Archivio per la categoria Evasioni dai C.i.e.

Cie- Rivolta e fuga da Trapani

30 giugno 2011
Trapani – Rivolta e fuga di massa dallo pseudoCIE di Trapani Chinisia, uno dei tre aperti d’imperio in quest’ultimo periodo dal governo (gli altri due palazzo S.Gervasio e S.Maria Capua Vetere, quest’ultimo già chiuso per rivolta)
a quanto pare la scintilla è stata la notizia che la moglie di uno dei reclusi era in ospedale per un parto d’urgenza; il marito voleva assolutamente raggiungere la moglie, ne è nata una protesta culminata con la fuga di 53 migranti
Intanto altre centinaia di arrivi a Lampedusa.

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Cie- Rivolta e fuga dal Cie di Modena

27 giugno 2011
Modena – La grande fuga
«Rivolta oggi nel Centro di identificazione ed espulsione di Modena. Una trentina di immigrati, tutti provenienti da Lampedusa, hanno messo in scena una rivolta, riuscendo a scappare. Nella fuga pare che abbiano usato violenza contro cinque militari e una operatrice della Misericordia, scagliando loro addosso anche un estintore. I migranti, rinchiusi da mesi nei Cie dopo essere arrivati in Italia e non inclusi tra quelli con il permesso di soggiorno temporaneo perché arrivati dopo il cinque aprile, sono usciti dal centro sparpagliandosi nella zona. Undici di loro sarebbero stati fermati dalla polizia nelle vicinanze, nei pressi del deposito dell’Atcm, altri sono scappati sui binari verso Verona o si sono nascosti in attesa di poter fuggire lontano. Sull’accaduto è intervenuto il consigliere provinciale del Pdl Luca Ghelfi che condanna l’episodio e auspica che gli immigrati vengano rintracciati. Anna Maria Lombardo, Direttore del Cie, ha spiegato: “Esprimiamo solidarietà ai militari rimasti feriti e alle forze dell’ordine, chiediamo a nostra volta solidarietà per un impegno che diventa sempre più difficile”.»

Tratto da Macerie

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Cie- Brindisi a Torino

cie-torino13 giugno 2011
Torino – Nella notte tra domenica e lunedi un recluso tunisino del CIE di Torino è scappato dall’isolamento; la porta della cella non era stata chiusa a chiave e lui ha atteso il momento propizio per scattare via, scavalcare recinzione e muro esterno e raggiungere la libertà
il recluso in questione era reduce da un periodo in carcere e per lui l’espulsione era a quanto pare imminente

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Un centro di riabilitazione in fiamme

10 giugno 2011
Kuala Lumpur, Malesia – Detenuti malesi hanno dato alle fiamme un centro di riabilitazione dalla droga nello stato del sud Johor, in 43 sono fuggiti dopo gli scontri, ha detto venerdì la polizia. Il capo distrettuale della polizia ha detto che i detenuti hanno bruciato un edificio amministrativo, la mensa, il complesso delle visite e nove veicoli e anche motociclette. Giovedì notte dopo la rivolta sono entrati nel complesso del centro. “Stiamo ancora investigando sulle cause della rivolta, ma le prime investigazioni mostrano che 43 detenuti sono scappati durante il caos”. “La polizia è riuscita a catturare 38 dei detenuti mentre gli altri 5 sono ancora fuggitivi.”
E’ stata la seconda rivolta nel centro – dove i detenuti vengono forzatamente mandati dalle autorità – dopo quella del 1999. I centri di detenzione malesiani sono famosi per essere sovraffollati e insicuri. Ad Aprile, 109 immigrati clandestini sono fuggiti da un campo di detenzione nello stato centrale Negeri Sembilan dopo aver bruciato una parte del plesso, mentre a Marzo dello scorso anno, 16 immigrati illegali sono scappati da un centro di detenzione nel maggiore aeroporto internazionale della Malesia.

