Archivio Febbraio 2007
Evaso si manteneva grazie alle rapine
Scritto da Uhuru in Evasioni dal Carcere il 7 Febbraio 2007
7 febbraio 2007
Bollate (Mi) – Era evaso dal carcere di Bollate dopo essere stato ammesso al lavoro esterno, nel maggio 2006 e da allora – secondo la Polizia – si manteneva assaltando banche, mini-market e negozi. Cinque sono le rapine che con l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Busto Arsizio vengono contestate a un pregiudicato 40enne residente a Milano: due in banche di Saronno e Olgiate Olona (27 settembre e 17 ottobre 2006) e tre in esercizi commerciali del saronnese.
Il provvedimento è stato notificato dagli agenti di Varese – che hanno condotto le indagini -, nel carcere di San Vittore a Milano: l’uomo infatti – ricercato da tempo – è stato arrestato in un bar dai Carabinieri di Legnano. Secondo gli investigatori nel periodo successivo all’evasione si manteneva col bottino delle rapine che sono state effettuate tutte con la stessa tecnica: taglierino in pugno, volto scoperto e vestiti eleganti e un dipendente preso in ostaggio per guadagnare la via di fuga. L’uomo però ha sempre lasciato tracce come impronte digitali e immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza.
Tentata evasione a Regina Coeli
Scritto da Uhuru in Tentativi di evasione il 6 Febbraio 2007
13 aprile 2005
Roma – Il metodo “Fuga da Alcatraz” poteva andare bene per Clint Eastwood ma sembra non sia altrettanto efficace nel carcere romano di Regina Coeli, dove questa mattina gli agenti di polizia penitenziaria hanno sventato la tentata evasione di quattro detenuti. I quattro – due albanesi, un norvegese e un bulgaro – hanno provato a fuggire attraverso un cunicolo scavato nel pavimento la cui apertura – un foro dal diametro di 35 centimetri e profondo 40 – era stata sapientemente nascosta sotto un cartone incollato al pavimento e coperta da uno dei letti. Un po’ come succedeva nel celebre film di Don Siegel, dove però il tunnel verso la libertà partiva dalla parete e dove i quattro erano riusciti nell’impresa. Niente da fare invece per i quattro detenuti di Regina Coeli, reclusi nella sesta sezione del carcere romano, che rimarranno dove stanno e al massimo potranno ottimizzare il tempo dedicandosi alla lettura del “Conte di Montecristo” di Alessandro Dumas. E c’è mancato davvero poco: il cunicolo, per scavare il quale si erano serviti dei fermi metallici delle finestre, era già piuttosto profondo e stava per aprire loro una via verso i cortili interni, da cui sarebbero fuggiti scavalcando il muro di cinta. Mancava “l’ultimo mattone”. Ma dopo la riuscita evasione dal carcere milanese di San Vittore, a Regina Coeli sono scattati dei controlli extra che hanno permesso alle guardie carcerarie di scoprire il tunnel. I quattro aspiranti evasori saranno processati domani per direttissima davanti al giudice monocratico di Roma.
Evade durante permesso-lavoro
Scritto da Uhuru in Evasioni dal Carcere il 5 Febbraio 2007
8 febbraio 2005
Milano – È evaso lo scorso 16 dicembre, ma la notizia è trapelata solo oggi, proprio il giorno in cui ha compiuto 21 anni, Thomas B., il giovane comasco che, ancora minorenne, uccise il barbiere Vito P. e che per questo era stato condannato a 9 anni di reclusione. Thomas usufruiva di due tipi di benefici: permessi premio e la possibilità di lavorare all’esterno. Nel caso di Thomas si trattava di un lavoro quotidiano in una pasticceria in quanto già all’interno dell’istituto di pena minorile “Beccaria” aveva frequentato un corso di formazione per pasticceri.
L’evasione di Thomas, che risale a quasi due mesi fa, è avvenuta non mentre era in permesso premio, ma mentre lavorava all’esterno. Il giovane ha avuto anche la liberazione anticipata cioè la riduzione di 45 giorni di pena ogni sei mesi per regolare condotta. Da quanto si è saputo il Tribunale dei Minorenni di Milano stava programmando di trasferire Thomas, dopo il compimento dei 21 anni, nel carcere di Bollate, nel reparto apposito “di transito”, creato per chi arriva dall’istituto di pena minorile e deve andare nel carcere per i maggiorenni. “È un peccato perché Tomas era sulla via del recupero. Credo che sia stata determinante la paura del ragazzo dell’imminente trasferimento dall’istituto minorile Beccaria al carcere per adulti”. Così commenta Giovanni Ingrascì, procuratore della Repubblica per i minori di Milano, il mancato rientro di Thomas B. L’omicidio di Vito P. avvenne il 18 agosto 2001 nel suo negozio di Ponte Chiasso, a opera di due giovani. Thomas fu condannato in secondo grado a nove anni e mezzo di reclusione, il suo complice maggiorenne a 15 anni, con lievi sconti rispetto al primo grado con rito abbreviato.
7anni di latitanza
Scritto da Uhuru in Evasioni dagli ospedali il 4 Febbraio 2007
22 febbraio 2003
Bergamo – Un noto ricercato, evaso nel 1996 dagli Ospedali Riuniti di Bergamo, è stato arrestato a Vercelli dalla squadra mobile di Novara. Deve scontare una condanna a 21 anni e 11 mesi di carcere inflittagli dal tribunale di Vigevano per due rapine in banca e il tentato omicidio di 4 carabinieri. Si è interrotta quindi in Piemonte una latitanza lunga 7 anni, iniziata proprio quiel 24 aprile 1996, quando era fuggito dall’ospedale bergamasco dove era agli arresti domiciliari, due mesi prima della sentenza che lo avrebbe condannato come capo di una banda specilizzata in rapine in banca. Oltre ad altri colpi in Lombardia, l’uomo era accusato di aver compiuto due rapine nella nostra provincia, una in città nell’ottobre del 1994, l’altra a Lallio tre mesi prima. Dopo una vita spericolata, fatta di tanti colpi in banca, per alcuni dei quali era già stato condannato, dopo un tentativo di evasione dal carcere milanese di Opera sventato all’ultimo momento da un secondino, il bandito era riuscito a scappare dai Riuniti con una certa facilità: semplicemente si era infilato i vestiti e, probabilmente approfittando dell’orario di visita, aveva lasciato il reparto di medicina senza lasciare tracce. Nessuno lo piantonava, non era previsto. Della fuga si era accorto il medico di guardia del reparto: in ospedale era ricoverato per un tumore. Aveva tentato più volte di farcisi ricoverare, appellandosi alla clemenza dei giudici.

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