Archivio 13 Marzo 2012

Bloccato prima di scavalcare l’ultimo muro

13 marzo 2012
Ragusa – Domenica 11 marzo, per l’intervento di un agente della polizia penitenziaria, è stata impedita l’evasione di un detenuto dal carcere di Ragusa.
Tutto è accaduto in pochi minuti: il detenuto italiano, durante l’ora d’aria, approfittando dei livelli minimi di sicurezza per la consistente carenza di poliziotti, ha scavalcato i muri del cortile passeggi (compresa la rete metallica che era rotta) e si è incamminato nell’intercinta. Si è quindi nascosto dentro un piccolo casotto in attesa del momento opportuno per scavalcare il muro di cinta.
Uno degli agenti si è però accorto che mancava un detenuto rispetto a quelli contati all’inizio dell’ora d’aria e ha dato subito l’allarme; le immediate ricerche hanno permesso di bloccare l’uomo. Per Donato Capece, segretario generale del Sappe, «questo grave episodio conferma ancora una volta le gravi criticità del sistema carcere. La situazione penitenziaria è sempre più incandescente come confermano drammaticamente i gravi episodi accaduti nelle ultime ore nelle carceri italiane; i continui tentativi di evasione e le evasioni vere e proprie».

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Prendono una guardia e tentano la fuga

13 marzo 2012
Gorizia – Aggrediscono una guardia penitenziaria, la trascinano in una cella e rubano un mazzo di chiavi. Tentata evasione domenica nel carcere di Gorizia. I protagonisti di questa tentata fuga sono accusati di aver compiuto i due fatti di sangue più eclatanti ed efferati avvenuti negli ultimi tempi in Friuli Venezia Giulia. Uno è considerato l’esecutore materiale dell’ omicidio di Giovanni Novacco, di 23 anni, bruciato il 25 agosto dopo una notte di sevizie, l’altro è ritenuto l’omicida di Eugen Melinte, avvenuto nella notte tra lunedì e martedì della settimana scorsa dopo un diverbio. Subito dopo, i tre detenuti sono stati sistemati in celle di isolamento per motivi precauzionali. Sul caso è stata aperta una indagine interna che mira a ricostruire nel dettaglio la dinamica del tentativo di evasione. In giornata, inoltre, il Consiglio di disciplina (costituito dal direttore del carcere, Irene Iannucci, un educatore, uno psicologo e un sanitario) dovrà decidere se i tre dovranno permanere in regime di isolamento. C. e C. hanno aggredito una guardia penitenziaria e l’hanno trascinata in una cella colpendola ripetutamente per strapparle il mazzo di chiavi. L’agente sarebbe riuscito a chiudersi in una cella lasciando all’esterno i tre e chiamando altre guardie che li hanno immobilizzati. L’agente avrebbe fatto ricorso alle cure mediche avendo riportato ferite, non gravi. G.C. e M.C. erano compagni di cella nel carcere di Gorizia. Secondo quanto si è appreso, la magistratura non avrebbe disposto divieto di incontro specifico fra i due detenuti, accusati di omicidio, all’interno del penitenziario. D’altronde, la condizione di sovraffollamento nel carcere sembra non consentisse altra possibilità di sistemazione.

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