Tratto da Culmine
Tradotto da SignalFire

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Cie- Un’occasione da non perdere!

26 maggio 2011
Torino – Ieri un recluso del CIE di Torino, detenuto nell’area viola e da poco al centro, ha conquistato la libertà sfuggendo al controllo dei poliziotti all’ospedale, dove era stato accompagnato per dolori allo stomaco!
A quanto pare ad attenderlo in zona c’era il fratello!

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Cie- 15 in libertà! Hurria!

21 aprile 2011
Bologna – «Quindici stranieri sono evasi questa notte dal Centro di identificazione ed espulsione di via Mattei a Bologna. La Polizia lo ha scoperto solo dopo averne arrestato altri sette stranieri sorpresi, tra le 3.20 e le 3.30, mentre tentavano di fuggire. Lo rende noto la Questura di Bologna. L’evasione, per quanto e’ stato ricostruito, e’ avvenuta in questo modo: gli extracomunitari sono riusciti a uscire dal fabbricato che ospita il reparto maschile, hanno segato una sbarra di ferro (con alcuni seghetti artigianali che sono stati ritrovati in seguito e sequestrati), si sono aperti un varco e hanno poi scavalcato un’altra recinzione fatta di sbarre. I 15 fuggiti (due marocchini e 13 tunisini, stando a quanto loro stessi avevano dichiarato) sono poi riusciti a superare anche la barriera esterna, gli altri sette invece (si tratta di quattro marocchini e tre tunisini) sono stati fermati prima della recinzione esterna. Quando le forze dell’ordine li hanno raggiunti, e’ nata una colluttazione: due poliziotti e due militari dell’esercito sono rimasti contusi (ognuno dei quattro ha ricevuto dai medici una prognosi di cinque giorni). I sette sono stati arrestati per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni finalizzate alla resistenza e sono stati portati al carcere della Dozza. Le successive verifiche all’interno del reparto maschile del Cie hanno fatto scoprire che altri 15, prima di questi sette, erano fuggiti. Sono stati inoltre trovati i seghetti artigianali e ora la Polizia fara’ indagini per scoprire come siano arrivati all’interno del Cie, o come siano stati fabbricati. Dalla Questura mandano a dire che, se il personale non fosse intervenuto a fermare i sette intercettati, dopo di loro sarebbero forse potuti evadere altri stranieri ancora.»

Tratto da Macerie

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Cie- Fuga e arresti a Gradisca

21 marzo 2011
cie-gradisca-internoGorizia, Gradisca d’Isonzo – Proprio mentre corso Brunelleschi bruciava, anche i reclusi del Centro di Gradisca hanno ricominciato a farsi sentire nonostante siano ammassati nelle sale comuni, per terra, guardati a vista dalla polizia. Non conosciamo la dinamica esatta dei fatti, visto che da quasi un mese ai prigionieri sono vietati i contatti con l’esterno, ma a quanto riportano le agenzie di stampa ieri sera una quindicina di loro è riuscita a sfondare verso il cortile – come era successo giusto due settimane fa – e a tentare la fuga. Sei sono riusciti a dileguarsi, otto invece sono stati arrestati. Con buona pace di Maroni, che ha fatto di tutto perché non venisse più liberato nessuno, e del consorzio Connecting People che sta facendo di tutto per non perdere l’appalto della gestione del Cie, quasiasi siano le condizioni di detenzione dei reclusi.

