Articoli con tag evasione

Lo chiamano il “Vallanzasca del 2000”

14 agosto 2007
Firenze – Un albanese di 34 anni, in carcere per un duplice omicidio a Milano, è evaso durante un trasferimento in ambulanza, durante una sosta in un’area di servizio sull’autostrada A1 in zona Reggello (Firenze). L’uomo, detenuto nel carcere livornese delle Sughere, era già fuggito nel giugno dell’anno scorso dal carcere di Perugia e poi arrestato a Milano. Ora doveva raggiungere un istituto penitenziario della provincia di Caserta. L’uomo sarebbe riuscito a eludere la sorveglianza aggredendo uno degli agenti della scorta. In base a quanto si è appreso, l’albanese, che avrebbe problemi di salute, è fuggito intorno alle ore 10.30. Al momento dell’evasione, l’uomo potrebbe non aver avuto le manette. In base a quanto si è appreso da fonti investigative, alcuni testimoni avrebbero raccontato di aver visto l’albanese correre dando l’impressione di avere le mani libere. Gli agenti della squadra mobile di Firenze hanno raccolto le dichiarazioni degli agenti della polizia penitenziaria che erano di scorta e dei testimoni oculari dell’evasione.Visto il precedente dell’anno scorso, controlli e indagini sono stati subito avviati anche nel capoluogo umbro. Vista la sua attitudine all’evasione è stato definito il “Vallanzasca del 2000”. Era evaso dal carcere di Perugia durante l’ora d’aria scavalcando uno dei muri del cortile utilizzando una corda artigianale realizzata con i lenzuoli della sua cella all’estremita’ della quale aveva collocato una sorta di gancio rudimentale lanciato su un lampione. Una perfetta evasione da film.
Aveva quindi superato anche le altre recinzioni del carcere, riuscendo a far perdere le sue tracce. Il 4 settembre dell’anno scorso l’uomo venne quindi di nuovo catturato a Buscate, nell’hinterland di Milano, nel corso di un’operazione condotta dalla squadra mobile di Perugia, che indagava sull’evasione, e da quella del capoluogo lombardo
Era stato rinchiuso a Perugia dopo essere stato bloccato nel gennaio del 2006 dalla squadra mobile perugina al termine di un movimentato inseguimento durante il quale lo straniero si procurò anche la frattura di un braccio. Al momento della prima fuga era in attesa di essere estradato in Germania dove è accusato di avere ucciso a Duisburg un suo connazionale con numerosi colpi di pistola.

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Evaso durante la traduzione

14 agosto 2007
Livorno – Un detenuto albanese di 34 anni, in carcere per duplice omicidio, è evaso durante un trasferimento in ambulanza in un’area di sosta della A/1 in località Reggello. Secondo quanto ricostruito l’uomo avrebbe eluso la sorveglianza degli agenti di polizia penitenziaria. Il detenuto si trovava nel carcere “Le Sughere” di Livorno e doveva essere trasferito questa mattina in un carcere in provincia di Caserta. Secondo quanto ricostruito, l’uomo, pur essendo in manette, avrebbe aggredito il caposcorta della pattuglia di polizia penitenziaria e poi sarebbe scappato scalzo. Già l”11 giugno 2006 l’uomo evase dal carcere di Perugia dove era detenuto. Venne arrestato nuovamente nel settembre successivo quando, insieme ad alcuni connazionali, uccise a colpi di pistola a Bresso (Milano), un ecuadoregno e ne ferì un altro. Nella zona intorno a Reggello sono ancora in corso le ricerche di polizia e carabinieri con l’aiuto di unità cinofile e degli elicotteri.

