell’attività investigativa si occupa il responsabile della squadra di polizia giudiziaria Saverio Mercurio. Quella di ieri è la settima evasione messa a segno dagli immigrati e la prima di quest’anno. Quattro sono state impedite dall’intervento delle forze di polizia, tre sono finite con la fuga degli extracomunitari. Complessivamente gli immigrati scappati dal centro sono 13, tre sono stati rintracciati.»

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Cie- Rivolta ed evasione a Corelli

18 luglio 2010
Milano – Ennesima rivolta al C.i.e. di Via Corelli a Milano. Questa volta è cominciata con un’assemblea in cortile, per discutere delle notizie che arrivano da Gradisca. Due reclusi colgono l’occasione per tentare la fuga, ma vengono immediatamente catturati. Per rappresaglia la polizia ricaccia tutti nelle baracche, ma i reclusi si ribellano danneggiando i distributori automatici di bevande e gli oblò delle porte. La polizia attacca in forze i rivoltosi, e picchia con violenza. Due reclusi sono così malconci che vengono portati in ospedale (rispettivamente al san Raffaele e al Policlinico). Anche sei poliziotti e un militare sono costretti a fare ricorso a cure mediche. Durante gli scontri diversi reclusi riescono a uscire e prendersi il tetto, danneggiando il sistema di allarme e due telecamere di sorveglianza. Nella confusione in una decina tentano nuovamente di fuggire, e la polizia riesce a catturarne solo 7, mentre gli altri 3 riescono a far perdere le loro tracce.

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Cie- 8 evasi dal Cie di Torino

12 Marzo 2010
Torino – Otto immigrati di origine magrebina sono fuggiti la notte scorsa dal Cie di Torino. Il gruppo avrebbe scavalcato le recinzioni dandosi alla fuga attraverso la vecchia area in disuso della struttura. La fuga e’ avvenuta intorno all’una e un quarto, ora in cui il personale di vigilanza ha sentito alcuni rumori e, andato a verificare, ha constatato che otto persone avevano abbandonato la struttura. Subito sono scattate le ricerche, che pero’ non hanno ancora dato esito.

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Cie- Rivolta ed evasioni a Restinco

10 novembre 2009
Brindisi – Quattro arrestati e una decina di extracomunitari fuggiti: è il bilancio della sommossa scoppiata la notte scorsa nel Centro di identificazione ed espulsione di Restinco, a Brindisi. Una cinquantina i nordafricani che vi ha preso parte, quasi tutti bloccati dalle forze di polizia. Il gruppo di ribelli ha aperto il cancello interno della struttura e, dopo essersi fatto strada con il lancio di sassi e di oggetti contundenti, tra cui un estintore, ha ingaggiato una lotta corpo a corpo con le forze dell’ordine. Una decina gli extracomunitari che è riuscita a fuggire, quattro quelli arrestati con l’accusa di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. Si tratta di un marocchino di 30 anni e di tre tunisini di 37, 22 e 33 anni. Tre i militari lievemente feriti.

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Cie- “meno” 8 a Restinco

5 ottobre 2009
Brindisi- A Brindisi otto reclusi se ne sono andati dal Centro di Restinco. È la seconda fuga (l’altra il 29agosto) da quando,
questa estate, il Cie di Restinco è stato riaperto per “accogliere” i reduci della sommossa di Milano. I prigionieri sono fuggiti alle cinque del mattino, ma le guardie si sono rese conto della loro assenza solo alle otto: auguriamo loro buon viaggio.

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Cie- Venti in libertà

29 agosto 2009
Brindisi – Buone notizie da Brindisi. Questa mattina, all’alba, venti reclusi nel Cie di Restinico sono fuggiti dal Centro. Solo uno è stato ripreso, e gli altri sono alla macchia. Vi ricordiamo che a Brindisi erano stati trasferiti il 14 agosto scorso una parte dei reduci della sommossa di Corelli. Al momento del loro arrivo, in realtà, la struttura di Restinico era ancora un Centro di Prima Accoglienza: solo tre giorni dopo, il 17, è diventato un Cie. Là dentro c’è spazio – stretti stretti – per 83 persone e a vigilare le gabbie ci sono 75 soldati e 30 poliziotti. La prima evasione, dunque, dodici giorni dopo l’inaugurazione: un buon auspicio, senza dubbio.

Tratto da Macerie

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Cie- 7 in fuga dal lager di Gradisca

21 agosto 2009
cie-gradiscaGorizia, Gradisca d’Isonzo – Sette immigrati sono fuggiti stamani all’alba dal Cie (Centro di identificazione ed espulsione) di Gradisca d’Isonzo dopo essere riusciti ad allargare, con attrezzi rudimentali, le sbarre delle loro camere.
Altri due immigrati, che stavano tentando di scappare attraverso i tetti della struttura, sono stati bloccati dalle forze dell’ordine. I sette evasi – si è appreso da fonti della Prefettura di Gorizia – sono di nazionalità algerina e tunisina e sono tuttora ricercati dalle forze dell’ordine. Prima della fuga di stamani, nel Cie di Gradisca d’Isonzo vi erano 194 immigrati a fronte di una capienza di 198 persone. Dopo le violente proteste dello scorso 9 agosto, quando un centinaio di immigrati sono saliti sui tetti della struttura e hanno danneggiato impianti e suppellettili, 30 immigrati (fra quelli considerati più pericolosi dalle forze dell’ordine) sono stati trasferiti nel Cie di Milano e nella struttura è stato adottato un regime più restrittivo.
In particolare, gli immigrati sono stati consegnati nei loro alloggi ed è stata abolita la possibilità di stare all’aperto e nelle zone comuni. Secondo la Prefettura di Gorizia, da qualche giorno la situazione appariva tranquilla al punto che si stava valutando l’ipotesi di ripristinare un regime di vita normale in vista dell’avvio del Ramadan. Dopo le fughe di stamani – hanno riferito fonti della Prefettura – tale ipotesi non è più presa in considerazione, almeno per il momento.

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