Leggi alcuni articoli di stampa sull’accaduto. Prosegui la lettura »

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Cie- 150 oltrepassano la recinzione

11 marzo 2011
Christmas Island – Venerdì 11 marzo, 150 persone sono evase dal Centro di trattenimento di Christmas Island, un’isola al largo dell’Indonesia utilizzata come vasta prigione dal governo australiano che ci tiene rinchiuse ogni anno svariate migliaia di richiedenti asilo. Domenica un nuovo gruppo di più di 100 persone sono evase approfittando della recinzione danneggiata del Centro. Le possibilità di lasciare l’isola, e dunque di evadere per davvero, sono sfortunatamente molto poche ma gli evasi, che si sono diretti alcuni verso l’aeroporto, altri verso le spiaggie, manifestano per chiedere la fine di questa attesa interminabile, la libertà.
Questo fine settimana, gli uomini delle forze di polizia e della Serco, una società che gestisce parecchi Centri di trattenimento e prigioni in tutto il mondo, sono stati sguinzagliati sull’isola per far ritornare tutti dentro al Centro, a forza. La notte scorsa sono stati usati i lacrimogeni e già si segnalano dei feriti.

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Cie- Uno ce la fa!

18 febbraio 2011
Restinco – C’è chi dice che a provare ad evadere siano stati una decina, e chi soltanto in cinque. Quello che è sicuro è che almeno uno di loro è riuscito nell’intento ed ora è finalmente libero, mentre i tre arrestati sono stati picchiati dai soldati che li hanno placcati nella fuga.
Il Cie di Restinco è diventato ultimamente il più turbolento d’Italia con sommosse e fughe continue, tanto che addirittura i sindacati di Polizia ne hanno ripetutamente chiesto la chiusura, «prima che ci scappi il morto». In più, da quando hanno cominciato ad arrivare i tunisini sbarcati a Lampedusa il Centro è strapieno, con gente costretta a dormire per terra, e questo non contribuisce a placare gli animi così come non contribuisce a placare gli animi il fatto che le mura del Centro siano fatte di blocchi di tufo: facili da divellere per aprire varchi e buoni da tirare contro gli inseguitori. La libertà sembra a portata di mano, ed è normale che se ne approfitti. Per provare a rompere i legami tra i prigionieri e riprendere il controllo della situazione, la settimana passata l’amministrazione ha ordinato il trasferimento di una trentina di reclusi di Restinco verso il Centro di Bari-Palese e di altrettanti reclusi di Bari verso Restinco. Ma i risultati di questa mossa, come dimostrano i fatti di questa mattina, sono ancora nulli.

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Cie- Fuga dal Cie di Lamezia

12 agosto 2010
Lamezia – «Due extracomunitari ospiti del Centro identificazione ed espulsione di Pian del Duca, in attesa di essere rimpatriati nei loro Paesi, sono riusciti a fuggire. Hanno eluso la sorveglianza approfittando di un momento di confusione provocato dagli stessi immigrati che hanno inscenato una protesta ieri intorno alle 13. I due marocchini hanno superato il recinto facendo perdere le loro tracce nelle campagne circostanti. Immediatamente sono scattate le ricerche. Sul posto di rinforzo agli agenti della polizia e dell’esercito del servizio di sorveglianza del Cie sono arrivati i rinforzi per la ricerca degli evasi. Sul luogo anche carabinieri e Fiamme gialle che in coordinamento con le altre forze dell’ordine hanno predisposto all’esterno della struttura una vasta cintura di sicurezza per evitare la fuga di altri immigrati e di consentire agli addetti alla sorveglianza di reprimere la piccola rivolta durata un paio d’ore. Durante la sommossa, sono stati danneggiati alcuni servizi igienici. Per la ricerca degli evasi sono state allertate tutte le forze di polizia sul territorio. Le operazioni sono coordinate dal capo del commissariato lametino Pasquale Barreca, dell’attività investigativa si occupa il responsabile della squadra di polizia giudiziaria Saverio Mercurio. Quella di ieri è la settima evasione messa a segno dagli immigrati e la prima di quest’anno. Quattro sono state impedite dall’intervento delle forze di polizia, tre sono finite con la fuga degli extracomunitari. Complessivamente gli immigrati scappati dal centro sono 13, tre sono stati rintracciati.»