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Evaso si manteneva grazie alle rapine

7 febbraio 2007
Bollate (Mi) – Era evaso dal carcere di Bollate dopo essere stato ammesso al lavoro esterno, nel maggio 2006 e da allora – secondo la Polizia – si manteneva assaltando banche, mini-market e negozi. Cinque sono le rapine che con l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Busto Arsizio vengono contestate a un pregiudicato 40enne residente a Milano: due in banche di Saronno e Olgiate Olona (27 settembre e 17 ottobre 2006) e tre in esercizi commerciali del saronnese.
Il provvedimento è stato notificato dagli agenti di Varese – che hanno condotto le indagini -, nel carcere di San Vittore a Milano: l’uomo infatti – ricercato da tempo – è stato arrestato in un bar dai Carabinieri di Legnano. Secondo gli investigatori nel periodo successivo all’evasione si manteneva col bottino delle rapine che sono state effettuate tutte con la stessa tecnica: taglierino in pugno, volto scoperto e vestiti eleganti e un dipendente preso in ostaggio per guadagnare la via di fuga. L’uomo però ha sempre lasciato tracce come impronte digitali e immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza.

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Evade durante permesso-lavoro

8 febbraio 2005
Milano – È evaso lo scorso 16 dicembre, ma la notizia è trapelata solo oggi, proprio il giorno in cui ha compiuto 21 anni, Thomas B., il giovane comasco che, ancora minorenne, uccise il barbiere Vito P. e che per questo era stato condannato a 9 anni di reclusione. Thomas usufruiva di due tipi di benefici: permessi premio e la possibilità di lavorare all’esterno. Nel caso di Thomas si trattava di un lavoro quotidiano in una pasticceria in quanto già all’interno dell’istituto di pena minorile “Beccaria” aveva frequentato un corso di formazione per pasticceri.
L’evasione di Thomas, che risale a quasi due mesi fa, è avvenuta non mentre era in permesso premio, ma mentre lavorava all’esterno. Il giovane ha avuto anche la liberazione anticipata cioè la riduzione di 45 giorni di pena ogni sei mesi per regolare condotta. Da quanto si è saputo il Tribunale dei Minorenni di Milano stava programmando di trasferire Thomas, dopo il compimento dei 21 anni, nel carcere di Bollate, nel reparto apposito “di transito”, creato per chi arriva dall’istituto di pena minorile e deve andare nel carcere per i maggiorenni. “È un peccato perché Tomas era sulla via del recupero. Credo che sia stata determinante la paura del ragazzo dell’imminente trasferimento dall’istituto minorile Beccaria al carcere per adulti”. Così commenta Giovanni Ingrascì, procuratore della Repubblica per i minori di Milano, il mancato rientro di Thomas B. L’omicidio di Vito P. avvenne il 18 agosto 2001 nel suo negozio di Ponte Chiasso, a opera di due giovani. Thomas fu condannato in secondo grado a nove anni e mezzo di reclusione, il suo complice maggiorenne a 15 anni, con lievi sconti rispetto al primo grado con rito abbreviato.

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7anni di latitanza

22 febbraio 2003
Bergamo – Un noto ricercato, evaso nel 1996 dagli Ospedali Riuniti di Bergamo, è stato arrestato a Vercelli dalla squadra mobile di Novara. Deve scontare una condanna a 21 anni e 11 mesi di carcere inflittagli dal tribunale di Vigevano per due rapine in banca e il tentato omicidio di 4 carabinieri. Si è interrotta quindi in Piemonte una latitanza lunga 7 anni, iniziata proprio quiel 24 aprile 1996, quando era fuggito dall’ospedale bergamasco dove era agli arresti domiciliari, due mesi prima della sentenza che lo avrebbe condannato come capo di una banda specilizzata in rapine in banca. Oltre ad altri colpi in Lombardia, l’uomo era accusato di aver compiuto due rapine nella nostra provincia, una in città nell’ottobre del 1994, l’altra a Lallio tre mesi prima. Dopo una vita spericolata, fatta di tanti colpi in banca, per alcuni dei quali era già stato condannato, dopo un tentativo di evasione dal carcere milanese di Opera sventato all’ultimo momento da un secondino, il bandito era riuscito a scappare dai Riuniti con una certa facilità: semplicemente si era infilato i vestiti e, probabilmente approfittando dell’orario di visita, aveva lasciato il reparto di medicina senza lasciare tracce. Nessuno lo piantonava, non era previsto. Della fuga si era accorto il medico di guardia del reparto: in ospedale era ricoverato per un tumore. Aveva tentato più volte di farcisi ricoverare, appellandosi alla clemenza dei giudici.

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