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Cie- Rivolta ed evasione a Corelli

18 luglio 2010
Milano – Ennesima rivolta al C.i.e. di Via Corelli a Milano. Questa volta è cominciata con un’assemblea in cortile, per discutere delle notizie che arrivano da Gradisca. Due reclusi colgono l’occasione per tentare la fuga, ma vengono immediatamente catturati. Per rappresaglia la polizia ricaccia tutti nelle baracche, ma i reclusi si ribellano danneggiando i distributori automatici di bevande e gli oblò delle porte. La polizia attacca in forze i rivoltosi, e picchia con violenza. Due reclusi sono così malconci che vengono portati in ospedale (rispettivamente al san Raffaele e al Policlinico). Anche sei poliziotti e un militare sono costretti a fare ricorso a cure mediche. Durante gli scontri diversi reclusi riescono a uscire e prendersi il tetto, danneggiando il sistema di allarme e due telecamere di sorveglianza. Nella confusione in una decina tentano nuovamente di fuggire, e la polizia riesce a catturarne solo 7, mentre gli altri 3 riescono a far perdere le loro tracce.

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Cie- 8 evasi dal Cie di Torino

12 Marzo 2010
Torino – Otto immigrati di origine magrebina sono fuggiti la notte scorsa dal Cie di Torino. Il gruppo avrebbe scavalcato le recinzioni dandosi alla fuga attraverso la vecchia area in disuso della struttura. La fuga e’ avvenuta intorno all’una e un quarto, ora in cui il personale di vigilanza ha sentito alcuni rumori e, andato a verificare, ha constatato che otto persone avevano abbandonato la struttura. Subito sono scattate le ricerche, che pero’ non hanno ancora dato esito.

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Cie- Rivolta ed evasioni a Restinco

10 novembre 2009
Brindisi – Quattro arrestati e una decina di extracomunitari fuggiti: è il bilancio della sommossa scoppiata la notte scorsa nel Centro di identificazione ed espulsione di Restinco, a Brindisi. Una cinquantina i nordafricani che vi ha preso parte, quasi tutti bloccati dalle forze di polizia. Il gruppo di ribelli ha aperto il cancello interno della struttura e, dopo essersi fatto strada con il lancio di sassi e di oggetti contundenti, tra cui un estintore, ha ingaggiato una lotta corpo a corpo con le forze dell’ordine. Una decina gli extracomunitari che è riuscita a fuggire, quattro quelli arrestati con l’accusa di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. Si tratta di un marocchino di 30 anni e di tre tunisini di 37, 22 e 33 anni. Tre i militari lievemente feriti.

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Cie- “meno” 8 a Restinco

5 ottobre 2009
Brindisi- A Brindisi otto reclusi se ne sono andati dal Centro di Restinco. È la seconda fuga (l’altra il 29agosto) da quando,
questa estate, il Cie di Restinco è stato riaperto per “accogliere” i reduci della sommossa di Milano. I prigionieri sono fuggiti alle cinque del mattino, ma le guardie si sono rese conto della loro assenza solo alle otto: auguriamo loro buon viaggio.

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Cie- Venti in libertà

29 agosto 2009
Brindisi – Buone notizie da Brindisi. Questa mattina, all’alba, venti reclusi nel Cie di Restinico sono fuggiti dal Centro. Solo uno è stato ripreso, e gli altri sono alla macchia. Vi ricordiamo che a Brindisi erano stati trasferiti il 14 agosto scorso una parte dei reduci della sommossa di Corelli. Al momento del loro arrivo, in realtà, la struttura di Restinico era ancora un Centro di Prima Accoglienza: solo tre giorni dopo, il 17, è diventato un Cie. Là dentro c’è spazio – stretti stretti – per 83 persone e a vigilare le gabbie ci sono 75 soldati e 30 poliziotti. La prima evasione, dunque, dodici giorni dopo l’inaugurazione: un buon auspicio, senza dubbio.

Tratto da Macerie

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